Cambia il colore della coppa, non quello delle maglie che la alzano (anche se oggi le nostre erano verdi): dopo Bangkok, l’Italia sbanca anche Lodz e conquista la sua seconda VNL femminile consecutiva, la terza in quattro anni, toccando quota 29 vittorie consecutive.
Una finale durissima e bellissima quella giocata contro il Brasile. Una finale corsa in salita dopo un primo set che sembrava in cassaforte e poi perso sotto i colpi e i muri delle verdeoro. Le azzurre come sempre si sono ricompattate, Velasco ha mescolato anche le sue carte chiudendo con Antropova (poi top scorer con 18 punti), cambiando anche Orro per Cambi nel finale, ma trovando in posto 4 due finalizzatrici meravigliose come Sylla (17 punti) e Nervini (7). Unica nota stonata l’infortunio (che si spera davvero non sia grave) che ha messo fuori dai giochi Alice Degradi a metà del secondo set.
22-25, 25-18, 25-22, 25-22 i parziali di questa finale che ha fatto registrare 14 muri vincenti a 12 e 4 ace a 2 per le azzurre. Per il Brasile, che questo torneo non lo ha ancora mai vinto, si tratta della quarta medaglia d’argento (2019, 2021, 2022, 2025). A mettere l’oro al collo alle azzurre una elegantissima Asia Wolosz, impeccabile padrona di casa.

STARTING PLAYERS – Velasco parte ancora con la formazione tipo che prevede Orro in regia, Egonu opposta, Sylla e Degradi schiacciatrici, Danesi e Fahr coppia centrale, De Gennaro libero. Ze Roberto risponde con le diagonali Macris-Rosamaria e Gabi-Bergmann, coppia centrale formata da Diana e Julia Kudiess, Marcelle libero.

1° SET – Dai blocchi esce meglio la formazione verdeoro che tra muri, ace e attacchi vincenti scappa subito via costringendo Velasco a spendere il primo timeout sul punteggio di 3-7. A scuotere la azzurre, partite ancora con un eccessivo carico di tensione, ci pensano i monster block di Danesi su Gabi e di Sylla su Rosamaria (7-8). Orro inizia a mettere in ritmo anche Egonu e adesso ce la giochiamo alla pari. Altro murone azzurro, questa volta di Fahr su Bergmann, e parità agli 11. Il vantaggio dell’Italia porta così la firma di Egonu, con un servizio corto non letto da Marcelle. Il Brasile ora ci mette anche del suo, sbaglia grossolanamente un attacco e sotto di un break a fermare il tempo questa volta è Ze Roberto (15-13). Il livello ora è altissimo su entrambi i lati del campo. L’Italia tira su la qualunque, anche con Degradi in seconda linea, e in attacco a fare i numeri da circo ci si mette anche Sylla: sotto di quattro (19-15) il Brasile si rifugia ancora nel timeout.
Ora c’è solo da amministrare il vantaggio, e invece nella metà campo azzurra salta completamente il quadro della corrente. Gabi prende la targa a Egonu e dimezza il gap (21-19), poi Bergmann dai nove metri manda ancora in confusione le azzurre: 21-20 e secondo timeout chiesto da Velasco. Pallonetto out di Degradi e parità ai 21. Dentro Giovannini, ma il mani-out di Gabi vale il contro sorpasso. Altra murata su Egonu (Julia Kudiess) e il parziale diventa di 2-8 per le sudamericane. Sbagliamo ancora in attacco e regaliamo addirittura tre palle set alle avversarie. Egonu annulla la prima (22-24), ci giochiamo il doppio cambio per alzare il muro con Antropova, ma Gabi ha troppa esperienza e troppo talento: missile aria-aria che pizzica i polpastrelli della nostra opposta e la finale si mette subito in salita per l’Italia (22-25).

2° SET – Alla ripresa del gioco le azzurre provano subito a lanciare nuovamente il guanto di sfida andando avanti 4-1. Quando Orro alza con palla in testa armando il braccio pesantissimo di Sarah Fahr, dall’altra parte sono solo buchi per terra. Stampiamo un murone a tre pure sul tentativo di pipe di Gabi e voliamo sul +4 per la seconda volta nel match (8-4). In questa fase muriamo tutto, muriamo tutte, e Ze Roberto non può far altro che sbracciare platealmente. Gabi non passa più, Egonu invece sì e la forbice si allarga sul +8 (13-5). Il Brasile reagisce ancora, e ancora una volta dimezza lo svantaggio (14-10). La cosa che fa più paura, però, è l’uscita dal campo a spalla di Alice Degradi, scesa male da un muro.
Le azzurre tentano comunque un nuovo allungo e si riportano sul +8 con Nervini e sul +9 con Egonu (19-10). Danesi e compagne questa volta si guardano dritte negli occhi come a dire ‘non ricaschiamoci’, e infatti non lo fanno. Antropova tira una palla in extra rotazione neanche fosse Elastigirl, Fahr piazza un’altra sette da applausi, Gabi sbatte ancora sul muro azzurro e vediamo il traguardo (23-16). Il Brasile torna a -5, Velasco ferma tutto e se la prende con Orro. Sylla spara un’altra palla di cannone, poi provoca una slash in battuta e alla fine l’ennesimo errore avversario in attacco decide il parziale in favore dell’Italia (25-18).

