L’odissea di August Raskie per tornare negli USA: "300 euro di taxi da Perugia a Roma"

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Di Redazione

È tra le tante giocatrici statunitensi che hanno scelto di lasciare l’Italia a causa dell’emergenza coronavirus, ma per August Raskie neppure partire è stato facile. La palleggiatrice della Bartoccini Fortinfissi Perugia ha raccontato la sua odissea con toni piuttosto critici al portale VolleyballMag: “La mia società è stata presa dal panico e mi ha detto che sarebbe stato contro la legge accompagnarmi all’aeroporto o farmi guidare fin lì, il che ha causato un sacco di problemi inutili. Sarebbe stato sufficiente dire che ero una cittadina americana. Alla fine, ho dovuto prendere un taxi fino a Roma, spendendo circa 300 euro“.

Raskie è riuscita a tornare a casa dei suoi genitori in California, dove trascorrerà i 14 giorni di quarantena obbligatoria, ma la sua impressione sulla situazione italiana non è positiva: “È assurdo che tutto il resto del mondo stia cancellando i suoi campionati e l’Italia no. Le cose non cambieranno miracolosamente da un giorno all’altro e io preferisco essere nel mio paese. Ora non ho ancora informazioni sul mio contratto, procuratori e società stanno ancora discutendo per capire quale percentuale del nostro ingaggio potremo percepire… C’è frustrazione – conclude la palleggiatrice – ma capisco i problemi economici. È un rischio che ci prendiamo andando a giocare all’estero“.

(fonte: VolleyballMag)

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