Non ce ne vogliano Roberto Piazza e gli iraniani, ma dispiace, e tanto, per l’eliminazione all’ultimo respiro delle Filippine, Paese ospitante di questo Mondiale maschile di pallavolo. La squadra allenata da Angiolino Frigoni, sulla quale nessuno avrebbe scommesso un centesimo, e le quote dei bookmakers era altissime anche oggi, è andata davvero a un passo dal firmare un’impresa storica, incredibile, pazzesca. Sarebbe stata una bellissima favola di sport, l’ultimo match invece si è trasformato in una beffa dolorisissima.

Avanti due set a uno, i filippini avevano ripreso in mano un tiebreak che gli stava sfuggendo via (era sotto 4-8, parità ai 10) e di fatto l’avevano anche vinta con tutto il palazzetto che era venuto letteralmente giù: punteggio di 19-18 per loro, il centrale numero 7, Malabunga, stampa il muro della vittoria, ma nella discesa, proprio all’ultimo, tocca con le nocche della mano destra, chiusa a pugno, la banda inferiore della rete. Il videocheck chiamato da Piazza lo conferma, poi l’Iran gira l’inerzia a suo favore e alla fine la porta a casa qualificandosi agli ottavi di finale.

Sugli spalti della SM Mall of Asia Arena di Pasay City (20.000 spettatori), come in campo, la gioia irrefrenabile che si era scatenata pochi minuti prima ora è rabbia, frustrazione e lacrime. Lo sport alle volte può regalare gioie indescrivibile, altre volte bocconi amari impossibili da digerire.
Di VolleyNews.it
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