La pallavolo dona un ulivo al territorio che è finito in cenere

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Stefano Benzi

La solidarietà non si misura solo in soldi, in quanto si riesce a mettere a disposizione di chi ha bisogno ma anche in piccoli gesti concreti, in sensibilità, in delicatezza. Mi ha molto colpito una notizia di qualche giorno fa che ho purtroppo visto confermata dalle drammatiche immagini arrivate dai notiziari: e ho voluto renderla “storia”, per i nostri lettori.

Il 24 settembre il meraviglioso territorio pisano viene attaccato da una serie di violenti incendi quasi certamente dolosi: si alzano elicotteri e Canadair ma di notte il fuoco prende il sopravvento e si avvicina pericolosamente a case e abitazioni Il 25 settembre l’allarme è globale: in poche ore se ne vanno in fumo 600 ettari di boschi, pini, ulivi, vigne, macchia mediterranea. I vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile sono costretti a evacuare numerose abitazioni: sono oltre 700 le persone che lasciano la loro casa nella speranza di non ritrovarla in cenere e vengono accolte nelle tende e nelle scuole, adibite a rifugio. Anche la palestra di Calci diventa punto d’accoglienza per gli sfollati. Fuori è un autentico inferno: le fiamme devastano tutto e arrivano alle strade. In almeno quattro paesi si respira cenere. Occorreranno tre giorni prima che i roghi vengano estinti. Il bilancio è grave ma potrebbe essere molto più drammatico: cinque le abitazioni che hanno subito danni, diverse le macchine incendiate, una ventina le persone costrette al pronto soccorso per intossicazione, tre quelli costretti a qualche ora di recupero. Una squadra di vigili del fuoco sul Monte Serra si è trovata accerchiata dalle fiamme e se l’è vista davvero brutta: si sono infilati in una lingua di fuoco e hanno evitato il peggio con grande coraggio.

La situazione si è normalizzata sabato dopo decine e decine di lanci dei cinque Canadair impegnati quasi ininterrottamente: gli sfollati sono tornati a casa e i pompieri dopo 48 ore di lavoro senza tirare il fiato né dormire si sono accovacciati nelle brandine sistemate nella palestra di Calci. Nel frattempo a Pisa si gioca a calcio: la squadra e i tifosi hanno chiesto il rinvio della partita con l’Arezzo dopo la dichiarazione dello stato di calamità naturale da parte della Regione ma, con la solita elasticità mentale, chi deve decidere sceglie che si giochi lo stesso… I tifosi non la prendono bene e senza fare ulteriore casino se ne vanno semplicemente dallo stadio lasciando uno striscione: “La nostra terra brucia e voi volete giocare, per noi non c’è partita”.

I ragazzi della Under16 del VBC Calci, società di pallavolo che vanta una squadra in B e una in C, invece erano invitati a Cecina per un week-end di partite amichevoli: alcuni di loro erano letteralmente scappati di casa, altri hanno parenti e amici tra gli sfollati. Dopo tanta paura due giorni diversi giocando a volley e attendendo notizie rassicuranti. Al momento della premiazione il presidente del Cecina offre ai ragazzi del VBC Calci una pianta d’ulivo. La prima reazione è di commozione, scappa qualche lacrima, poi arriva anche un applauso. Sulla pianta un biglietto d’augurio davvero speciale.

E mentre i vigili del fuoco sgomberano i mezzi in Valgraziosa e la palestra di via Nocetti a Calci può tornare a ospitare amichevoli e allenamenti, anche l’ulivo di Cecina troverà sicuramente il suo spazio nel calcesano dimostrando una volta di più che la solidarietà non è solo assegni e finanziamenti. Ma gesti… Sarebbe bello che a Calci arrivassero altre piante di ulivo dalle squadre giovanili di pallavolo italiane.

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI