Paola Egonu, ragazza da copertina: “Ma non voglio essere un’icona”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti
SHARE
Foto Donna Moderna
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti

Di Redazione

Il personaggio più in vista della pallavolo azzurra diventa un simbolo delle donne italiane: quella dedicata a Paola Egonu da Donna Moderna è qualcosa di più di una semplice copertina, accompagnata peraltro da un servizio in cui l’opposto della nazionale diventa indossatrice di abiti di alta moda e non solo. Nell’intervista di Gianluca Ferraris, Paola parte proprio dal suo rapporto con la moda (“passo le mie giornate in tuta e mi piace, ma mi piace anche cambiare look appena posso“) per raccontare la sua storia e il suo carattere anche a chi non è un appassionato di volley.

Anche in questa occasione, come spesso in passato, Egonu rivendica la sua italianità e rifiuta decisamente il ruolo di “eroina” dell’integrazione attribuitole dai media: “L’affetto della gente ci onora e sta contribuendo ad avvicinare tante ragazzine a uno sport bellissimo, e che ha bisogno di più attenzioni. Ma la vastità di reazioni, a volte polemiche e strumentali, mi ha stupita. Io sono italiana, le mie compagne di colore sono italiane, indipendentemente dalle origini. Non ci tengo a essere l’icona di qualcosa di più grande“.

E sugli episodi di razzismo, più volte evocati nel corso delle sue interviste, la bomber dell’Imoco aggiunge: “Ferisce, fa stare male, ti porta a chiederti come nel 2020 le persone possano reagire ancora così nei confronti del diverso. Che poi diverso non è. Difficile trovare antidoti, soprattutto perché la situazione non migliora negli anni. Io riesco a non farmi influenzare, ma chi è più sensibile va aiutato a capire che la persona in difetto ­ per educazione, comprensione, pregiudizio­ è quella che hai di fronte, e non certo tu“.

Dopo aver stoppato ogni speculazione sul suo “coming out” (“Non intendo tornare sull’argomento né parlare della mia vita privata“) Paola conclude l’intervista con una riflessione sul rapporto tra la sua vita da atleta e la quotidianità: “I valori che inseguo nella vita di tutti i giorni sono gli stessi, ed è stato lo sport a trasmettermeli: pazienza, disponibilità, sacrificio, passione. Ma non trascuro altri percorsi di crescita. Sto studiando Economia aziendale, ramo psicoeconomia: non ha a che fare con la mia vita di oggi ma mi interessa e mi stimola. Ah, e fuori dal campo sorrido di più“.

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Firma protocollo Fipav Fivb

Fipav-Fivb: firmato il protocollo per lo sviluppo della pallavolo

Attività internazionale

Nella suggestiva location dello Stadio dei Marmi, affollata da migliaia di bambini presenti per l'evento Volley S3 di Roma, si è tenuta oggi la firma del protocollo di collaborazione tra la Federazione Italiana Pallavolo (Fipav) e la Federazione Internazionale (Fivb). Il numero uno federale Giuseppe Manfredi e il presidente della Fivb Dr. Ary S. Graça Filho, davanti al presidente del CONI Giovanni Malagò, hanno siglato un accordo attraverso il quale si impegnano a mettere in atto dei progetti per supportare e far crescere le federazioni pallavolistiche meno sviluppate.
Alcuni dei punti chiave del protocollo sono: il trasferimento delle conoscenze, la messa a disposizione di strutture e materiali, la condivisione di figure professionali ed esperti di vari settori, la promozione della pallavolo attraverso degli ambasciatori.

La Fipav è stata la prima federazione a siglare quest’accordo che nelle prossime settimane vedrà l’adesione di altre importanti realtà pallavolistiche mondiali. “Siamo molto felici di collaborare con la Fivb per la messa in atto di questo protocollo – le parole del presidente Fipav Giuseppe Manfredi – Già con la Confederazione Europea abbiamo iniziato un percorso per sostenere e aiutare la crescita delle federazioni meno sviluppate. Attraverso questo accordo riusciremo ad avere un progetto organico e poter essere ancora più efficaci. Io sono convinto che se vogliamo migliorarci abbiamo bisogno di far crescere anche altre federazioni, un divario troppo marcato danneggia tutto il movimento del volley”.

Il nostro obiettivo è sostenere e aiutare quelle federazioni dove la pallavolo fatica a crescere - il commento del presidente Fivb Dr. Ary S. Graça - Vogliamo avere molte più nazioni competitive, in maniera da alzare il livello del volley mondiale. Non mi riferisco solo all’Africa, ma anche a tante altre nazioni che possiamo sostenere attraverso l’utilizzo dei nuovi supporti tecnologici. Siamo molto felici che la Federazione Italiana Pallavolo sia stata la prima a firmare questo accordo, nelle prossime settimane si aggiungeranno altre federazioni. La Fivb crede fortemente in questo progetto e farà del suo meglio per raggiungere gli obiettivi prefissati”.

Questo è un protocollo molto interessante, che pone l’attenzione su un problema comune nello sport: un divario sportivo troppo ampio tra realtà diverse.  – l’analisi del Presidente Coni Giovanni Malagò – Anche il CIO sta dando sempre più importanza al tema della solidarietà olimpica, far crescere lo sport, in questo caso la pallavolo, in più paesi significa valorizzare tutto il movimento mondiale del volley. La Pallavolo ha un grande patrimonio e sono sicuro lo sfrutterà nel migliore dei modi per crescere ulteriormente.”

All'evento hanno partecipato il vice presidente senior CEV Renato Arena, il direttore generale Fivb Fabio Azevedo, il vice presidente Luciano Cecchi, il segretario generale Stefano Bellotti, l'ex campione brasiliano Giba, oltre ad Andrea Lucchetta e Valerio Vermiglio, entrambi impegnati nella tappa del Volley S3.

La foto-gallery dell’evento è disponibile QUI

(Fonte: comunicato stampa Fipav)