L’artista si racconta: la parola a Taylor Averill

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Di Roberto Zucca

La personalità è senza dubbio spumeggiante. Il gioco lo è altrettanto, inframmezzato a una punta di irrazionalità che lo rende agli occhi dei tifosi un elemento assolutamente degno della miglior stima e simpatia. Taylor Averill è la ciliegina sulla torta di una rinnovata Powervolley, che quest’anno ha visto nelle gesta dell’americano una delle chiavi di sblocco della stagione in cui la squadra di Giani si è ritagliata un ruolo da assoluta protagonista:

“E vogliamo continuare così! Mi trovo molto bene a Busto. Il clima con la squadra e l’aria che si respira in campo e fuori è la migliore che potessi ritrovare. Abbiamo giocato tutta la stagione pensando di poter raggiungere i playoff, ed ora l’obiettivo è più che mai concreto”

Obiettivo ampiamente alla vostra portata. E poi?
“Poi ci arriveremo e li giocheremo con la grinta che ci ha contraddistinto e con la voglia di toglierci qualche soddisfazione. Io penso che ce lo meritiamo”.

Si aspettava di fare questa stagione?
“No, è andata meglio di quanto pensassi. Sono soddisfatto perché sapevo che l’organico era complessivamente molto buono. Con il mio amico Matteo Piano poi in posto tre ci alterniamo molto bene e ora che abbiamo avuto qualche giorno di riposo per la Coppa lo abbiamo utilizzato per ricaricarci ed affrontare l’ultima fase”.

Con Matteo Piano vi siete presi sin da subito. Perché?
“È un ragazzo molto sensibile, con cui condivido molti momenti anche fuori dal campo. È nata un’amicizia fraterna e un rapporto molto sincero”.

A vedere i suoi social lei ha una naturale vocazione per i viaggi…
“Ne approfitto anche perché con poche ore di volo posso essere in località bellissime, sia in Italia che all’estero. Recentemente sono stato a Madrid proprio con Matteo e la mia fidanzata Hayden. Una città meravigliosa”.

Della sua passione per la fotografia che mi dice?
“Sono un artista (ride)! In realtà è una passione nata da Benjamin (Patch ndr), che mi ha insegnato le regole basilari della fotografia. Poi ho acquistato la strumentistica e sono partito. Ma rimane una delle mie tante passioni”.

Con la sua fidanzata Hayden porta avanti anche un progetto imprenditoriale, che si chiama Chokelocal. Un business a cui si dedicherà in futuro?
“E’ lei che ha le idee e la creatività. Io la supporto moralmente e faccio il tifo per lei che è una grande imprenditrice. Il mio futuro? È troppo presto per dirlo, posso dire che vorrei passarlo con Hayden ma non so dove e come, magari in Italia o negli Stati Uniti. Ma non ho le idee chiare. Ogni anno vengo contaminato da tanti progetti e passioni diverse”.

So che suona anche l’ukulele. È bravo come Holt con gli strumenti?
“Come lo sa? No comunque sono un dilettante rispetto a Max. Io suono più per divertimento e per rilassarmi. Lui è veramente bravo, compone, scrive. Io rimango sull’amatoriale!”.

La pallavolo in mezzo a tutto questo come si concilia?
“Come un lavoro che mi appassiona e che mi coinvolge quotidianamente”.

Quest’estate ha avuto anche la sua parentesi in nazionale. Olimpiadi?
“Chi lo sa. Intanto penso a vincere con la Powervolley e a divertirmi qui a Busto. Poi per le Olimpiadi, diamo tempo al tempo”.

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