La carriera di una giocatrice, nel bene o nel male, raramente segue un percorso lineare. Ci sono svolte inattese, ostacoli, interruzioni e novità che cambiano ogni presunto copione. È fondamentale, quindi, avere la lucidità di capire che rimettersi in gioco non significa fare un passo indietro, ma piuttosto aprirsi a orizzonti più chiari e promettenti.
Beatrice Parrocchiale ha dimostrato di credere in questo mantra, come testimoniato dalla decisione di scendere di categoria e andare a giocare in Serie A2, precisamente alla Banca Valsabbina Millenium Brescia, dove potrà continuare a mostrare tutte le qualità che in questi anni l’hanno resa uno dei liberi più importanti del panorama pallavolistico italiano.
Beatrice, prima di tutto, come stai? Com’è andata la tua estate e come l’hai trascorsa?
“Sto bene, grazie. È stata un’estate serena: mi sono riposata, ho trascorso tempo con le persone a me care e con i miei cani, e sono andata a diversi concerti. Inoltre, ho colto l’occasione per lavorare in palestra e recuperare un po’ di quello che avevo perso durante la scorsa stagione”.
Dopo tanti anni in Serie A1, hai scelto di ripartire da Brescia in A2. Cosa ti ha convinto maggiormente del progetto della Millenium?
“Sono davvero felice di essere a Brescia. È stata un’opportunità che ho colto subito perché, dopo una stagione difficile, avevo voglia di rimettermi in gioco. Devo ringraziare il dg Emanuele Catania per la fiducia e l’allenatore Matteo Solforati, che fin da subito si è dimostrato molto presente e coinvolgente”.
Scendere di categoria non è mai una decisione semplice. Per te è stato un sacrificio o, al contrario, una possibilità per ritrovare stimoli e motivazioni diverse?
“Ad essere sincera non ci ho pensato troppo: volevo semplicemente tornare a essere felice. Questa per me è una nuova sfida e l’ho accettata con entusiasmo. È vero, la Serie A2 non è paragonabile all’A1, ma resta un campionato tosto, con trasferte impegnative e giocatrici molto preparate e tecniche. Sarà un campionato che mi metterà alla prova e questo è proprio quello che cercavo”.
Quali valori o criteri ti guidano quando devi prendere decisioni importanti sul tuo futuro, come la scelta della squadra in cui giocare?
“Sono una persona istintiva. Le mie decisioni dipendono molto dal momento che sto vivendo, ma quello che cerco sempre è di stare bene, di sentirmi parte di un progetto e di poter dare il mio contributo”.
Quali sensazioni hai avuto nei primi giorni a Brescia? Che gruppo hai trovato nello spogliatoio e che impressioni ti hanno fatto compagne e staff tecnico?
“Le sensazioni sono state ottime. Abbiamo lavorato bene fin dall’inizio e il livello degli allenamenti è molto alto. Lo staff è preparato e il gruppo funziona davvero come una squadra: c’è collaborazione, equilibrio e un’organizzazione precisa”.
La Serie A2 di quest’anno si annuncia molto equilibrata. Quali pensi possano essere le vostre rivali più pericolose nella corsa alla promozione?
“Ci sono diverse squadre forti, con roster importanti: Roma, Talmassons, Messina, ma anche Costa Volpino e Padova. Ogni partita sarà complicata, anche per le trasferte lunghe e impegnative in tutta Italia”.
Da capitano e giocatrice di esperienza, quale contributo pensi di poter dare alla Millenium?
“Spero di portare alla squadra la mia voglia e la mia passione per questo sport. Vorrei trasmettere soprattutto alle ragazze più giovani l’importanza di non mollare mai, qualsiasi cosa accada. Quello che ho imparato in questi anni è che bisogna giocare per divertirsi e per crescere, non solo come atlete ma anche come persone: è la lezione più preziosa che porto con me”.
Guardando alle ultime stagioni vissute tra Milano e Scandicci, che bilancio trai di queste esperienze? Sono state in linea con le tue aspettative o ci sono aspetti che avresti voluto andassero diversamente?
“Per me sono state stagioni molto positive, perché siamo sempre arrivate alle Finali Scudetto. Ho un rimpianto per quella persa a gara 5 durante la mia esperienza al Vero Volley: credo che lì avremmo potuto fare qualcosa in più. Ma a livello personale sono soddisfatta, perché anche nei momenti difficili ho sempre risposto presente e mi sono sentita sostenuta dalle compagne. Sono esperienze che mi hanno formato come atleta e come persona, e per questo le ricorderò sempre con gratitudine”.
Ripercorrendo la tua carriera, dalle prime esperienze ai traguardi raggiunti, quali sono i momenti che ricordi con più orgoglio?
“Sicuramente i successi con la Nazionale: la vittoria dell’Europeo e l’argento al Mondiale sono emozioni indimenticabili. A livello di club, porto con me la gioia della promozione con Il Bisonte Firenze e il ricordo di tutte le finali giocate. Tra i momenti più recenti, c’è anche la semifinale dei Playoff Scudetto contro Milano che ho giocato con la maglia di Scandicci: due partite splendide, che resteranno sempre dentro di me”.
Per concludere, quali sono i tuoi sogni e gli obiettivi personali che ti piacerebbe realizzare nel prosieguo della tua carriera?
“Il mio desiderio è tornare a giocare partite importanti come quelle vissute negli ultimi anni. I miei sogni più grandi, però, voglio custodirli per me. Posso solo dire che mi auguro di continuare la mia carriera con positività, felicità, tanta passione e voglia di dare sempre il massimo”.
Intervista di Alessandro Garotta
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