L’avventura egiziana di Luigi Randazzo: “Ora sento la pressione di essere lo straniero…”

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Di Redazione

La bomba di mercato è arrivata tardi, in una tabella di marcia che aspettava soltanto l’annuncio di un suo trasferimento fuori dal campionato italiano. Luigi Randazzo è un giocatore dell’Al-Ahly Volleyball Club, società iscritta al campionato egiziano, che con l’ingaggio di alcuni atleti stranieri si sta facendo spazio nel volley dall’altra parte del Mediterraneo:

È una società ambiziosa, che nella pallavolo e in generale nello sport ha investito tanto. Sono rimasto molto colpito, durante i primi giorni qui a Il Cairo, dall’imponente centro sportivo in cui ci alleniamo. È una delle strutture più belle nelle quali mi sono allenato“.

La squadra?

Per ora sono l’unico straniero (nel frattempo la società ha ufficializzato anche l’ingaggio del libero cubano Yonder Garcia, n.d.r.) e per la prima volta mi ritrovo ad avere addosso la pressione che ho visto avere in alcuni compagni quando arrivavano in Italia. È una pressione positiva che ti spinge a voler buttare il cuore oltre l’ostacolo e a fare sempre di più“.

Foto Al Ahly Volleyball

L’obiettivo è il campionato?

Vincere, in primis. E non solo il campionato. Abbiamo cinque coppe da conquistare. Oltre al torneo canonico, che dovrebbe iniziare a fine ottobre, anche se non c’è ancora una data ufficiale, le società tengono molto a questi trofei“.

Il Cairo città del volley?

Ci sono tre società molto ambiziose, e un po’ come nel calcio ci sono dei derby molto sentiti. La mia squadra ha circa sei milioni di tifosi in una città che ancora non ho capito quanto sia vasta. Ed è molto particolare, da una parte il palazzetto e dall’altra le piramidi (ride, n.d.r.)”.

Perché ha voluto lasciare l’Italia?

È stata una scelta fatta in accordo con Ilaria, che rimarrà in Italia a giocare il suo campionato. Ma una scelta fatta assolutamente con la testa e il cuore perché avevo bisogno di trovare nuovi stimoli“.

Foto Vanni Caputo

I maligni direbbero che non aveva una squadra. Sfatiamo la leggenda?

Avevo diverse offerte in Italia. Ma ho preferito avviarmi verso un discorso estero sia per curiosità che per il desiderio di allontanarmi un po’ dalla pallavolo italiana. Mi creda, a parità di compenso, avrei scelto di andare via. Non sono scelte dettate dal portafoglio queste. Ho tanti amici che all’estero hanno compiuto diverse esperienze interessanti. Ho detto: perché no?“.

Da cosa si allontana?

Probabilmente da aspettative e logiche che non facevano più al caso mio. Avevo bisogno di capire chi fossi al di là del campionato italiano e del suo funzionamento. Sono arrivato da qualche giorno ma non sono assolutamente pentito della scelta. Il campionato è di alto livello, con la squadra mi trovo bene e la società si è messa a disposizione per aiutarmi in ogni modo. Sono contento, davvero“.

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