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Milano, Sbertoli: “Con Trento dovremo fare bene in difesa e a muro”

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Di Redazione

Al via oggi i Quarti di Finale di Coppa Italia con gara secca. Le quattro vincitrici accederanno alla Final Four dell’Unipol Arena a Casalecchio di Reno (BO), con Semifinali in programma sabato 30 gennaio e la Finalissima in calendario alle 18.00 di domenica 31 gennaio. L’Allianz Milano si troverà di fronte l’Itas Trentino in una sfida difficile visto il buon momento di Giannelli e compagni. Un match che vedrà Nimir Abdel-Aziz affrontare la sua ex squadra. A fare il punto della situazione è il palleggiatore Riccardo Sbertoli nell’intervista rilasciata al quotidiano Tuttosport.

Gennaio è stato un tour de force di 8 partite in 24 giorni. Un mese in salita? «All’inizio sapevamo di essere fuori forma. Però siamo sempre scesi in campo a testa alta, consapevoli delle nostre potenzialità. C’è sempre stata fiducia nel nostro gioco e le ultime due partite confermano che stiamo crescendo».

Trento vive un momento formidabile. Come legge la partita? «Dovremo difenderci dalla qualità della loro battuta. In questo fondamentale loro sono i più forti del campionato ma noi possiamo fare molto in difesa e a muro».

Le sue armi si chiamano Patry, Ishikawa e ora Urnaut. Può descrivere le loro qualità? «Patry sta tornano a pieno regime. Ci siamo confrontati molto per trovare le soluzioni migliori e ho molta fiducia nelle sue potenzialità. Ishikawa è incredibile. Fa sempre quello che deve fare. È sempre nel posto in cui deve essere. Urnaut porta in dote la sua grande esperienza che ci può aiutare in partite come quella che ci aspetta».

Dall’altra parte della rete ci sarà Ahdel Aziz Nimir. voi lo conoscete bene. «Siamo grandi amici. Quando giocava a Milano mi prendeva sempre in giro. Mi diceva che se avesse fatto il palleggiatore lui io non sarei mia entrato. È il più forte di tutti e noi cercheremo di farci trovare pronti sulle traiettorie dei suoi attacchi. Non è facile, finora non ci è riuscito nessuno».

Si aspetta una partita combattuta? «Mi auguro che lo sia. Noi li abbiamo già incontrati a inizio gennaio e ci hanno messo sotto. Però abbiamo capito cosa ci è mancato in quell’occasione».

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