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L’Iran, in guerra, oggi sfida l’Ucraina in VNL. Piazza: “Situazione devastante per i ragazzi”

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Mentre la nazionale maschile dell’Iran era impegnata nella Week 1 di VNL in Brasile, a Rio de Janeiro, in patria è scoppiata la guerra con Israele e ora il gruppo squadra allenato da Roberto Piazza sarà costretto a rivedere i propri piani. Impossibilitati a rientrare a Teheran la prossima settimana, come previsto dal programma iniziale, la nazionale si trasferirà subito in Serbia, dove sarà impegnata nella Week 2, anticipando così i tempi.

Resta ovviamente una situazione difficilissima da gestire dal punto di vista umano ed emotivo, che inevitabilmente sta mettendo a dura prova anche lo stesso Piazza. Al termine del match giocato contro il Brasile lo scorso mercoledì, il tecnico italiano si è visto recapitare da uno spettatore brasiliano un bigliettino che riportava questo messaggio: “Stiamo pregando per la pace. Dio vi benedica. Il Brasile è con l’Iran”. Parole che hanno commosso Piazza, che in lacrime ha ringraziato e poi ai microfoni della testata WebVolei ha ammesso: “Anche per questo il mondo della pallavolo è pazzesco, ringrazio i brasiliani per il modo in cui ci stanno offrendo il loro conforto”.

Sono giorni molto duri, difficili da spiegare – ha aggiunto poi Piazza -. Tutti i giocatori hanno parlato molto con la famiglia e gli amici. Alcuni avevano familiari vicini ai luoghi sotto attacco. Non possiamo fare nulla da qui, ma è devastante per questi ragazzi sentirsi dire al telefono da quelle persone che forse quella sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbero sentiti, che forse non potranno vedersi più”.

La partita più dura questa VNL ce l’ha in calendario proprio oggi, domenica 15 giugno: Iran contro Ucraina (ore 18.30 italiane, diretta VBTV). “Ai miei giocatori ho suggerito di guardare come i loro colleghi ucraini stanno reagendo e gestendo questa situazione. Il loro Paese è in guerra da tre anni e da tre anni loro si allenano in Polonia. Neanche loro possono tornare a casa, ma stanno onorando il loro paese, le loro famiglie e tutte le persone care sul campo”.

Di Redazione

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