Marco Gaspari: “Ogni volta che incontriamo l’Imoco dimostriamo qualcosa in più” (VIDEO)

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Di Eugenio Peralta

Se c’è una sconfitta che può definirsi “a testa alta” è quella subita dalla Saugella Monza nella semifinale di Coppa Italia Frecciarossa: la squadra di Marco Gaspari ha tenuto testa fino all’ultimo all’imbattuta Imoco Volley Conegliano, arrendendosi soltanto in volata nel quarto set. L’allenatore delle brianzole, però, ha comunque qualcosa da rimproverare alle sue: “Il fatto che abbiamo costruito tanto e poi ci siamo trovati in più di un’occasione a gestire male il primo tocco. Questo dispiace, perché la squadra era concentrata e non ha mai smesso di lottare, anche se nel terzo set ho visto due o tre giocatrici un po’ stanche“.

Ci siamo incartati in alcune free ball – continua Gaspari – e non abbiamo ottimizzato alcune battute slash: queste cose contro di loro le paghi. Per arrivare a giocarti queste partite non devi sbagliare niente: loro si possono permettere qualche errore, noi no. Sapevamo di incontrare la squadra più forte al mondo, questa partita ci ha fatto capire che per arrivare a quel livello dobbiamo alzare tantissimo il nostro. Però credo che non siamo usciti dal campo demeritando, e che ogni volta che incontriamo Conegliano dimostriamo qualcosa in più“.

Quanto ha influito l’assenza di Hanna Orthmann? “Prima del problema fisico era in splendida forma – ammette l’allenatore della Saugella – ma va anche detto che loro hanno uno straordinario livello di muro-difesa, che a volte si dà per scontato. Credo che non dobbiamo guardare quello che avevamo o non avevamo, anche perché secondo me la partita non l’abbiamo persa in attacco ma sul primo tocco, che dipende solo da noi e non dall’avversario: in quello ci sono mancate lucidità e cinismo. Per quanto riguarda Orthmann, stiamo cercando di recuperarla al 100%: sicuramente uno stop in questo momento non è il massimo“.

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.