A poco più di dieci giorni dalla scadenza dei termini per le richieste di ammissione al prossimo campionato di Serie A2 femminile, la società Volley Modena Asd apprende con rammarico da Modena Volley Punto Zero Ssdrl, che ha in carico la gestione del Palasport G. Panini, l’impossibilità di poter usufruire dello storico impianto cittadino per la disputa delle proprie gare interne di campionato poiché interamente occupato dalla prima squadra militante in Superlega maschile, dalla formazione Under 19 ed anche dalla Under 17 oltre a quello che è il calendario degli eventi extra pallavolistici.
Da Volley Modena, quella di A2 femminile, quindi, fanno sapere a mezzo di un comunicato stampa…
“Consci del poco tempo disponibile, a seguito di una promozione diventata realtà solamente nella serata dello scorso 7 giugno (ironia della sorte un successo festeggiato, tra l’altro, proprio con uno striscione con scritto: “Dopo 20 anni torniamo al PalaPanini”, Ndr), ci siamo subito attivati per valutare le possibilità di prendere parte al campionato di Serie A2, che oltre a costi decisamente più importanti rispetto alla Serie B1 necessita anche di una struttura societaria importante e, soprattutto, di un impianto casalingo ben diverso dalla palestra Guarini che è stata la nostra casa in questi anni. In tal senso sono stati avviati immediatamente i dovuti colloqui con l’Amministrazione Comunale, che cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente poiché tuttora impegnata e determinata a trovare una soluzione positiva al problema“.

Prima di sottolineare il proprio stupore, e disappunto, nei confronti dell’altra Modena, quella di SuperLega maschile…
“Lo stesso, purtroppo, non possiamo dire per Modena Volley che, viceversa, dopo una settimana di attesa ci ha comunicato nel pomeriggio di oggi l’impossibilità di accogliere la nostra squadra in quella che è nata come la casa del volley d’eccellenza cittadino. A stupire sono le motivazioni emerse dall’incontro con il direttore generale Andrea Sartoretti ed il direttore operativo Elisa Bergonzini. In origine, infatti, dai primi dialoghi informali tra le parti il nodo cruciale sembrava essere la richiesta economica della stessa società concessionaria del Palasport G. Panini, come spiegato anche dal socio di maggioranza Christian Storci in un’intervista ad un quotidiano locale pubblicata nella giornata di sabato 14 giugno. “Nessuna preclusione, ma servono determinate condizioni” oppure “chi chiede di giocare al PalaPanini deve darci garanzie economiche” sono solo due dei passaggi di un ragionamento in cui Storci non cita mai problematiche relative agli spazi“.
Per, poi, concludere che…
“Ci teniamo poi a sottolineare che negli incontri con l’Amministrazione Comunale ci è stato fornito il tariffario del PalaPanini, con gli importi massimi che possono essere richiesti per allenamenti e partite. Per quanto riguarda la richiesta di garanzie e di un progetto pluriennale che emergono nell’intervista, inoltre, facciamo notare che la Lega Pallavolo Serie A Femminile, all’atto della richiesta di ammissione ai propri campionati, da diversi anni opera in questo senso con l’obiettivo di avere tra le proprie consorziate solo realtà solide, solvibili e con l’obiettivo di realizzare progetti ambiziosi nelle rispettive realtà cittadine. Ad ogni modo le motivazioni addotte oggi, che di certo non sono emerse nel corso degli ultimi giorni, ci hanno arrecato un danno importante visto che entro il 4 luglio alle ore 12, data limite per l’invio della richiesta di ammissione, sarà necessario specificare anche il campo di gioco e produrre la relativa documentazione per quanto concerne omologa, agibilità e tutta quella che è la parte burocratica. Nei prossimi giorni incontreremo quindi nuovamente l’Amministrazione Comunale per definire quale sarà la casa della pallavolo femminile modenese di nuovo in Serie A…“.
Come andrà a finire? Anche questa situazione nel volley di Modena evidenzia le problematiche di gestione dello sport in Italia e della sua impiantistica… anche quando si tratta di società della stessa città, che non possono, però, stare sotto lo stesso tetto!