Foto Instagram Leandro Mosca

Leandro Mosca, campione non per caso: “A premiarmi sono state le mie scelte”

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Di Roberto Zucca

Lungo il corso degli ultimi sette anni, Leandro Mosca è emerso come uno dei migliori giovani del suo ruolo. La determinazione del centrale azzurro, mixata al suo carattere e alla sua personalità decisa e caparbia, lo hanno portato in questa stagione alla WithU Verona, squadra che saprà dire molto in questa nuova Superlega e che già dalle prime gare ha stupito molti di quelli che credevano ai pronostici e alle favorite della vigilia:

Il bilancio è sicuramente positivo. È ancora presto per dire dove potremo arrivare, però se non caliamo nelle prestazioni e se manteniamo il nostro gioco potremo essere una vera sorpresa alla fine del campionato. Gli acquisti fatti dalla società sono molto buoni. Il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere il posto più alto possibile in regular season, anche se il banco di prova saranno le partite da dentro o fuori“.

Foto Verona Volley

Ripensando al ragazzo che era, cosa è rimasto di quel Leandro degli esordi a Osimo?

Nulla! Nemmeno l’altezza, ero molto più basso. Gli anni del Club Italia sono stati importantissimi perché ho iniziato la mia formazione. Poi sono arrivati gli altri club, a partire da Calci, anche se quell’anno è stato molto particolare per via del Covid e della sospensione del campionato, e poi Milano con le prime esperienze in nazionale“.

Lei è compaesano dell’olimpionico Gianmarco Tamberi. Vi conoscete?

Ci siamo incrociati solo una volta a Civitanova quando io avevo avuto un infortunio simile al suo, e abbiamo parlato brevemente di quello. Nulla di più“.

Foto Verona Volley

In un suo post ha scritto “Testa, anima, cuore, insieme” per spiegare il successo ai Mondiali di volley. In Leandro cosa prevale?

Serviva tutto. Soprattutto le prime tre cose. Se tutti e quattordici avessimo avuto quelle tre cose, avremmo fatto bene. Ed è successo esattamente così“.

La vittoria dei Mondiali l’ha dedicata a suo papà, che non è riuscito a vederla giocare. Se potesse fargli vedere un’immagine della sua carriera, cosa sceglierebbe?

Dalla palestra di Osimo alla finale del Mondiale vinta. Tutto. Io ho cominciato con la pallavolo dopo che mio papà è venuto a mancare e mi è stato consigliato di praticare questo sport, perché io giocavo a calcio. Lui, tra tutto, sarebbe felicissimo di vedere Osimo sul tetto del mondo. Le racconto un piccolo particolare: quando sono tornato a casa, il sindaco mi ha donato un’onorificenza e mi ha davvero riempito di orgoglio, perché quindici anni fa quell’onorificenza è stata data a mio padre dallo stesso sindaco ed è stato davvero un bel momento per tutta la famiglia Mosca“.

Foto Instagram Leandro Mosca

La strada fatta è tanta. Merito, fortuna, trovarsi nel posto giusto al momento giusto: cosa esattamente?

Negli anni del Club Italia, ho conquistato un argento con la nazionale giovanile e subito dopo ho scelto di continuare a giocare in A2 invece di andare a fare la panchina altrove. Mi sono ritagliato le mie occasioni e in Superlega ci sono arrivato con Milano, con la quale abbiamo conquistato la Challenge con una squadra incredibile. Credo di aver fatto un percorso nel quale a premiarmi sono state le scelte giuste e ponderate“.

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