La Russia fa piangere Chicago e si conferma sul trono della Volleyball Nations League

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Di Redazione

Non basta agli USA il calore del pubblico di Chicago nella prima grande finale giocata in casa dopo 35 anni: è la Russia a vincere la Volleyball Nations League maschile per il secondo anno consecutivo, imponendosi per 3-1 nella finalissima per l’oro. Un successo meritato quello degli uomini di Tuomas Sammelvuo, che dimostrano di saper soffrire nel lungo passaggio a vuoto tra la fine del secondo set e l’inizio del terzo, per poi chiudere con autorevolezza mettendosi in bacheca un altro trofeo e in tasca il milione di dollari del montepremi.

Partita non facile per entrambe le squadre, che scontano la serata no di alcuni uomini chiave. La Russia riesce a recuperare Victor Poletaev dopo un inizio disastroso, ma nel frattempo il grosso del lavoro lo fanno Dmitry Volkov (17 punti) e uno strepitoso Ivan Iakovlev al centro, oltre al chirurgico Egor Kliuka (10 su 13 in attacco e solita efficacia in battuta). Gran partita anche per il palleggiatore Igor Kobzar.

Gli USA, invece, devono subito fare a meno di uno spento Aaron Russell, e i sostituti (Muagututia e Patch) non fanno molto meglio; si caricano la squadra sulle spalle Matt Anderson (18 punti) e Taylor Sander (19), ma alla lunga il gioco diventa prevedibile e gli errori dei padroni di casa (28 contro 23) finiscono per fare la differenza.

Sul terzo gradino del podio, intanto, si piazza la Polonia, vittoriosa sul Brasile per 3-0: l’emblema di una VNL che ha scoperto quest’anno, grazie alla concomitanza con i tornei preolimpici, la sua vocazione di “palestra” per i giovani più promettenti. Come ben sanno anche gli azzurri.

1° SET – Nessuna sorpresa nei sestetti iniziali: formazione tipo per la Russia, con la diagonale Kobzar-Poletaev, e anche gli Stati Uniti si affidano di nuovo a Russell e Smith dopo i cambi operati in semifinale. I padroni di casa partono fortissimo con Anderson e Sander (1-3); la Russia fatica a prendere le misure in attacco, ma gli errori in battuta avversari la tengono in partita e così arriva il pareggio con l’ace di Volkov (8-8). Si comincia a lottare punto a punto (13-12), con Muagututia che sostituisce di nuovo Russell; gli USA riprovano a scappare (15-17) ma vengono raggiunti da Iakovlev sul 18-18. Nella volata finale è il servizio di Kliuka a portare avanti la Russia (22-20), Kurkaev si procura due set point e l’attacco out di Anderson chiude (25-23).

2° SET – Resta in campo Muagututia e prosegue il totale equilibrio: l’ace (dubbio) di Smith porta gli USA sul 4-6, ma Iakovlev ribalta subito il risultato. Ci riprova Anderson (7-9) e stavolta la Russia, che sostituisce lo spento Poletaev con Voronkov, fatica a rientrare; Sander sigla il 9-12, Volkov sbaglia per il 10-14. La squadra di Sammelvuo si disunisce e gli statunitensi volano fino all’11-17 sull’errore di Voronkov. Prova Iakovlev a rimettere in partita i suoi (16-18), ma il servizio di Anderson ristabilisce le distanze (16-21). Gli USA gestiscono il vantaggio, guadagnano 4 set point con Sander e al primo tentativo siglano la parità con un ace sporco di Christenson (20-25).

3° SET – Partono ancora alla grande gli Stati Uniti: Anderson firma l’1-3, un’invasione regala il 2-6 e costringe Sammelvuo al time out. Gli USA sembrano in totale controllo sull’ace di Sander (5-10), invece pasticciano con due errori consecutivi (9-11) e rimettono in partita gli avversari. La Russia ringrazia, si riavvicina con Volkov (11-12) e va al sorpasso con Kliuka (15-14), che poi con un altro gran turno di battuta propizia il break del 18-15. Entra Jendryk negli USA, ma Kurkaev con due muri consecutivi porta il punteggio sul 21-17; i padroni di casa non mollano, il redivivo Poletaev però colpisce (22-19, 24-20) e Volkov riporta in vantaggio i russi (25-21).

4° SET – Cambia tutto Speraw: Patch opposto e Anderson in banda (fuori Muagututia). La mossa inizialmente non dà gli effetti sperati, anzi due errori del nuovo entrato propiziano il break chiuso dall’ace di Iakovlev (7-4). La Russia però sbaglia a sua volta e concede il 7-7, dando di nuovo il via alla battaglia punto a punto. Sul 12-12 sono ancora il muro di Kliuka e l’attacco out di Patch a dare il via al break perfezionato da Iakovlev (15-12). Volkov e Kurkaev allungano fino al 18-13, Sander sbaglia la battuta del 20-15. Anderson è l’ultimo ad arrendersi e con un ace riporta sotto i suoi (22-19), ma poi sbaglia la battuta; Kliuka non lo imita e realizza il servizio vincente del 24-19. Al secondo match point chiude Poletaev (25-20).

Russia-USA 3-1 (25-23, 20-25, 25-21, 25-20)
Russia: Kovalev 1, Zemchenok ne, Volkov 17, Semyshev ne, Iakovlev 11, Voronkov 1, Philippov ne, Podlesnykh ne, Poletaev 10, Kliuka 12, Kurkaev 9, Martynyuk (L) ne, Kobzar 1, Golubev (L). All. Sammelvuo.
USA: Anderson 18, Russell 1, Sander 19, Jendryk 2, Shoji K. ne, Christenson 2, Holt 7, Patch 1, Ma’a, Jaeschke ne, Muagututia 6, Smith 5, Shoji E. (L), Huhmann (L) ne. All. Speraw.
Arbitri: Cespedes Lassi (Rep.Dominicana) e Simonovic (Serbia).

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