L’Abba Pineto non concede niente alla Geetit Bologna e chiude 3-0

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Di Redazione

La Geetit Pallavolo Bologna cade per 3-0 sotto i colpi dell’Abba Pineto, nel match valevole per l’ undicesima giornata di ritorno del campionato di serie A3 Credem Banca.

Il match in pillole:

L’incontro parte subito caldo con un’azione lunga chiusa da Link con un mani-out, 0-1. Sarà lo stesso Link a trovare il primo allungo sul 1-3 dopo l’ennesima azione ricca di scambi e difese da entrambi i lati del campo. Risponde una Bologna, cinica in copertura e nel sistema muro e difesa, che restituisce il mani fuori del 3-3. E’ la difesa il fondamentale che caratterizza l’apertura di un match che rivela la fame di vittoria di entrambe le formazioni, e tutto procede punto a punto. Matteo Bertoli trova prima il +2 sul 7-9, poi il +3 sul 10-13 ma i rossoblu non cedono e Maretti, di astuzia, giocando sulle mani di Catone, ritrova subito la parità. Gli allunghi dei pinetesi portano ancora il nome di Matteo Bertoli che chiude ogni pallone, anche quelli più imprecisi: 14-17. Asta chiama il primo time out del match, con esito positivo: Bologna chiude il primo muro punto proprio sullo schiacciatore trentino. La Geetit continua la prestazione di alto livello nella fase difensiva ma sull’azione lunga Pineto ha nuovamente la meglio, questa volta con l’opposto Svedese: 16-19. Il match cambia volto quando Pineto, sul turno al servizio di Matteo Bertoli e forte di due centrali fisici e di esperienza, trova due muri punto che condizionano la chiusa del set: 18-23. Coach Bertoli inserisce al servizio l’ex del Match Federigo Del Campo e con un’attacco di Link Pineto chiude il set 19-25.

L’avvio del secondo set è caratterizzato da un altro faccia a faccia, questa volta di breve durata: Persoglia trova il primo muro punto del parziale del 3-5, poi il secondo sul 4-8. Catone serve magistralmente i compagni che in attacco trovano l’allungo del 5-10, nonostante una Bologna coriacea e attenta che riesce a rigiocare diversi palloni. I felsinei, che avevano commesso pochi errori diretti, sbagliano 2 attacchi e un servizio e il tabellone segna il 7-13. Sul 10-17 la panchina rosso-blu prova il classico cambio in regia, inserendo Faiulli al posto di Cogliati, risponde Coach Bertoli con un cambio al servizio: Del Campo per Disabato. A questi seguono l’ingresso di Venturi e Faiella per Bologna e Orlando per Pineto, nulla che interferisca con il prosegui di un set a forte tinte bianco-azzurre: 11-20. Pineto trova il set point sul 13-24 annullato da un errore al servizio di Bertoli, poi venturi restituisce l’errore consegnando a Pineto il 14-25.

Il terzo parziale vede Pineto imporsi fin da subito per 2-4 con Disabato che torna a tabellino con un attacco. Sul turno al servizio di Dalmonte Bologna ritrova prima la parità, poi il vantaggio con un mani-out di Maretti, 5-4. Si riparte con il classico punto a punto ricco di scambi che aveva caratterizzato l’apertura del match. Bologna commette ancora diversi errori in attacco e Pineto ritrova il vantaggio sul 8-11. Andrea Asta chiama il time-out poi cambia nuovamente la regia inserendo Cogliati. L’esito non è positivo e costringe la panchina felsinea, sul parziale di 8-15 , a chiamare l’ennesimo discrezionale che, questa volta, regala 2 punti ai rosso-blu (10-15). Nella fase calda del set Catone coinvolge tutti i suoi attaccanti e il suo gioco regala a Pineto il 12-18. Capitan Marcoionni ferma a muro Bertoli per il 16-20: dimostrazione ulteriore di come Bologna, nonostante l’avversario di grande calibro, non molli. La Geetit continua a difendere e prestare attenzione alla copertura ma un Link sugli scudi mantiene il vantaggio dei suoi: 18-23. Dalmonte ferma a muro lo svedese ma lo stesso regala ai suoi prima il match point sul 19-24, poi la vittoria sul 20-25.

