La Savino Del Bene è perfetta, Perugia si arrende in tre set

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Foto Maurizio Anatrini/Savino Del Bene Volley
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Di Redazione

Non c’è storia nell’anticipo di Palazzo Wanny: alla Savino Del Bene Scandicci basta poco più di un’ora per imporsi nettamente sulla Bartoccini-Fortinfissi Perugia, rispettando i pronostici della vigilia. Un netto 3-0 che permette alla formazione di Massimo Barbolini di confermarsi al secondo posto, indipendentemente dai risultati di domani.

La cronaca:
Il primo set parte con Scandicci subito incisiva trascinata dalle giocate di Alberti ed Antropova, sul 9-4 Bertini ferma gioco per un minuto. Il margine aumenta invece che diminuire ed allora sul 15-5 Perugia usa il suo ultimo stop. Al rientro dal time out il turno a servizio della ex Di Iulio è devastante e porta le padrone di casa sul 19-5. La Bartoccini-Fortinfissi ha un moto d’orgoglio ed infila 3 punti consecutivi divisi tra Lazic e Nwakalor (19-8) ma c’è poco da fare: il margine è ampio e Scandicci amministra. Ad espletare le formalità ci pensa Belien, che sfondando il muro perugino ferma il set sul 25-13.

Nel secondo set Scandicci prova a fare la lepre (3-0) ma le umbre restano concentrate e sull’8-8 tornano in parità con Gardini. La situazione di equilibrio però dura poco: Antropova e Zhu sono sempre più insidiose e sul 14-10 Bertini chiama lo stop. L’emorragia di punti si arresta, ma Scandicci è in gestione e quando il vantaggio riprende ad aumentare con due break consecutivi (21-15) è tempo di chiamare anche il secondo minuto di sospensione. La Bartoccini-Fortinfissi prova ad accorciare, ma Belien si ritrova in mano la palla del set-point (24-17) dai nove metri; senza paura la belga lascia partire un servizio teso che mette in crisi la ricezione di Gardini e mette fine al parziale sul 25-17.

Anche il terzo set mostra una Scandicci subito incisiva portarsi sul 3-0; le umbre stavolta non riescono a compensare il margine e gradualmente il margine delle padrone di casa aumenta. Bertini sul 10-5 chiama il time out per cercare d’invertire la tendenza, la svolta non avviene e sul 13-5 il gioco si ferma ancora una volta perché la panchina perugina vuole provare il tutto per tutto. Perugia tenta la reazione con Gardini e Nwakalor e per non rischiare nulla anche Barbolini sul 20-15 chiama il primo time out del match; le sue ragazze tornano subito in riga e Belien ancora una volta s’incarica di chiudere il set con il mani-out del 25-19 che vale anche il 3-0.

Massimo Barbolini commenta così la settima vittoria consecutiva tra campionato e Coppa: “I punti sono sempre importanti, che arrivino con Conegliano o con squadre di più bassa classifica. Non era facile ritrovarsi dopo una sosta così lunga, le ragazze sono state brave e abbastanza attente ad adeguarsi a quello che propone l’avversario. Nel terzo set abbiamo commesso un po’ troppi errori, ma ci sta, perché durante la sosta abbiamo lavorato duro anche fisicamente. Adesso abbiamo questo appuntamento in Croazia che non è affatto scontato, anche perché non conosciamo molto delle nostre avversarie, ma ci faremo trovare pronti: abbiamo una rosa profonda e sicuramente nelle prossime settimane tutte le ragazze avranno occasione di dare il loro contributo“.

Nel dopo gara le impressioni a caldo di Anastasia Guerra, rientrata sin dall’inizio dopo l’infortunio: “Per noi sicuramente non era questa una gara cruciale visto il grande livello dell’organico di Scandicci, ma lo sarà quella della prossima settimana. Sapendo quanto fossero differenti i valori in campo per noi è stato più che altro un test che ci è servito per ritrovare il ritmo gara. Ora inizieremo a lavorare da lunedì per arrivare al meglio alla gara di sabato sera contro Macerata, con il nuovo anno ci aspettiamo qualcosa in più a livello di risultati e lavoreremo per riuscirci“.

Savino Del Bene Scandicci-Bartoccini Fortinfissi Perugia 3-0 (25-13, 25-17, 25-19)
Savino Del Bene Scandicci: Pietrini 10, Alberti 8, Antropova 15, Ting 13, Belien 10, Di Iulio 1, Castillo (L). Non entrate: Shcherban, Washington, Mingardi, Guidi, Gamba (L), Angeloni, Sorokaite. All. Barbolini.
Bartoccini-Fortinfissi Perugia: Nwakalor 4, Lazic 10, Gardini 10, Polder 4, Avenia, Guerra 6, Armini (L), Samedy 5, Galic, Provaroni, Rumori. Non entrate: Bartolini. All. Bertini.
Arbitri: Serafin, Piperata.
Note: Spettatori: 800. Durata set: 22′, 26′, 26′; Totale: 74′.

