Macerata ospite di Scandicci, Abbott: “Salvezza? Mancano ancora otto partite. Saranno otto finali”

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foto CBF Balducci HR Macerata
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Di Redazione

Meno due alla complicatissima sfida sul campo della seconda forza del campionato, la Savino Del Bene Scandicci, per la CBF Balducci HR Macerata, in programma sabato alle ore 18 in terra toscana. Un altro match con le prime della classe per Symone Abbott e compagne, che non vogliono però arrendersi e giocarsi ogni possibile opportunità per abbandonare l’ultimo posto in graduatoria e non mollare l’obiettivo salvezza.

Proprio la schiacciatrice americana, classe 1996, suona la carica: “A Firenze contro Scandicci ci aspetta una gara molto dura – dice Symone Abbott – contro un avversario di grande valore che sarà in piena corsa per lo scudetto. Dobbiamo quindi scendere in campo non sconfitte in partenza, ma con la massima concentrazione su ogni pallone, facendo la scelta giusta nelle situazioni di gioco che ci si proporranno davanti e cercando continuità nel nostro gioco. Scandicci ha davvero delle individualità fortissime e proveremo ad opporci giocando di squadra”.

La corsa salvezza si è fatta ancora più complicata e Symone Abbott ne è consapevole, ma è ben lontana dal voler alzare bandiera bianca: “Mancano otto partite al termine della Regular Season – commenta il martello statunitense al primo anno in arancio-nero – Dovremo viverle ciascuna come se fosse una finale e alla fine faremo i conti. Ci sono ancora partite che possiamo vincere e cercheremo di fare punti in ogni gara che affronteremo”.

Symone Abbott conclude pensando all’esperienza importante che sta vivendo nella sua carriera, da titolare nel massimo campionato. “La Serie A1 italiana è un torneo fantastico e di altissimo livello – dice la schiacciatrice USA – Sicuramente uno dei migliori del mondo, è bellissimo poterlo disputare e sono felice di avere questa possibilità”.

(fonte: comunicato stampa)

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.