Paola Egonu: "Che fortuna aver scelto la pallavolo!"

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Di Redazione

Nel quadro delle iniziative social lanciate dall’Imoco Volley Conegliano, anche Paola Egonu si è sottoposta su Instagram al fuoco di fila di domande dei tifosi gialloblu. La risposta più sorprendente, come riporta Il Gazzettino Treviso, è forse quella fornita dall’opposto della nazionale alla domanda sui suoi inizi nello sport: “Sono sempre stata molto pigra, perciò non ho mai praticato altre discipline e mi ritengo
fortunata per avere “beccato” quella giusta per me al primo tentativo!“.

Già nota, invece, è la passione di Paola per il riposo: “Adoro dormire e stare a letto, perché essendo un’atleta ho le giornate programmate e quando ne posso avere una libera starei a letto tutto il giorno a rilassarmi e guardare cartoni animati. In questa quarantena cerco di dare un ritmo regolare alle mie giornate concentrandomi sugli studi di economia aziendale, pranzando, facendo un po’ di yoga e… concedendomi qualche pisolino“.

Interessante anche il punto di vista di Egonu sul momento chiave del suo gesto tecnico, quello della preparazione dell’attacco: “Non penso granché, sono molto presa dalla partita e mi piace ‘sentire’ quello che accade in campo. Mi faccio un’idea delle avversarie e penso a quali colpi potrebbero metterle in difficoltà, perché anche loro mi studiano e quindi devo essere pronta a trovare soluzioni diverse. Credo che qualsiasi alzata sia diversa da quella che ho ricevuto prima o che riceverò dopo, quindi bisogna essere in grado di scegliere il colpo nel momento giusto. Questo può fare molto la differenza“.

Infine una domanda… trabocchetto: ti piacerebbe fare il capitano? La risposta è chiara: “Adesso no, perché sto ancora imparando molte cose di me stessa e non sarei in grado di fare combaciare tutti questi aspetti come essere costante e avere un occhio in più per la squadra“.

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.