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Paolo Ingrosso quest’estate in coppia con Caminati: “Se ti diverti, fai divertire e vinci, è ancora meglio”

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Di Roberta Resnati

Passare dalla sabbia al taraflex non è mai semplice. Essere un campione su entrambe le superfici quasi impossibile. Paolo Ingrosso fa parte di questa cerchia ristretta. Pluricampione di beach volley, vanta anche una carriera indoor: l’anno scorso a Piacenza dove ha ottenuto la promozione in Superlega e quest’anno a Porto Maggiore in piena corsa playoff per la Serie A3.

L’abbiamo intervistato, in vista della prossima stagione estiva, e nelle sue parole oltre ai suoi progetti si riconosce l’umanità e l’umiltà del fuoriclasse capace di superare momenti difficili reagendo e mettendo tutta la rabbia e delusione in campo trasformandole in medaglie, soprattutto del metallo più prezioso.

Primo posto a Milano, Palinuro e Cesenatico con il tuo gemello Matteo, medaglia di bronzo alle finali di Catania con Sette, quarto con Cecchini a Cirò: un’estate fantastica per quanto riguarda i risultati.. te l’aspettavi?

Non mi aspettavo un’estate così al top anche perché Matteo è stato fermo un po’ di anni e quindi ritornare sulla sabbia non era sicuramente facile per lui. All’inizio della stagione non avevamo degli obiettivi, l’importante era tornare a giocare, volevamo fare delle tappe a prescindere dai risultati. Poi che le tappe siano andate bene e che, soprattutto, lui abbia fatto un’estate grandiosa con 5 tappe su 5 vinte, è anche e soprattutto merito suo.

Ti abbiamo lasciato con una medaglia di bronzo alle finali.. da lì cosa è successo? Cosa ha fatto Paolo Ingrosso, a cosa ti sei dedicato?

Sono tornato all’indoor. A Porto Maggiore, sto giocando in Serie B nel girone D. Devo dire che all’inizio non è stato facile per me, tornare dal beach e rimettersi subito in campo è la cosa più tosta. Non avendo neanche mai avuto dei momenti di riposo era difficile anche mentalmente affrontare una nuova stagione sul taraflex. Non ho promesso niente a questa società e a questa squadra ma sicuramente di metterci il 100% di impegno e spero di fare il miglior risultato possibile, al momento siamo primi in classifica a + 8 dalla seconda quindi non posso che essere soddisfatto.

 A parte la tua indiscussa bravura, quanto è difficile modificare il tuo gioco a seconda del compagno che hai accanto? Come mai questa scelta di non avere quasi mai lo stesso compagno per le varie tappe?

Non ho mai cercato di modificare il mio gioco, ma ho sempre cercato di mettere in condizioni il compagno con cui giocavo di esprimersi nei migliori dei modi dandogli una mano. Quella era la mia priorità. La scelta di giocare con molti compagni è stata molto spesso per trovare nuovi stimoli, provare nuove esperienze per vedere come ci si sente, come si può giocare, trovare energie diverse dal solito. Rimango, ovviamente, sempre molto legato a Matteo.

In un’ intervista dopo l’ennesima vittoria, avevi dichiarato che stavi passando un periodo particolare, è passato? Come ne sei uscito?

C’è stato un momento molto difficile quest’estate, penso sia normale nella vita di una persona passare dei periodi bui se no sarebbe troppo facile. Non sono uno che parla molto della vita privata, forse era giusto passarlo anche per imparare, per crescere. Non dico cambiare, perché preferisco “migliorare” ma non cambiare. Mi piace essere il solito Paolo sorridente, divertente. Ne sono uscito con l’aiuto di me stesso, imparando che la vita va avanti, ti rimbocchi le maniche, purtroppo alcuni episodi che ti capitano non dipendono da te ma devi essere bravo a guardare avanti e io lo faccio allenandomi, dando tutto in campo, giocando bene e divertendomi.

E quest’ estate? Hai pubblicato una foto con Marco Caminati, sarà il tuo compagno fisso?

Si, quest’estate giocherò con lui. È un piacere dividere il campo con un atleta di questo calibro, che come me, ha esperienze in campo internazionale. È stata una cosa improvvisa, io non avevo ancora deciso per la mia stagione, ci siamo sentiti e dato che anche lui era senza compagno ci siamo detti “Perché non proviamo a giocare insieme?” Con molta tranquillità, più che altro per divertirci. Se non ti diverti non c’è gusto. Ci siamo incontrati e più in là organizzeremo la stagione, intanto questo è un inizio.

Che beach volley sarà? Chi andrà a muro? Che obiettivi avete?

Degli obiettivi che potremmo raggiungere ne riparleremo a breve. Ora sono concentrato con la pallavolo ed è giusto che finisca questa stagione, quando sarà il momento di parlare di beach volley ne parlerò. Spero sarà un beach volley divertente, sicuramente poi quando un atleta gioca l’obiettivo è solo quello di vincere. Ma se ti diverti, fai divertire e vinci, è ancora meglio! Non c’è niente da impostare in realtà, io ho il mio gioco, lui il suo e quindi cerchiamo di fare un gioco semplice. L’importante è allenarsi e ritrovare il ritmo sabbia, io giocherò a muro dato che lui è un giocatore di difesa, ritornerò a fare il ruolo che ho sempre fatto.

E Paolo Ingrosso dove vuole arrivare?

Sono stato al World Tour a Roma, ho rivisto tanti amici, ex compagni e avversari e tutti mi hanno detto che al World Tour sentono la mancanza del mio gioco. Quindi voglio tornare in questo giro, in quello internazionale, perché sentirmi dire da atleti di classe “torna a giocare” mi carica veramente tanto.

 

 

 

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