Il dopo Mondiale maschile e il problema della gestione dei talenti

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Di Redazione

Un problema che da anni “affligge” il movimento della Nazionale Maschile. Sempre meno giovani italiani titolari in Superlega, con al contrario gli atleti stranieri che si fanno le ossa nel nostro campionato per poi giocare nelle rispettive nazionali. Questo è il pensiero del Direttore generale della Lega maschile, Massimo Righi, in merito a questa questione, riportato sull’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport”.

«Credo che la qualificazione non sia per nulla semplice. Anche perché il livello medio del volley mondiale si è alzato parecchio e i rischi sono tanti. Una volta il girone internazionale era l’ultima chance ed era più facile. Oggi è quasi l’ultima spiaggia e molto più complicato senza possibilità di errore», dice Massimo Righi il direttore generale della Lega pallavolo maschile.

19 NOVEMBRE «Abbiamo un’assemblea di Lega e relativo Cda previsto per il 19 novembre e in quella sede confronteremo al nostro interno le nostre idee prima di farlo anche con la federazione. Siamo aperti a molte soluzioni, anche al Club Italia in serie A1, ma vorremmo capire come e quando e con che modalità. A nostro modo di vedere una squadra che esce dalla Nazionale juniores non è pronta per la Superlega. Forse avrebbe senso fare un gruppo formato da under 22 o 23 e over 19 come gruppo. Il prossimo anno? Se ne può discutere, tenendo conto che poi ci sarebbe un problema di calendario. Invece si potrebbe già da subito creare una sorta di Nazionale B (con gli stessi criteri) che si confronti con una manifestazione tipo Europa League, quindi fare in modo che i giocatori che magari stanno fermi tanti mesi in estate, perché non hanno un posto in Nazionale, possano crescere con un collegiale permanente che li tenga in attività in attesa che riprenda il lavoro di club».

Ma c’è dell’altro. «È un dato di fatto che negli ultimi anni i giocatori italiani arrivino a giocare titolari in Superlega più tardi. Mentre atleti di altre Nazioni che arrivano nel nostro campionato a 22-23 anni e qui si migliorano e si sgrezzano hanno altre attitudini. Quindi una delle idee può essere quella di mandare i nostri talenti emergenti a formarsi in altri campionati o in altri tornei (negli Stati Uniti, ad esempio o magari in Francia), trovando un protocollo con quelle realtà. La situazione ci induce a trovare delle soluzioni per obiettivi e non di sistema. Considerando anche quale è oggi la realtà attuale, con un campionato di serie A2 che non si può considerare troppo performante».

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Paolo Falabella affiancherà Morato come vice-allenatore a Cisterna

Superlega Maschile

Il nuovo vice allenatore del Cisterna Volley sarà coach Paolo Falabella, che andrà ad affiancare il nuovo head coach Daniele Morato alla guida della squadra per la stagione 2025/2026. Nonostante la giovane età, Falabella porta con sé una consolidata esperienza internazionale: nell’ultima annata in Svizzera, alla guida del Volley Amriswil, ha conquistato la Coppa di Svizzera, la Swiss League e la Supercoppa, centrando inoltre un prestigioso piazzamento per il club elvetico in Coppa CEV. Nel 2023 ha inoltre fatto parte dello staff tecnico della nazionale del Marocco.

Nato a Lagonegro nel 1986, laureato in Scienze Motorie e specializzato in Scienza e Tecnica dello Sport, Paolo Falabella è anche docente nazionale Fipav. Dopo aver guidato da primo allenatore realtà importanti della Serie A come Lagonegro, Aversa e Bari, e aver ricoperto il ruolo di vice allenatore a Siena nella stagione 2021/2022, culminata con la promozione in Superlega, Falabella è ora pronto a mettere il suo bagaglio tecnico e umano al servizio del Cisterna Volley.

"Sono davvero felicissimo di poter iniziare questa esperienza a Cisterna – le prime parole di coach Falabella –. Per me sarà il primo anno in Superlega: ci sono andato vicino più volte, ma per una serie di circostanze non ero mai riuscito ad approdarvi. Per questo motivo oggi sono ancora più contento di poterlo fare, e in particolare di farlo proprio con Cisterna Volley".

Falabella guarda con entusiasmo al gruppo che affronterà la prossima stagione: "Dal punto di vista tecnico, siamo una squadra molto giovane, così come giovane è lo staff. Questo è un aspetto che considero estremamente stimolante: ci sarà da lavorare tanto, trascorreremo molte ore in palestra. Mi aspetto una stagione impegnativa, fatta di lavoro intenso e risultati da conquistare con fatica, ma anche con grande entusiasmo".

L’esperienza in Svizzera ha lasciato un’impronta profonda nel metodo di lavoro del tecnico lucano: "Dalla Svizzera porto con me un’impostazione organizzativa davvero impressionante. Quando si dice che gli svizzeri sono precisi, non è solo un modo di dire: lo sono davvero. È qualcosa che mi ha colpito profondamente e che spero di poter applicare anche nella mia vita professionale, in termini di metodo e attenzione ai dettagli".

Racconta, infine, il nuovo vice allenatore del Cisterna Volley: "Ovviamente amo molto il lavoro in palestra, come tutti gli allenatori. Tuttavia, la parte che sento più mia, quella che mi dà maggiore soddisfazione e nella quale mi sento più preparato, è quella di studio e analisi. Mi appassiona tantissimo tutto ciò che si svolge al di fuori delle ore di allenamento: il lavoro d’ufficio, la preparazione, il confronto sull’organizzazione delle sedute, l’analisi degli avversari. È probabilmente l’aspetto che preferisco del mio mestiere: studiare i modelli di prestazione, capire cosa serve davvero per raggiungere un obiettivo, ragionare su come ottimizzare ogni dettaglio. Non essendo un ex giocatore, non ho quella naturale inclinazione verso la dimensione più fisica del lavoro quotidiano in campo, quindi, ho sviluppato una particolare attenzione verso la parte metodologica e analitica, che trovo stimolante e utile per il lavoro complessivo dello staff".