Geetit Bologna – Abba Pineto Volley 0-3 ( 19-25; 14-25; 20-25)

Geetit Bologna: Soglia, Maretti 8, Cogliati 1,Venturi, Ghezzi (L), Faiulli 1, Zappalà 2, Marcoionni 3, Spagnol 13, Dalmonte 9, Faiella, Meer (L2) N.e.: Bonatesta

Abba Pineto Volley: Dal Campo, Giuliani (L1), Calonico 5, Bertoli 9, Martinelli, Catone 1, Disabato 8, Persoglia 7, Link 21, Orlando, N.e: Marolla, Pesare, Omaggi, Fioretti

(Fonte: comunicato stampa)

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Lagonegro in A2, ‘Cantagallizzata’ da Diego Cantagalli: un vizio di famiglia

Sale in Zucca

Resti incantato non dalla sua forza d’animo, ma proprio dalla severità con cui colpisce la palla e tramortisce avversari. È stato così per tutta la stagione regolare, alla Rinascita Lagonegro, fin quando ha occupato il posto fisso di top player e l’ha Cantagallizzata. Un vizio di famiglia, dirà qualcuno. Bravo Diego, aggiungo io, che brindo alla promozione in A2 non solo di una squadra che ha saputo giocarsi molto bene le proprie carte ai playoff, liquidando la pratica finale nel giro di tre gare secche e ai danni di Acqui Terme, ma del Diego Cantagalli che è tornato ad essere uomo del fare e posto due di riferimento della categoria con 579 punti e da leader indiscusso della classifica individuale.

“Abbiano fatto un percorso travagliato, ma incisivo, che col tempo si è rivelato utile ai fini del finale di stagione. All’inizio non siamo andati troppo bene. Credo forse un tema di assestamento, tanto che dopo l’arrivo di Sperotto in regia e di Valdo come allenatore, abbiamo invertito la rotta e abbiamo ingranato”

L’impostazione data da Valdo ha cambiato il corso della stagione.

“È stata una piacevole sorpresa, è stata davvero una rinascita, non solo nel nome della società (ride n.d.r.). Mi piace dirlo, perché la squadra ci ha guadagnato per ciò che riguarda i maggiori stimoli o è cresciuta dal punto di vista della voglia di vincere le difficoltà. Questo switch è stata la nostra arma vincente. Non abbiamo mai pensato di mollare e smettere di credere nella possibilità di ribaltare la stagione a nostro favore”

Si è detto, soprattutto ai playoff, che Lagonegro fosse Cantagallicentrica. Con l’onestà che la contraddistingue, mi dica se è un qualcosa che la imbarazza o che le fa piacere.

“Che io fossi il principale punto di riferimento in attacco è una responsabilità che mi sono preso dal primo giorno e mi ha fatto anche molto piacere esserlo. Quest’anno, parlo a livello personale, è andata molto bene e sono stato in grado, col gioco espresso, di riuscire nell’intento di dare un’impronta a determinate partite”

Essere in A3 è troppo poco per lei. Lo dico io, così non imbarazziamo nessuno.

“Non voglio fermarmi di certo, il sogno di tornare in A2 c’era, ma non solo. Io lavoro perché penso di poter riuscire a tornare in Superlega come ai tempi di Civitanova. Lavoro ogni giorno per questo”

Qui viene fuori il figlio d’arte di Luca Cantagalli. Uno che sa scalare le montagne del volley. Mi permette?

“Certo, il fatto che mio padre mi abbia sempre insegnato che con il lavoro duro si può arrivare dunque è un motivo per spingere ogni giorno ed alzare l’asticella. Mio padre su questo aspetto mi ha sempre insegnato a crederci. Le sue parole sono sempre state dette in questa direzione. È difficile, mi ha sempre detto, ma se lavori prima o poi riuscirai”

La sua carriera non è mai stata facile in tal senso. Non so quanti avrebbero resistito nell’anno di Reggio, con papà allenatore della squadra che subisce un esonero, mentre lei rimane in organico con un nuovo allenatore.

“Intende dire che certe cose possono destabilizzarti? Devi metterlo in conto. Gli ultimi anni sono stati difficili, anche ad Ortona ad esempio non riuscivamo a girare. Ho sempre pensato, anche in questo caso, che la cosa importante fosse legata al fatto che dovessi dimostrare di tenere un profilo basso, abbassare la testa e lavorare”

La parabola ora ha invertito la rotta. Lei è uno dei migliori del campionato a Lagonegro e in A3.

“È un anno davvero meraviglioso e ce lo porteremo dietro tutti. Non pensavo potesse finire così bene”

Ha vinto la pazienza. Quella del pescatore. Uso una metafora che descrive anche una delle sue passioni.

“Riesco ad averne tanta, è vero. Mi piacerebbe restare qui e giocarmi la A2. Il presidente mi ha molto colpito nei momenti di difficoltà. È stato un padre che ha chiesto ai suoi figli di uscire da determinate situazioni. Abbiamo fatto un bel patto tra noi e la società ed è stata una stagione in cui, con pazienza appunto, non abbiamo mollato di un centimetro. In palestra la sfida era costante e l’atmosfera era delle migliori. Spero di poter passare ancora una stagione come questa”

Di Roberto Zucca