“Mi chiedeva foto nuda per castigo”: Stefano Catena rinviato a giudizio per pornografia minorile

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Dopo il caso della radiazione di un allenatore trentino per abusi su minori, balza purtroppo agli onori della cronaca un altro caso increscioso. Protagonista è Stefano Catena, 31 anni, ex centrale di Roma, Mondovì e Civitavecchia, oggi senza squadra. Tra il 2015 e il 2017, proprio quando giocava a Civitavecchia in B2, avrebbe chiesto a una giocatrice minorenne (quando tutto è iniziato aveva 11 anni) che allenava di inviargli foto nuda.

La prima richiesta avvenne con la scusa dello “sviluppo fisico”. Alla ragazzina, infatti, dopo un provino con una squadra, Catena chiede: “Ti hanno chiesto dello sviluppo fisico?”. Lei conferma e lui le chiede una foto nuda per vedere quanto in realtà si sarebbe sviluppata…

Per le successive richieste, invece, si parla di “castigo” sfruttando un momento di difficoltà della minorenne: “I miei genitori stavano attraversando un momento difficile e io avevo paura che fosse colpa mia. Per questo mi graffiavo, mi facevo piccoli tagli. L’allenatore si arrabbiava e mi ordinava di mandargli una mia foto nuda ogni volta che lo facevo: era un castigo” avrebbe raccontato la ragazza ai giudici.

All’inizio lo scambio di messaggi avveniva tramite Facebook, poi i due si sarebbero scambiati i numeri. Il primo campanello d’allarme lo avrebbe colto un’insegnante nel 2017 quando, durante un esperimento teatrale, la ragazza avrebbe raccontato alla classe che una sua compagna di pallavolo minorenne avrebbe avuto una relazione con un ragazzo di 22 anni. Insospettita, l’insegnante si è prontamente confrontata con i genitori che poi avrebbero scoperto sul telefono della figlia lo scambio di messaggi e foto e le richieste subdole di Catena.

Ora il pallavolista rischia di finire sotto processo: la Procura ha chiesto il suo rinvio a giudizio per pornografia minorile.

(fonte: Corriere della Sera)

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