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L’Italia si illude con Nwakalor, ma la Serbia la punisce ancora

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Di Redazione

Niente da fare per l’Italia nella prima “tappa” della VNL femminile, che si chiude amaramente per le azzurre: terza sconfitta in altrettante partite. Quella con la Serbia è forse la più dura da digerire: perché le campionesse d’Europa, proprio come la nostra nazionale, si sono presentate alla rassegna con una formazione giovane e inesperta, ma soprattutto per l’andamento della gara. Dopo un brutto primo set, infatti l’Italia era riuscita a recuperare vincendo il secondo e procurandosi 3 set point nel terzo, salvo poi sprecare tutto in uno sciagurato finale che ha segnato anche psicologicamente la partita.

Azzurre ancora troppo macchinose in ricezione e troppo fallose in battuta e in attacco: a raddrizzare almeno in parte la gara sono gli innesti dalla panchina, soprattutto quelli di Ilaria Battistoni e Sylvia Nwakalor, che chiude con 21 punti e il 43% in attacco. Positiva anche la prova di Alessia Mazzaro, con 5 muri-punto e turni di servizio incisivi. Il problema è che anche la Serbia pesca bene dalla panchina, con l’importante ingresso di Mirosavljevic nel finale, e in attacco può contare sui colpi dell’ispirata Katarina Lazovic, futura schiacciatrice di Monza (17 punti).

Parliamo comunque di una battaglia di oltre due ore, decisa da pochi punti, ma l’Italia deve imparare ad avere più killer instinct e non farsi impaurire dai passaggi a vuoto per fare strada in questa manifestazione, che purtroppo la vede già molto attardata in classifica rispetto all’obiettivo della final four.

La cronaca:
Bregoli cambia in avvio, schierando Omoruyi in posto 4 in diagonale con D’Odorico. In avvio l’Italia sembra soffrire gli attacchi potenti e precisi di Lozo, ma tiene botta e passa in vantaggio sul 5-4 proprio con la giovane dell’Imoco; poi però è la Serbia a piazzare il primo break con il servizio di Medic (6-8). Le azzurre provano a restare in scia, ma soffrono terribilmente in ricezione, e una serie di errori di D’Odorico, Lubian e Mingardi fanno volare le avversarie sul 9-14. Due muri consecutivi di Lubian fanno respirare l’Italia, che manda in campo Battistoni per Bosio e si riavvicina ulteriormente (13-15). La rimonta si completa con muro e attacco di Mingardi (16-16), ma la Serbia torna subito avanti con Lazovic (16-18) e, nonostante il time out chiamato da Bregoli, scava di nuovo il break con la stessa numero 2 (16-20). Jaksic fa il vuoto in battuta, con la solita Lazovic a finalizzare (17-23), e Kocic chiude agevolmente il set sul 18-25.

Dentro Nwakalor per Mingardi nel secondo set. Serie di errori in avvio (0-2, 2-2), poi il muro di Caric riporta avanti la Serbia (3-5), ma è proprio Nwakalor a ribaltare il risultato sul 7-6. Un muro dell’opposta e un gran diagonale di D’Odorico regalano il break alle azzurre (9-7) e inizia un punto a punto che si conclude con il controparziale firmato da Lozo e da un errore di Omoruyi (12-13). Bregoli ferma il gioco e inserisce Battistoni, la Serbia mette la testa avanti con Medic (14-16), ma le azzurre pareggiano immediatamente e tornano avanti, trascinate da D’Odorico (18-17). Riprende il testa a testa, con l’Italia sempre in vantaggio di un’incollatura e Nwakalor ispiratissima in attacco (22-21). È proprio lei a procurarsi il set point sul 23-23, e D’Odorico lo trasforma subito rimettendo in parità il conto dei set (25-23).

Parte subito bene l’Italia nel terzo parziale (2-0); la Serbia pareggia sul 3-3, ma arriva un altro break azzurro per il 6-4 e la scatenata Nwakalor allunga ancora (8-5). Un fischio arbitrale incomprensibile e un ace di Jaksic riavvicinano le serbe (10-9), ma subito dopo i muri di Mazzaro e Lubian danno il la alla fuga del 14-9 per la squadra di Bregoli. Controbreak avversario per il 14-12 e immediato time out del coach azzurro; un video check “salva” l’Italia dal pari (15-13) e Furlan a muro la riporta a più 4 (17-13). La Serbia non molla con Caric (18-16) ma Mazzaro la rispedisce indietro con il muro del 21-17, ed è sempre lei a fermare Lazovic per il 23-19. D’Odorico si procura tre set point (24-21), Kocic e Mirosavljevic ne annullano due e Nwakalor sbaglia sul terzo mandando le due squadre ai vantaggi. Medic ribalta il risultato (24-25) e Mirosavljevic firma un sanguinoso 24-26.

Le azzurre subiscono nettamente il contraccolpo dello sciagurato finale di set e nel quarto vanno subito sotto: 1-5 sulla battuta di Jaksic. Bregoli prova a raddrizzare la situazione inserendo Melli per D’Odorico, ma la Serbia allunga con il muro di Medic (3-8). Gli errori in serie di Fersino e Omoruyi portano la Serbia al massimo vantaggio (5-11). L’Italia prova a rianimarsi con la solita battuta di Mazzaro (9-12) ma subisce un nuovo muro di Lazovic per il 9-14. Nwakalor suona la carica e le azzurre tornano sotto con il muro vincente di Battistoni (13-15). Si lotta con una serie di scambi lunghissimi (14-16, 16-18), ma l’Italia non riesce a chiudere il gap, anzi subisce l’allungo di Lazovic (17-21) confermato da Caric sul 19-23. Medic a muro si guadagna 4 match point e sul primo arriva subito l’errore decisivo di Nwakalor (20-25).

Italia-Serbia 1-3 (18-25, 25-23, 24-26, 20-25)
Italia: Bosio, Bonifacio ne, Guerra, Nwakalor 21, Mingardi 5, Lubian 3, De Bortoli, Mazzaro 8, Battistoni 1, Furlan 4, Melli 3, D’Odorico 9, Fersino (L), Omoruyi 3. All. Bregoli.
Serbia: Lazovic 17, Caric 11, Uzelac ne, Jaksic 3, Kocic 11, Lozo 8, Djordjevic 1, Medic 7, Markovic ne, Savic 2, Delic ne, Djurdjevic (L), Gocanin (L), Mirosavljevic 6. All. Vladisavljev.
Arbitri: Mokry (Slovacchia) e Alrousi Alhammadi (Emirati Arabi Uniti).
Note: Durata set: 29′, 30′, 33′, 30′, totale 2h02′. Italia: battute vincenti 1, battute sbagliate 13, attacco 32%, ricezione 54%-48%, muri 12, errori 33. Serbia: battute vincenti 2, battute sbagliate 13, attacco 40%, ricezione 49%-40%, muri 9, errori 30.

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