Mutui, bilanci e sponsor tecnici: semplici dimenticanze o… "il nuovo che avanza"?

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Si dice che le buone idee debbano circolare ed essere messe in atto a prescindere da chi le abbia formulate. Accade così che il primo punto di un programma di governo che il presidente della Fipav, Pietro Bruno Cattaneo, mette a segno sia il rinnovo e la valorizzazione dell’accordo col Credito Sportivo per la ristrutturazione dell’impiantistica.

Ottima scelta, un aiuto concreto per i club, un passo in avanti della Fipav: non è importante che sia stata “copiata”, o meglio ripresa dal programma elettorale della lista avversaria.

Conta l’effetto finale e, come detto, le buone idee non hanno colore o parte.

A Cattaneo ci permettiamo di suggerire una costante lettura di quel che è stato il programma della lista Magri: ci sono altri spunti che torneranno utili alle società e alla pallavolo italiana. Che ne dice, presidente, di mettere per esempio mano al sistema elettorale rendendolo più democratico?

Postilla sull’accordo appena sottoscritto col Credito Sportivo: il passaggio che dice che “i mutui saranno concessi a favore delle società affiliate alla Fipav ed altri soggetti aventi i requisiti previsti dallo statuto vigente dell’ICS, appositamente indicati dalla Federazione, è forse il preludio al mutuo per l’ampliamento del Centro Pavesi di Milano?

Sorride Cattaneo quando firma, un po’ meno lo fanno i presidenti regionali, magari, un po’ perplessi nel ricevere dal “numero uno” federale un “invito” che “non è nessun obbligo” a valorizzare la partnership  con lo sponsor tecnico delle Nazionali, che nei prossimi giorni li contatterà per “illustrare diverse iniziative, non solo legate al merchandising, ma anche destinate alle tante società presenti sul territorio“.

Che banalizzato suona così: invitate le società a comprare il materiale del marchio amico… Tutto legittimo? Può essere, ma da un presidente federale ci attendiamo un profilo un poco più alto.

Sempre a proposito dei presidenti regionali: risulta che il Consiglio Federale abbia approvato il bilancio senza che la Consulta lo abbia preventivamente analizzato. Prassi consolidata vuole (lo Statuto su questo punto è piuttosto… “ambiguo”) che prima dell’approvazione ai presidenti regionali fosse consentito di vederlo, di discuterne e di esporre le proprie osservazioni.

Non è andata così: dimenticanza o “il nuovo che avanza”?

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