Lorenzo Bernardi si presenta a Novara: “Nel maschile non mi divertivo più”

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Più che una presentazione, una vera e propria festa. E si ha la sensazione che ce ne fosse davvero bisogno, in casa Igor Gorgonzola Novara, dopo una stagione dolorosa e difficile per tante ragioni. Così, la società piemontese ha colto l’occasione di un grande evento, la presentazione di un allenatore d’eccezione come Lorenzo Bernardi, per salutare nuove e “vecchie” componenti della rosa (Sara Bonifacio, Greta Szakmary, Ludovica Guidi, Valentina Bartolucci e Giulia De Nardi), annunciare l’ultimissimo colpo di mercato, l’ingaggio di Melis Durul, e la composizione dello staff tecnico. Non è finita: l’ultima notizia è che l’Igor, pur essendo rimasta fuori dalle Coppe, proverà comunque a rientrare in Europa, attraverso una wild card oppure (se non ci sarà questa possibilità) organizzando il WEVZA Tournament, come fece Chieri lo scorso anno.

Ma il personaggio della serata alla Locanda della Staffa di Marano Ticino è indubbiamente Bernardi, che ha le idee chiarissime sulla sua scelta di passare al settore femminile: “Non sono di passaggio, ho rifiutato tre offerte di squadre maschili importanti. Cercavo nuovi stimoli e ho capito che la pallavolo femminile sarà il futuro di questo sport, perché ha enormi margini di crescita. È un’idea che era già nella mia testa da 4-5 anni, prima di arrivare a Piacenza. Nel maschile non mi divertivo più, mentre questa scelta mi ha fatto ritornare il fuoco dentro“.

Poi “Mister Secolo” entra nei dettagli delle sue idee sul volley femminile: “Ha un potenziale molto grande di miglioramento. Ci sono aspetti di gioco che si basano su stereotipi prefissati, che solo poche squadre hanno deciso di superare. Si possono apportare delle variazioni, si può provare a ‘importare’ anche qualcosa dal settore maschile: naturalmente tutto dev’essere basato sulla fiducia reciproca e sul confronto con lo staff, per capire quali sono le cose che possono dare un beneficio importante. Naturalmente non sono qui per rivoluzionare nulla, tutto avverrà in modo graduale. Ma chi dice che la pallavolo femminile è un altro sport sbaglia, c’è la possibilità di migliorarlo e far sì che si evolva“.

Di obiettivi Bernardi non parla, ma è fin troppo esplicito sulle sue aspettative: “Di sicuro ho un brutto rapporto con la sconfitta e sono molto autoesigente, quindi il mio obiettivo è sempre il massimo. Non mi piace fare proclami, è un atto di debolezza: non mi sentirete mai dire ‘Noi vinceremo lo scudetto’. Quello che cercherò di fare è metterci il massimo impegno come ho sempre fatto. Non è cosa si fa, ma come si fanno le cose che fa la differenza: questo sarà il nostro mantra. Spero che saremo bravi a farvi innamorare della squadra“.

Inevitabile il riferimento alla coincidenza che vede Bernardi sulla panchina di una squadra femminile nello stesso anno in cui il suo maestro Julio Velasco fa la stessa scelta al di là del Ticino, a Busto Arsizio. Ma i segni del destino vanno ben oltre: “A pochi km da qui, ad Arona – ricorda “Lollo” – Velasco mi convinse a cambiare ruolo e diede la svolta alla mia carriera. E il mio debutto da allenatore fu in un Italia-Spagna ai Giochi del Mediterraneo, contro Velasco. Ci eravamo sentiti una ventina di giorni prima della sua decisione e ci eravamo trovati d’accordo sull’enorme potenziale del volley femminile, da far esplodere“.

Con Novara, invece, l’intesa è stata immediata: “Ci siamo parlati 5 minuti a Bologna (alle finali di Coppa Italia maschile, n.d.r.) ed è nato subito il feeling. Poi si è aperta quest’opportunità all’improvviso. Ringrazio la società per la fiducia, non eras contata, e grazie alle atlete che hanno creduto in questo percorso“. Fiducia reciproca, come rivelano le parole del patron Fabio Leonardi: “Ogni tanto bisogna dare una svolta, quest’anno l’abbiamo data bella forte con Bernardi, e siamo molto euforici. Abbiamo lavorato per allestire un roster competitivo e aumentato ancora il budget rispetto alla scorsa stagione“. E il dg Enrico Marchioni ricorda: “Ho lavorato con Lorenzo nell’ultimo suo anno da giocatore ed era già un allenatore in campo, per dedizione, impegno e passione. Lo ringrazio per aver accettato la sfida“.

A tirare le fila, come sempre, è la presidente Suor Giovanna Saporiti: “Siamo qui per ritrovarci e per dire ancora una volta che vogliamo esserci, ponendoci qualche obiettivo importante. Sono felice di avere al mio fianco una persona come Bernardi, che ho sempre stimato tanto come atleta e ci ha subito trasmesso tanto entusiasmo: il comitato tecnico ha fatto la scelta migliore che potesse fare. Di lui mi ha colpito la passione che ha comunicato a tutto lo staff, con tanta voglia di impegnarsi. Sappiamo che potrà darci qualcosa in più e aiutarci a fare meglio: quando una persona è vincente lo è dentro, nel dna, e noi abbiamo tanto da imparare da lui. Spero che anche noi possiamo trasmettergli qualcosa sul piano dei valori che compongono la sigla AGIL: amicizia, gioia, impegno, lealtà“.

Tra i tanti interventi nel corso della serata anche quelli del sindaco di Novara Alessandro Canelli, dell’assessore allo Sport Ivan De Grandis, del questore Alessandra Faranda Cordella e della consigliere provinciale Annaclara Iodice.

di Eugenio Peralta

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