foto Yusa Battery Grottazzolina

La spavalda salvezza di Grottazzolina in Superlega ha ispirato anche una tesi di laurea

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C’è qualcosa di profondamente umano quando lo studio incontra la passione. Quando le pagine di una tesi universitaria non sono solo carta, inchiostro e bibliografia, ma diventano il riflesso autentico di un sentimento, di un legame, di un’identificazione sincera con una realtà capace di far battere il cuore. È questo il caso di Jessica Santolini di Montefano (MC), laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Macerata, che ha dedicato il proprio lavoro di tesi a un piccolo grande miracolo sportivo: quello della Yuasa Battery Grottazzolina.

Il titolo della sua tesi è di quelli che suonano bene e fanno riflettere: “I fattori critici di successo nel marketing sportivo. Il caso della Yuasa Battery Grottazzolina”. Un titolo tecnico, certo. Ma dietro quelle parole c’è una storia molto più dolce, fatta di emozioni, senso di appartenenza, osservazione attenta e un pizzico di sogno. Perché sì, Grottazzolina non è soltanto una squadra di Superlega. È un’atmosfera. Un’identità. Un modo di vivere lo sport.

Nella sua presentazione, Jessica non nasconde l’origine emotiva del suo progetto. “Alla fine del mio percorso universitario – racconta – il desiderio era quello di esaltare quanto il mondo sportivo sia influente nella crescita di ognuno. Lo sport, così come lo studio, è per me stimolo continuo, occasione di cambiamento evolutivo.”

E quale realtà avrebbe potuto raccontare meglio tutto questo, se non la Yuasa Battery? Una squadra che ha saputo salire in alto restando con i piedi ben piantati nel territorio. Un team che ha conquistato la massima serie, ma che non ha mai smesso di parlare con il linguaggio semplice della comunità.

“Grottazzolina ha saputo conquistare la Superlega e poi lottare per mantenerla: traguardo affatto scontato,” scrive Jessica nella sua tesi. “Per quanto mi riguarda, uno dei sogni più importanti era proprio la Laurea. Un traguardo che acquisisce un valore del tutto particolare per me.”

Due sogni. Due traguardi raggiunti con determinazione. Due percorsi paralleli che si incontrano, pagina dopo pagina.

Per raccogliere informazioni sulla Yuasa Battery, Jessica ha scelto di partire dal cuore pulsante della società: il palasport storico, la casa delle origini. Il suo primo incontro è con Massimiliano Ortenzi, colui che, assieme a Rossano Romiti, ha fatto nascere la M&G Scuola Pallavolo dalle ceneri della vecchia società, dando vita a un nuovo progetto ambizioso ma profondamente radicato nel territorio.

“Appena varcata la soglia del PalaGrotta – scrive Jessica – ti fa respirare la determinazione e l’entusiasmo della Yuasa Battery.” Ci sono i trofei, le foto storiche, le interviste incorniciate, le prove tangibili di una storia costruita giorno dopo giorno. E poi ci sono i piccoli atleti, quelli che guardano ai giocatori della Superlega come si guardano i grandi fratelli: con stupore, affetto, e la voglia di un giorno essere come loro.

La tesi di Jessica non si limita a raccontare l’ascesa sportiva della Yuasa. È un’analisi lucida e approfondita di come il marketing possa e debba farsi veicolo di valori. La pallavolo, più di ogni altro sport, si presta a essere percepita come disciplina pulita, familiare, empatica. “Nei palazzetti non c’è bisogno di separare le tifoserie. I bambini invadono il campo alla fine delle partite. I giocatori non sono eroi irraggiungibili, ma persone normali, parte della comunità.”

E qui Grottazzolina ha fatto scuola. Con una popolazione che non supera i 3.200 abitanti, ha saputo costruire un progetto capace di coinvolgere, unire, entusiasmare. Le strategie di marketing non sono calate dall’alto, ma nascono da un ascolto profondo del territorio, da relazioni dirette, da una conoscenza autentica del tessuto sociale.

Uno dei concetti chiave della tesi è quello del “sistema squadra”: ogni ruolo ha un valore. Nello sport, certo. Ma anche nella società. Perché la Yuasa Battery non è solo una squadra, è un’idea collettiva. È una comunità che lavora insieme, che si riconosce, che si sostiene.

Lo studio della comunicazione digitale occupa un capitolo intero della tesi. E non è un caso: i social media della Yuasa Battery non si limitano a informare. Raccontano. Emozionano. Coinvolgono.

Il linguaggio è familiare, diretto, empatico. I reel sono vivaci, i post parlano di coraggio, sacrificio, sogni. Non ci sono filtri patinati, ma autenticità. Non c’è distanza, ma prossimità. Gli atleti non sono mai divi, ma compagni di squadra della comunità intera.

Forse è proprio questo l’aspetto che più ha colpito Jessica. La capacità di Grottazzolina di rimanere autentica mentre cresce. Di mantenere la propria umiltà anche mentre conquista la scena nazionale. Di essere, come scrive lei stessa, “una realtà che vuole restare piccola in mezzo ai grandi, ma con la consapevolezza matura di costruire ogni giorno il proprio futuro”.

.La sua tesi non è soltanto un’analisi accademica. È una dichiarazione d’amore. Un omaggio a una realtà sportiva e umana che ha saputo riflettersi nel suo percorso personale. “Credo che ognuno sia attratto da ciò che rispecchia sé stesso – scrive Jessica – Io ho individuato nella crescita e nell’umiltà della Yuasa ciò che ha rispecchiato il mio percorso di studio e personale”.

Ora che la tesi è stata discussa, il cerchio si chiude. O forse no. Perché le storie belle non finiscono: ispirano, si moltiplicano, lasciano tracce.

Jessica ha dimostrato che una squadra di pallavolo può essere molto più di una realtà sportiva. Può essere simbolo, metafora, ispirazione. La Yuasa Battery Grottazzolina lo è. Per lei, per noi, per tutti coloro che credono nei sogni piccoli, nei progetti costruiti con pazienza, nella forza delle comunità unite.

E allora sì, oggi possiamo dirlo forte: anche una tesi può essere una favola. E questa favola, come tutte quelle più belle, ha una protagonista, una squadra, e una comunità che continua a scriverne insieme il finale.

(fonte: M&G Scuola Pallavolo)

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