Molinaroli dice addio a Piacenza: "Per la società, invece, bisogna aspettare"

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Di Redazione

Un ultimo pallone, nel tie break contro il Gi Group Team Monza. Piacenza non disputerà sicuramente nella prossima stagione la Challenge Cup, ma non solo. I rischi di non vedere più una società prestigiosa, che tanto ha saputo dare ai suoi tifosi, ma soprattutto al mondo del volley, sono tanti. Numerosi punti interrogativi, nonostante il Presidente Guido Molinaroli, in una intervista al quotidiano Libertà, abbia confermato definitivamente che lascerà il suo incarico da presidente. In attesa, si spera, che qualcosa possa farsi avanti:

Per quanto mi riguarda in maniera diretta, penso che la mia avventura sia giunta al capolinea. Ma magari tra qualche settimana si presenta il riccone di turno, il piacentino che vuole fare del bene alla sua città, l’imprenditore che ama lo sport e la pallavolo in particolare e… mai dire mai. Certamente così non si può continuare, da tempo ho detto che non ho più voglia di andare a chiedere. Di sforzi in questi anni se ne sono fatti tanti, ne ho fatti tanti, ma non si può andare avanti così”.

Quindi, la pallavolo di alti livello a Piacenza chiude?
“Spero di no, mi piacerebbe continuare a frequentare il Palabanca, anche magari solo da spettatore, dando il mio aiuto anche gratis, se necessario. Qualcuno dice di ripartire magari da una categoria inferiore, ma al sottoscritto è sempre piaciuto salire non scendere. In questo ultime tre anni siamo stati una nobile decaduta, a Piacenza ci siamo abituati bene, tornare a vivere ai margini non farebbe bene a nessuno. E’ vero i tifosi, lo zoccolo duro dei tifosi, dice che è sempre meglio poco che niente, forse sarà anche vero, ma lo sport sta diventando sempre più imprenditoriale e se non dai spettacolo la gente non viene”.

II pubblico ha sempre risposto più che bene…
Vero, anche l’altra sera, pur in presenza di una partita che aveva ben poco da dire, al Palabanca c’erano più persone che in altre manifestazioni sportive, questo vuol dire che la pallavolo si è oramai radicata a Piacenza e per questo spero che possa continuare ad esserci“.

In chiusura, un’amara verità:
“La cosa incredibile è la storia del mio ventennio di impegno nello sport piacentino in prima persona o con la Copra: ho iniziato nel 1998 con il Piacenza Calcio, quindi il rugby con Mazzoni, ho dato il nome alla squadra di baseball, di basket maschile, al basket femminile di Fiorenzuola, alla pallavolo femminile di Piacenza, sempre tutto ai massimi livelli agonistici. E mi domando: se un semplice testimonial come posso essere io è riuscito in tutto questo, perché altri non ci riescono?”

 

(Fonte: Quotidiano Libertà)

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