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Le Wisconsin Badgers e la piccola Izzy: storia di un’amicizia speciale

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Di Alessandro Garotta

Cos’è l’amicizia? Una domanda, che sembra del tutto banale, ma nasconde in se stessa migliaia di significati ed interpretazioni. Il dizionario la identifica come il reciproco affetto, costante e operoso, tra persona e persona, nato da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o dei caratteri. Le amicizie più classiche sono tra due persone, che si conoscono sin da piccoli ed hanno condiviso sin dall’infanzia emozioni ed esperienze. Non è facile definire una persona come un amico, perché quest’ultimo è colui che non ti volta mai le spalle, ma bensì te le fortifica e può essere un fondamentale aiuto o punto di riferimento. 

I pallavolisti spesso hanno una vita piuttosto riservata e la possibilità che abbiano rapporti con persone esterne al nucleo sportivo non è scontata, ancora di più se si tratta di bambini. Può succedere, però, che quest’ultimi siano coloro che hanno gli sportivi come idoli e sognerebbero di salutarli o di ricevere da loro un semplice cinque, che li farebbe esaltare ed emozionare. 

Tra questi bambini, ce n’è una, che purtroppo, a livello di salute, è stata meno fortunata degli altri, ma ha stretto con le giocatrici delle Wisconsin Badgersla squadra che ha vinto l’ultimo campionato universitario americano – un legame affettivo che non si limita ad un normale saluto. È la storia della piccola Izzy (8 anni), affetta sin dalla nascita da una rara forma di dismotilità intestinale che le impedisce di digerire il cibo. È difficile non notare i tubicini che fuoriescono dallo zainetto che porta sempre con sé: uno alimenta il suo intestino tenue, fornendo nutrienti, e un altro trasporta i liquidi dal suo stomaco a un sacchetto nascosto proprio nello zaino. 

Quest’amicizia particolare non è nata sui social network, come spesso accade in questo periodo, bensì nell’ambito del “Badgers Give Back“, programma organizzato dalla University of Wisconsin per infondere ai propri atleti la cultura dell’impegno verso la comunità. In occasione del suo sesto compleanno, Izzy ebbe l’opportunità di festeggiare, giocare e guardare un film d’animazione insieme alla squadra e alla mascotte Bucky.

Molti, probabilmente avrebbero potuto pensare che potesse finire tutto lì, ma quel legame si fortificò con il tempo, al punto che gli incontri divennero sempre più frequenti, soprattutto dopo che la famiglia della bambina si trasferì da Eau Claire a Madison per avvicinarsi all’American’s Family Children’s Hospital. Incontri fatti di racconti, giochi, abbracci e confidenze, che solo veri amici sono in grado di fare. 

Tutto questo l’ha davvero aiutata nella sua autostima“, ha raccontato a Madison.com Payge Eaton, la madre di Izzy. “Purtroppo per via della malattia è abituata a perdere un sacco di scuola e a sentirsi ‘diversa’. Non è una situazione semplice“.

È stata proprio l’amicizia con le pallavoliste di Wisconsin a far capire a Izzy che tutte le persone, anche le migliori atlete, hanno qualcosa che le rendono “diverse”. Per esempio, Dana Rettke supera in altezza chiunque incontra. Oppure Giorgia Civita, altra giocatrice con cui ha stretto un bel rapporto, arriva dall’Italia e non parla con accento americano. La sua malattia non dovrebbe incidere sull’aspettativa di vita, ma è comunque qualcosa con cui Izzy dovrà convivere per sempre, e lei lo sa. Eppure, ora non dice più alla madre che non vuole essere “diversa”: “È tornata ad essere felice per come è“, racconta Payge. 

Quest’amicizia particolare è stata di grande ispirazione anche per le Badgers: infatti, nella vita degli student-athletes è facile focalizzarsi solo sui risultati sportivi ottenuti e perdere il contatto con la realtà. La presenza di Izzy vicino alla squadra ha contribuito a fornire una prospettiva diversa, come sottolinea Rettke: “So che a Izzy piace stare con me, ma anche a me piace stare in sua compagnia. Il rapporto che abbiamo stretto è molto significativo e sono veramente grata per tutto questo“. 

Non voglio che se ne vada” ha confidato Izzy qualche tempo fa, sapendo che di lì a poco la sua amica Dana avrebbe concluso il suo percorso universitario per andare a giocare oltreoceano; la stessa Payge non ha fatto mistero che ad un certo punto era preoccupata per quello che sarebbe successo. Alla fine, però, non sarà un problema e questo rapporto di amicizia non finirà qui, perché la piccola tifosa ha trovato in FaceTime un modo per non perdere i contatti con le giocatrici, proprio come è successo con Mallory Dixon, ex palleggiatrice di Wisconsin che quest’anno si è trasferita in South Carolina. 

Inoltre, Izzy, che nel 2021 ha assistito a tutte i match casalinghi di Wisconsin, continuerà a farlo anche l’anno prossimo; soprattutto dopo la decisione di Danielle Hart – centrale che ha subito un grave infortunio – di rimanere per un’altra stagione. È stata proprio la positività trasmessa da Izzy ad aiutare Hart a superare i momenti più duri della sua riabilitazione. La stessa positività che la piccola tifosa cerca di trasmettere dagli spalti, quando magari la squadra è sotto nel risultato: “Dai, possiamo raggiungerle!“. E che sicuramente è stata d’ispirazione nella rincorsa al titolo NCAA, vinto proprio dalle ragazze di coach Kelly Sheffield in una finale al cardiopalma contro le Nebraska Huskers

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