Mirko Miscione ha scelto la Fonteviva Livorno

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Di Redazione

L’esperienza e la versatilità di Miscione a servizio della Fonteviva. Centrale di grande affidabilità e qualità Mirko Miscione rimane in Toscana ed approda alla squadra di Paolo Montagnani.  Un innesto importante che regala alla Fonteviva la possibilità di opporre agli avversari un muro efficacie ed al tecnico livornese un giocatore moderno e determinato a migliorarsi sempre.

Dopo Santa Croce, ti appresti a vivere la tua seconda stagione in Toscana. Con quali aspettative? “Con grandi aspettative e grande fiducia. La presenza di un tecnico come Paolo Montagnani mi ha convinto che la Fonteviva era la scelta giusta e che questo è un progetto in crescita e stimolante”.

Come detto arrivi da una stagione a Santa Croce. Un’esperienza molto positiva. “Una bellissima esperienza in cui abbiamo raccolto risultati anche al di sopra delle aspettative. Siamo andati avanti gara dopo gara e vedevamo che vincevamo con una certa continuità. Abbiamo fatto un passo alla volta e siamo riusciti a confezionare una grande stagione. Peccato l’essere usciti dai play off al tie break ma ci sta, quando arrivi a quel punto è una lotteria”.

Trai tuoi nuovi compagni, oltre a Zonca e Pochini, chi conosci? “Conosco bene De Santis che ho incontrato quando militavamo entrambi in Sardegna anche se in squadre diverse. Sempre come avversario conosco poi Maccarone e conosco Briglia perchè me ne hanno parlato ragazzi di Santa Croce. In generale siamo una squadra giovane, di buona qualità e la cui forza non potrà essere il singolo ma la squadra, il giocare e lavorare di gruppo”.

Anche in questa stagione ci troviamo di fronte ad un cambio di formula del torneo. Secondo te che ruolo può recitare la tua Fonteviva in questo campionato di Serie A2 Credem Banca? “Nel nostro girone ci sono squadre molto competitive. Sulla carta direi che Spoleto e Santa Croce partono leggermente davanti mentre le altre sono più o meno sullo stesso piano e tra queste ci siamo noi. Questo, però, sulla carta. Sono convinto che possiamo stare tranquillamente alle spalle delle prime ma dobbiamo lavorare duramente per farlo e soprattutto dovremo dimostrare sul campo di meritarlo”.

Presentati ai tuoi tifosi. Che tipo di centrale è Mirko Miscione? “Sono un centrale che predilige il fondamentale del muro. Sono però anche una persona che non si accontenta e per questo sto cercando di rendere più equilibrato il mio gioco lavorando molto sull’attacco ed anche su altri fondamentali meno richiesti ad un giocatore del mio ruolo. Mi piace uscire un po’ dagli schemi in questo senso e quindi non disdegno di mettermi alla prova anche in difesa. Insomma, sono uno che cerca sempre di migliorarsi e questo per dare qualcosa in più alla squadra”.

 

La scheda di Mirko Miscione (Vasto, 21/05/88, 200 cm):

2018-19 Acqua Fonteviva (A2)

2017-18 Kemas Lamipel Santa Croce (A2)

2016-17 Sieco Service Ortona (A2)

2015-16 Pall. Spoleto (B1)

2014-15 Pall. Spoleto (B2)

2013-14 Pall. Olbia (B1)

2011-13 Serapo Volley Gaeta (B1)

2008-11 Pall. Foligno (C)

(Fonte: comunicato stampa)

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Matteo Sperandio è il primo confermato di Porto Viro… e non solo in campo!

A2 Maschile

Prima conferma nel roster dell’Alva Inox 2 Emme Service Porto Viro in vista del campionato di Serie A2 Credem Banca 2025/2026. Capitan Matteo Sperandio ha rinnovato per un’altra stagione, legandosi così ai colori nerofucsia per il settimo anno consecutivo.

Pochi dettagli da discutere, tanta sostanza su cui fare affidamento: il rinnovo del centrale classe 1992 è stato pressoché una formalità. In campo e nello spogliatoio, continuerà a essere un riferimento per la squadra; fuori, ricoprirà ancora l’incarico di responsabile marketing del club.