3° SET – Ze Roberto rimette in campo Rosamaria in posto 2 e Roberta in regia, ma le sue tornano ancora in campo con le polveri bagnate. A differenza di Sylla che anche oggi è solo in modalità braccione, come piace a Velasco (5-2 Italia). Così come si spegne, però, il Brasile si riaccende anche improvvisamente, e quando lo fa sono dolori (9-6, 9-10). Difese protagoniste e situazione ora di punto a punto che si prolunga fino al nuovo break cercato e trovato da Nervini (13-11). Antropova firma anche il +3 e arriva puntuale il timeout della panchina verdeoro (14-11). Cosa che si ripete a stretto giro di posta sul punteggio di 18-13 per le azzurre.
Altro mini parziale delle sudamericane e gap che si riduce nuovamente, ormai un film già visto più e più volte (18-16). L’ennesimo block vincente di capitan Danesi (decimo di squadra) ci consente di scavallare i venti con un break di vantaggio (21-19), ma c’è poco da rilassarsi. Nervini firma il +3 (23-20) in mani-out su Rosamaria, pizzicata dalla regia a imprecare in italiano… prima di lasciare ancora il campo, questa volta per Kisy. Il pallonetto millimetrico di Antropova ci regala quattro palle set. Due ci scappano via, la terza la scoppia a terra in diagonale ancora ‘Super Kate’ (25-22).

4° SET – Velasco non cambia assetto a inizio del quarto set e continua con la diagonale principale Orro-Antropova. Strappa applausi anche Stella Nervini, che non subisce per nulla la pressione di un match così importante e ci porta ancora avanti (5-3) prima che il Brasile ci riaffianchi e risorpassi ancora (5-6). Fuori anche Orro per Cambi e rimettiamo ancora il naso avanti con Sylla. Adesso è davvero battaglia totale e senza esclusione di colpi. Julia Kudiess ci crea non pochi grattacapi tanto a muro (due vincenti in fila) quanto in attacco, ma restiamo a contatto (8-9, 10-11 ed ennesima parità con Danesi). Dall’altra parte si rimette in ritmo anche Gabi, ma la parallela di Nervini e l’ace di Antropova spostano ancora l’ago della bilancia (13-12).
Risale in cattedra una gigantesca Myriam Sylla e torniamo anche avanti di un break (16-14), entusiasmo però subito spento da due block terrificanti delle brasiliane. Antropova ricambia con la stessa moneta prendendo ancora (e ancora) la targa a Gabi e siamo d’accapo avanti di due. Alla sfida dei block vincenti si iscrive anche Danesi e il tabellone segnapunti recita 20-16 per l’Italia. Timeout di Ze Roberto. I metri che ci separano dalla medaglia d’oro sono sempre meno, ma bisogna ancora percorrerli tutti uno ad uno.
Antropova mette a terra un’altra palla da altezza siderale (22-18), ma Diana ed Helena ci tengono ancora sulla corda: 22-20 e timeout di Velasco. Sette devastante di Fahr su ricezione perfetta di Giovannini, poi errore Brasile e siamo lì, siamo al match-point. Al servizio Antropova che però si fa murare in attacco. Muro anche su Nervini e seconda palla match annullata dalle brasiliane. Velasco ferma ancora il gioco e richiama tutte alla calma. Serve lucidità, serve un solo punto, una sola palla da sbattere a terra. Cambi la alza per Antropova che abbatte letteralmente Roberta in zona uno. È finita, giù i coriandoli, che la festa abbia inizio. La VNL si tinge ancora di azzurro. L’azzurro si bagna ancora nell’oro!

ITALIA-BRASILE 3-1
(22-25; 25-18; 25-22; 25-22)
ITALIA: Egonu 12, Degradi 1, Fahr 10, Orro 4, Sylla 17, Danesi 6, De Gennaro (L). Nervini 7, Antropova 18, Cambi 1, Giovannini. N.E.: Nwakalor, Fersino, Gray (L). All. Velasco
BRASILE: Gabi 14, Diana 10, Rosamaria 5, Bergmann 11, Julia 11, Roberta 2, Marcelle (L). Kisy 4, Helena 2, Macris, Jheovana. N.E: Tainara, Lais, Lorena. All. Ze Roberto.
Arbitri: Stanislava Simic (SRB) e Juraj Mokry (SVK)
Durata: 28′, 27′, 29′, 39′.
Italia: 4 a, 13 bs, 14 m, 29 et .
Brasile: 2 a, 7 bs, 12 m, 25et .
Di Giuliano Bindoni
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