Pinerolo fa appello ai tifosi: “Ci servirà anche il supporto del pubblico”

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Foto Unionvolley Pinerolo
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Di Redazione

Ancora un turno casalingo per la Wash4Green Pinerolo, che domenica 6 novembre ospita la Savino del Bene Scandicci. Obiettivi molto diversi per le due formazioni: da una parte Zago e compagne sono ancora alla ricerca della prima vittoria, dall’altra le toscane puntano dritte ai piani alti della classifica. Nel turno infrasettimanale la squadra di coach Marchiaro non è riuscita a strappare punti a Vallefoglia; bottino pieno invece per Scandicci nel match interno con Casalmaggiore, che ha visto anche l’esordio nel campionato italiano della campionessa Zhu Ting.

Domenica arriva un’altra grandissima squadra – dice il tecnico di Pinerolo Michele Marchiaroe con essa un’altra occasione per riempire il Pala Bus Company, perché per giocare questa partita oltre al grande impegno, alla preparazione e al lavoro ci vorrà anche il supporto del pubblico. Il tempo per preparare la partita è poco per entrambi quindi lavoreremo sul nostro gioco, per sistemare quello che ancora non funziona. Siamo in un momento particolare con qualche problematica ma è una situazione che attraversano tutte le squadre nell’arco della stagione. Per noi è anche un’opportunità per dimostrare ancora più compattezza e unione. Faremo di tutto per mettere in campo una grande prestazione“.

Foto Savino del Bene Scandicci

Sul fronte opposto è invece coach Massimo Barbolini a parlare: “Andiamo in un campo molto difficile, dove Novara ha rischiato tantissimo. È una squadra che gioca molto bene in casa, per cui dovremo stare molto attenti e preparare bene la gara. Noi dobbiamo migliorare, non tanto per vincere con Pinerolo, ma per crescere come squadra”.

(fonte: Comunicato stampa)

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“Oltre la Rete”: Paolo Porro protagonista di un documentario “dietro le quinte” del volley

Oltre il Volley

Cosa c'è nella vita quotidiana di uno sportivo? Come si arriva in cima tra i grandi della pallavolo? E quali sono gli ostacoli da superare che spesso non si vedono? Tutti gli appassionati, i tifosi e gli stessi giocatori, almeno prima di scoprirlo in prima persona, si sono posti domande come queste. E il documentario "Oltre la rete", ideato, scritto e diretto da Layla Bortoluzzi, con protagonista Paolo Porro, cerca proprio di trovare una risposta a tutti questi interrogativi, superando la linea che divide l'atleta dalla persona.

"Paolino", come è chiamato il primogenito di casa Porro, è ormai un habitué dei campi della Superlega sin dalla stagione 2020-2021, quando non ancora diciannovenne ha calcato il terreno del Palapanini con la maglia gialloblù dell'allora Leo Shoes Modena. Dal campionato successivo, il taraflex è rimasto quella della massima serie italiana, ma il palazzetto è diventato l'Allianz Cloud e la divisa quella bianca e blu dell'Allianz Milano.

Il palleggiatore azzurro a Milano si è affermato come uno degli alzatori migliori del campionato nostrano e nella stagione 2023-24 è stato uno dei protagonisti della storica qualificazione della sua squadra in Champions League, come raccontato nel documentario. La regista, studentessa di Comunicazione e Marketing dello Sport, ha realizzato questo film di 40 minuti durante il suo ultimo anno di laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media e ha ripreso la vita di Paolo tra allenamenti e partite, dimostrando quali possono essere le gioie, ma anche i dolori dello sport, focalizzandosi in particolare modo sulla bellezza e la difficoltà di un ruolo complesso e "particolare" quale è quello del palleggiatore.

"Oltre la rete", però, non si limita a questo, come spiega la stessa autrice, Layla Bortoluzzi, ma cerca di scavare un po' più a fondo con l'obiettivo "di raccontare la vita del pallavolista professionista a trecentosessanta gradi, mettendo in evidenza anche il dietro le quinte della vita di un atleta, ovvero, gli aspetti inerenti alla quotidianità, al sacrificio e all'importanza dei legami umani e affettivi. Il mio documentario vuole andare oltre, più precisamente oltre la figura dell’atleta in sé, per scoprire e valorizzare la persona, l’essere umano che si cela dietro al ruolo dello sportivo", che, e in questo caso vale anche per Paolo, spesso si traduce pure in una quotidianità lontano da casa, vedendo la famiglia il più delle volte attraverso uno schermo e molto altro ancora.

Qui sotto il documentario Oltre la rete di Layla Bortoluzzi.

https://vimeo.com/1083686162