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Pietrini racconta il suo anno in Russia: le temperature rigide, gli infortuni, i Play-Off

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Il mio primo inverno in Russia è stato molto freddo e molto nevoso. Certo, sapevo del clima rigido qui, ma non pensavo che ci sarebbero state così tante nevicate e giornate così fredde. In Italia vivevo in una città di mare e di certo non ero abituata a questo clima, ma almeno a Kazan mi sono divertita a fare i pupazzi di neve”.

Inizia così, con una “fredda” nota di colore, il racconto che Elena Pietrini ha fatto di questa sua avventura in Russia ai microfoni del club, la Dinamo-Ak Bars, con cui ora affronterà i Play Off. Inevitabile non chiederle un confronto tra il campionato russo e quello italiano: “Credo che il livello generale delle squadre del campionato italiano sia più alto, qui è un discorso ristretto alle poche squadre di vertice”. Poi aggiunge: “Non vedo l’ora che inizino i playoff. Mi sembra che questa sia generalmente la parte più importante e interessante del campionato. Ho grande fiducia nella nostra squadra. Spero e credo che saremo in grado di ottenere grandi risultati”.

L’intervista continua entrando più nello specifico della scelta che ha spinto Pietrini ad accettare questa nuova sfida così lontano da casa. “Quando ho deciso di trasferirmi al club di Kazan, l’opportunità di lavorare con Terzic è stata una delle ragioni principali. Ho sempre seguito la sua carriera e le sue squadre. Mi piace come allenatore, i suoi metodi, e avevo davvero piacere a fare un’esperienza con lui”.

Il piacere, però, non sempre è stato reciproco. Terzic, infatti, si è lamentato spesso nel corso della stagione dei tanti infortuni patiti dall’azzurra, che a dire il vero è stata anche sfortunata, come quando ha dovuto saltare un match per una pallonata presa in pieno viso. “Sì, sicuramente non sono stata molto fortunata – sottolinea Pietrini –. In più in Russia la preparazione fisica è diversa da quella a cui ero abituata. I voli frequenti e la differenza di fuso orario, poi, non aiutano a recuperare”.

(fonte: Dinamo Kazan)

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