Patron Giulianelli si gode l’accesso in finale della sua Lube: “Siamo noi la squadra da battere”

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Di Redazione

Sarà ancora una volta una finale per la Cucine Lube Civitanova che ora attende di conoscere la propria avversaria per l’atto finale di questi Playoff Scudetto. Patron Giulianelli, intervistato da “Il Resto del Carlino Macerata” si gode giustamente la vittoria..

«Arriviamo alle due finali nel migliore dei modi e dico di più, consapevoli che siamo noi la squadra da battere». Al bando la scaramanzia, patron Fabio Giulianelli, amministratore unico del gruppo industriale Lube, è un concentrato di orgoglio ed entusiasmo all’indomani di gara4 della semifinale playoff. Del poderoso 3-0 sull’Itas Trentino che ha spalancato le porte alla terza finale scudetto di fila e addirittura 9a in due stagioni (su dieci competizioni disputate). Numeri impressionanti.

Dal primo maggio Civitanova battaglierà per riprendersi il tricolore sottrattole un anno fa da Perugia e domani pomeriggio scopriremo se l’avversaria sarà ancora la Sir o se Modena riuscirà a fare l’exploit. Intanto negli occhi e nelle parole di Giulianelli, così come dei 4.000 che hanno riempito l’Eurosuole Forum, c’è tutta la soddisfazione per l’eccezionale prestazione contro Trento.

Una prova di forza? «Condivido, abbiamo superato un avversario molto forte e organizzato».

In estate chiese una squadra ignorante ed invece a dicembre, dopo la finale del Mondiale persa proprio contro Trento, affermò che la proprietà provava vergogna. Adesso è una Lube che si sporca le mani come aveva promesso nella conferenza di presentazione De Giorgi. «La mano dell’allenatore si vede, prima c’era meno sacrificio mentre ora la squadra sprigiona tenacia e difende tanto. Questa Lube mi piace moltissimo, ha la mentalità dell’azienda».

È la Lube più forte che ha costruito? «Amo poco parlare del passato, di certo era già forte l’anno passato ed è stata molto migliorata».

Nelle gare della semifinale i big sono stati superlativi a turno, ma impressiona Bruno che appare un leader naturale e in campo fa proprio tutto. «Vero, ha furore ed energia, dà l’esempio difendendo strenuamente e gli altri lo seguono».

Dopo la conquista della finale di Champions ha dichiarato «In campionato e nelle coppe c’è alternanza, solo la Lube c’è sempre», sembrava una frecciatina verso Perugia. «Figurati ora! Si può dire che la Lube è il piacere di viaggiare. Una continuità unica e già adesso la stagione è appagante perché non è affatto facile conquistare la finale di Champions e quella nel campionato più difficile del mondo».

Non resta che abbattere la maledizione delle finali perse? «Io dico che le finali sono comunque una benedizione. Godiamocele».

Capitolo pubblico. Spesso si dice che il Pala Barton fa vincere le partite a Perugia, ma venerdì l’Eurosuole Forum era impressionante, ribolliva di tifo. «Uno spettacolo, anche i tifosi sono protagonisti. Hanno grande entusiasmo e non sono cafoni».

Chi troverete in finale? «Modena è stata pazzesca in gara4, però la bella è sempre impronosticabile. Non lo so e non ho preferenze».

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Paolo Falabella affiancherà Morato come vice-allenatore a Cisterna

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Il nuovo vice allenatore del Cisterna Volley sarà coach Paolo Falabella, che andrà ad affiancare il nuovo head coach Daniele Morato alla guida della squadra per la stagione 2025/2026. Nonostante la giovane età, Falabella porta con sé una consolidata esperienza internazionale: nell’ultima annata in Svizzera, alla guida del Volley Amriswil, ha conquistato la Coppa di Svizzera, la Swiss League e la Supercoppa, centrando inoltre un prestigioso piazzamento per il club elvetico in Coppa CEV. Nel 2023 ha inoltre fatto parte dello staff tecnico della nazionale del Marocco.

Nato a Lagonegro nel 1986, laureato in Scienze Motorie e specializzato in Scienza e Tecnica dello Sport, Paolo Falabella è anche docente nazionale Fipav. Dopo aver guidato da primo allenatore realtà importanti della Serie A come Lagonegro, Aversa e Bari, e aver ricoperto il ruolo di vice allenatore a Siena nella stagione 2021/2022, culminata con la promozione in Superlega, Falabella è ora pronto a mettere il suo bagaglio tecnico e umano al servizio del Cisterna Volley.

"Sono davvero felicissimo di poter iniziare questa esperienza a Cisterna – le prime parole di coach Falabella –. Per me sarà il primo anno in Superlega: ci sono andato vicino più volte, ma per una serie di circostanze non ero mai riuscito ad approdarvi. Per questo motivo oggi sono ancora più contento di poterlo fare, e in particolare di farlo proprio con Cisterna Volley".

Falabella guarda con entusiasmo al gruppo che affronterà la prossima stagione: "Dal punto di vista tecnico, siamo una squadra molto giovane, così come giovane è lo staff. Questo è un aspetto che considero estremamente stimolante: ci sarà da lavorare tanto, trascorreremo molte ore in palestra. Mi aspetto una stagione impegnativa, fatta di lavoro intenso e risultati da conquistare con fatica, ma anche con grande entusiasmo".

L’esperienza in Svizzera ha lasciato un’impronta profonda nel metodo di lavoro del tecnico lucano: "Dalla Svizzera porto con me un’impostazione organizzativa davvero impressionante. Quando si dice che gli svizzeri sono precisi, non è solo un modo di dire: lo sono davvero. È qualcosa che mi ha colpito profondamente e che spero di poter applicare anche nella mia vita professionale, in termini di metodo e attenzione ai dettagli".

Racconta, infine, il nuovo vice allenatore del Cisterna Volley: "Ovviamente amo molto il lavoro in palestra, come tutti gli allenatori. Tuttavia, la parte che sento più mia, quella che mi dà maggiore soddisfazione e nella quale mi sento più preparato, è quella di studio e analisi. Mi appassiona tantissimo tutto ciò che si svolge al di fuori delle ore di allenamento: il lavoro d’ufficio, la preparazione, il confronto sull’organizzazione delle sedute, l’analisi degli avversari. È probabilmente l’aspetto che preferisco del mio mestiere: studiare i modelli di prestazione, capire cosa serve davvero per raggiungere un obiettivo, ragionare su come ottimizzare ogni dettaglio. Non essendo un ex giocatore, non ho quella naturale inclinazione verso la dimensione più fisica del lavoro quotidiano in campo, quindi, ho sviluppato una particolare attenzione verso la parte metodologica e analitica, che trovo stimolante e utile per il lavoro complessivo dello staff".