Guardando ai numeri, nella scorsa stagione Sperandio ha contribuito in maniera determinante alla salvezza. Ha chiuso la Regular Season con 25 presenze e 149 punti realizzati, di cui ben 63 a muro: un dato, quest’ultimo, che gli è valso il terzo posto assoluto tra gli specialisti del fondamentale.

Alto 200 centimetri, l’atleta trevigiano gioca in Serie A ininterrottamente dal 2010, incluse tre annate di SuperLega. Al suo attivo, 431 incontri disputati tra campionato e coppe, 2073 punti messi a segno e due promozioni conquistate: dall’A2 all’A1 nel 2015/2016 a Sora, dall’A3 all’A2 nel 2020/2021 proprio a Porto Viro.

Una carriera straordinaria che sta per arricchirsi di un nuovo capitolo, in una città e una società che per Sperandio sono diventate casa, famiglia: “Questo rinnovo significa tante cose: fiducia, lavoro, dedizione, gioie e dolori – commenta in occasione del prolungamento del contratto – Ho molti ricordi legati a questo club, alcuni belli, altri meno, ma se devo tracciare un bilancio degli anni trascorsi qui, è sicuramente più che positivo. La maglia nerofucsia è diventata una seconda pelle, ormai non riesco più a immaginarmi con altri colori addosso. A Porto Viro sto bene, sia dal punto di vista sportivo che umano: le persone sono speciali, i tifosi, la città. Mi ritengo fortunato, perché posso continuare a giocare ad alto livello e a lavorare vicino casa: non credo esista un posto migliore per proseguire la mia carriera. Sentire la fiducia incondizionata della società è fondamentale, significa che da entrambe le parti c’è la volontà di continuare insieme. Del resto, credo di dimostrare il mio attaccamento con i fatti, sia dentro che fuori dal campo”.

Anche per un giocatore esperto come Sperandio, ogni stagione è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, e l’ultima non fa eccezione: “È stata una stagione particolare: la mia prima da capitano, con una squadra nuova e molto giovane. Siamo partiti fortissimo, poi abbiamo vissuto momenti complicati, ma alla fine abbiamo centrato l’obiettivo salvezza, che ci eravamo prefissati fin dall’inizio. I risultati della prima parte dell’anno ci avevano fatto sognare qualcosa in più, ma sapevamo che non sarebbe stato facile, e così è stato. Forse avremmo potuto fare meglio, io per primo, sia come giocatore che come capitano. Ma è stata un’esperienza che mi ha insegnato tanto, e spero di farne tesoro per affrontare al meglio la nuova stagione”.

Ed è giusto allora guardare al futuro, alla stagione 2025/2026: “Sarà quasi un anno zero, è cambiato lo staff tecnico e cambierà una buona parte del roster, per cui avremo bisogno di tempo per diventare squadra. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma dobbiamo anche alzare l’asticella. A livello personale, so di poter crescere ancora: tecnicamente, penso soprattutto alla battuta e all’intesa con il palleggiatore. Come capitano, invece, il mio primo compito sarà far capire ai nuovi cosa significa indossare questa maglia, trasmettere la mia grinta a tutto il gruppo e all’ambiente”.

Sul cambio di guida tecnica e sulle prospettive per l’Alva Inox 2 Emme Service: Coach Morato ha avuto l’opportunità di salire in SuperLega e ha fatto bene a coglierla: gli auguro davvero il meglio. La società ha scelto Daniele Moretti per aprire un nuovo ciclo: personalmente sono molto contento, lo conosco un po’ per esserci affrontati da giocatori, e chi lo ha avuto parla benissimo di lui anche come allenatore. Come detto, sarà un anno di transizione, almeno all’inizio, ma ci sono tutte le premesse per fare bene. Siamo una società giovane, ma abituata a vincere, e per questo abbiamo quasi il dovere di puntare in alto, di provare ad arrivare il più lontano possibile in tutte le competizioni. Il livello dell’A2 continua ad alzarsi: è arrivata Taranto dalla SuperLega e sta costruendo una squadra molto competitiva, ma anche altri club si stanno rinforzando. Sarà un campionato ancora più difficile, ma proprio per questo anche più bello e stimolante”.