(fonte: Comunicato stampa)

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La Champions vinta da Perugia? Sulle prime pagine è come il Molise… NON ESISTE!

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E insomma, dai, mica male questa pallavolo italiana no? Qualcuno dice che siano le nazionali a trainare il movimento, e negli ultimi anni lo hanno fatto a suon di medaglie (d'oro) - uomini campioni d'Europa e del Mondo; donne campionesse d'Europa, Olimpiche e due volte in VNL - ma pure i club non scherzano. Da due stagioni tutte e tre le Coppe Europee femminili sono solo cosa nostra, e sempre negli ultimi due anni ad alzare la Champions sono stati solo club italiani sia nel maschile che nel femminile: Trento e Conegliano nel 2024, Perugia e Conegliano nel 2025.

Difficile fare doppietta? Non per noi italiani, visto che siamo già a quota 12 nella storia del torneo continentale più importante: Ravenna-Ravenna (1992), Ravenna-Matera (1993), Modena-Matera (1996), Modena-Bergamo (1997), Treviso-Bergamo (1999), Treviso-Bergamo (2000), Treviso-Perugia (2006), Trento-Bergamo (2009), Trento-Bergamo (2010), Civitanova-Novara (2019) e come detto Trento-Conegliano (2024) e Perugia-Conegliano (2025). Inutile cercare risultati analoghi ‘ambo-sessi’ in altri sport di squadra, non ce ne sono.

Tutto molto bello, dunque, peccato che si finisca per raccontarcela sempre tra di noi… Nel senso che se non ci fossero riviste di settore come Pallavolo SuperVolley, e oggi i siti internet specializzati come il nostro, i risultati della pallavolo sarebbero forse sconosciuti ai più. Il successo della Sir Safety Perugia in Champions non è cosa da poco. Così come non è stato cosa da poco il secondo di fila portato a casa dalla Prosecco DOC Imoco Conegliano. Siamo a quota 21 titoli italiani nel maschile e 19 nel femminile, per un totale di 40 Champions League vinte. Dicasi QUA-RAN-TA!!!

Eppure sulle prime pagine dei maggiori quotidiani sportivi non ve n'è traccia. Nulla. Neanche una riga, un bollino, un accenno, un logo buttato lì a caso. La Champions 'vinta' da Perugia ha contato meno dei pareggi di Napoli e Inter nel calcio - e vabbè, ci siamo abituati - ma anche meno della sconfitta in finale di Sinner agli Internazionali di Tennis, meno dell'ennesima gara fuori dal podio delle Ferrari in Formula 1 (a Imola). Addirittura un quotidiano nazionale come il QS ha preferito dare spazio a una notizia marginale di basket, titolata "Gara 2 Play-Off, Milano e Brescia a caccia del bis” piuttosto che parlare di pallavolo.

Per trovarne traccia all’interno, poi, i giornali come al solito conviene sfogliarli al contrario partendo dall’ultima pagina: pagina 59 (su 64) nella Gazzetta dello Sport, che però almeno gli ha dedicato un paginone intero; pagina 38 all’interno del Corriere dello Sport, che in basso dà anche spazio ai titoli nazionali Under 18 e Under 19; stessa cosa (sa va sans dire) su Tuttosport a pagina 42. Sugli altri principali quotidiani nazionali, il Corriere della Sera ne parla in un taglio alto a pagina 45; la Repubblica addirittura ne fa cenno solo in una breve a pagina 39.

Se a livello nazionale la pallavolo viene raccontata in questo modo, a livello locale va solo leggermente meglio. Fatta eccezione per il Corriere dell’Umbria, per il quale il trionfo della Sir in Champions è la notizia principale in prima pagina (e verrebbe da dire ‘se non ora, quando…’), e trova anche ampio spazio in apertura di giornale, su Il Messaggero, edizione umbra, se ne parla ampiamente ma solo a pagina 53. Va un po’ meglio, per fare altri esempi, su La Nazione, sempre edizione umbra, che riporta la notizia a pagina 12, mentre su Il Centro si torna alle brevi in taglio alto a pagina 31.

Insomma, questo è. La pallavolo per le prime pagine della carta stampata sportiva nazionale è un po’ come il Molise per i meme sui social: NON ESISTE! Ridiamoci sopra che è meglio, ma resta il fatto che questo sport, per trovare spazio e visibilità, ha dovuto richiamare Julio Velasco e vincere un’Olimpiade. Grazie al cielo in quel caso non è stato raccontato come una storia curiosa ma come una vittoria eccezionale. Aggiungiamo noi di uno sport meraviglioso. L’unico, di squadra, a non fare differenze di genere. Purtroppo, a conti fatti, l’unico di squadra a non fare, evidentemente, notizia. Nessun problema. Continueremo a raccontarcela tra di noi: pochi (anche se sappiamo bene che non è così) ma sicuramente buoni. Anzi, buonissimi!

Di Giuliano Bindoni
(© Riproduzione riservata)