Monza pazza di Takahashi, e viceversa…: “Qui per imparare dai migliori e crescere ancora”

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15 punti con 5 ace all’esordio con la maglia di Monza in quel di Civitanova, 14 con il 65% in attacco alla prima in casa contro Perugia. Decisamente un ottimo inizio in Brianza per Ran Takahashi, chiamato a un salto di qualità dopo i suoi primi due anni di Superlega a Padova. Classe 2001, ancora giovanissimo e con enormi margini di crescita, il martello giapponese sulle colonne del Giornale di Monza si dice entusiasta di essere approdato al Vero Volley.

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“Non vedevo l’ora di vestire questa maglia. Ci sono alcuni dei migliori giocatori del mondo in questa squadra e da loro posso solo apprendere, una cosa che per me è di grande stimolo”.

Talento, tanto, ma anche grande umiltà e voglia di imparare: “In questa stagione voglio migliorare ancora di più – spiega –. Sto lavorando molto per trovare una perfetta sintonia con i miei compagni di squadra, gli allenatori e tutto lo staff. Il campionato italiano ha un livello molto alto. L’anno scorso ho fatto molta esperienza a Padova trovando in me stesso una forte determinazione e una forte mentalità”.

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.