La Revivre AxoPower porta a casa il risultato: 3-1 contro Padova

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Di Redazione

La Revivre AxoPower vince tra le mura di casa 3-0 contro Kioene Padova. A fare la differenza è stato il servizio, sommato all’ingresso in campo di Piano che ha trascinato la Revivre Axopower verso una vittoria che dopo il primo set sembrava difficile da credere. Padova ha inoltre sofferto le numerose difese dei milanesi, che hanno dato morale alla squadra di coach Giani. Nonostante le percentuali di ricezione e attacco a fine gara fossero a favore di Padova, Piano & C. hanno saputo sfruttare al meglio gli episodi chiave.

Sorpresa in casa Milano, con Nimir in tribuna a causa di un problema alla schiena: al suo posto Tondo. La Kioene schiera invece il sestetto visto all’esordio di Superlega contro Civitanova con Travica al palleggio, Torres opposto, Polo e Volpato al centro, Randazzo e Loauti in banda, Danani, libero.
Fase iniziale di grande equilibrio con Torres molto attivo sia in attacco che a muro. L’attacco out di Clevenot regala il primo break a Padova sul 6-8. Il tap in vincente di Volpato dopo il servizio di Torres rimandato dall’altra parte del campo da Milano, costringe coach Giani al time out sull’8-11. Padova scava il solco col doppio muro vincente di Polo (11-17) e coach Giani manda in campo Basic per Clevenot. Kioene però deve solo amministrare: Volpato trova il set ball con il primo tempo del 16-24 ma, nonostante il ritorno dei padroni di casa sul finale, Padova chiude 19-25 dopo il servizio di Tondo sulla rete.

Diverso l’avvio del secondo set. Milano lascia in campo Basic dando spazio a Piano al centro ed è più lucida sotto rete. L’attacco out di Torres costringe coach Baldovin al time out discrezionale sul 5-2. Il doppio di Piano che vale l’8-2 rende la strada in salita ai bianconeri. Incredibile la rimonta di Padova col turno al servizio di Travica, che sul 15-13 torna col fiato sul collo alla Revivre Axopower. Sul 20-19 a firma di Randazzo, coach Giani chiama i suoi in panchina. La parità arriva sul 21-21 con l’attacco out di Piano. E’ un testa a testa che vede il set ball per Milano sul 24-22 e che termina col servizio out di Randazzo per il 25-23 finale.

Reazione immediata in casa Kioene nel terzo set. Torres schiaccia a terra il punto del 2-6 con Milano che deve rincorrere. Al rientro in campo dopo il time out la Revivre Axopower trova continuità con Piano al servizio (5-7). Le difese dei padroni di casa fanno la differenza e sul 9-9 il parziale si riapre. Il sorpasso arriva sulla murata del 14-12, con coach Baldovin a buttare nella mischia Cirovic per Randazzo. Il muro del 23-21 su Louati sembra mettere la pietra definitiva sul set che infatti si chiude 25-23 con il mani out dell’ex Maar.

In avvio di quarto set Randazzo rientra in campo per Cirovic ma sono gli errori al servizio a condizionare questa prima fase (6-4). Louati prende per mano la squadra e sul 9-12 Padova torna a sperare. Milano però fa il bello e cattivo tempo al centro, recuperando in fretta (16-14). L’ace di Sbertoli nella zona di conflitto porta il punteggio sul 21-18 ma è Torres a riaprire i giochi con l’ace che vale il 22-22. Si va ai vantaggi: il muro di Sbertoli e l’ace di Kozamerkin chiudono il match 3-2.

Queste le parole del coach di Kioene Padova,Valerio Baldovin:
“Abbiamo perso un’occasione, soprattutto perché Milano giocava senza il suo opposto titolare. Dopo un buon primo set poi abbiamo peccato in ricezione e attacco, con Milano brava a ribaltare le sorti del match. Il campionato è appena iniziato, dobbiamo lavorare ancora duramente per migliorare”. 

Il centrale,Marco Volpato:
“Milano era alla ricerca di sicurezza dopo il brutto esordio con Ravenna. Noi abbiamo fatto l’errore di non esserci espressi allo stesso livello del primo set. Giocando punto su punto, si sa, è un terno al lotto: noi purtroppo abbiamo perso questo scontro”.

REVIVRE AXOPOWER MILANO – KIOENE PADOVA 3-1 (19-25, 25-23, 25-23, 28-26)

Revivre Axopower Milano: Kozamernik 9, Sbertoli 3, Tondo 12, Maar 15, Bossi 1, Clevenot 5, Pesaresi (L); Basic 7, Piano 11, Izzo. Non entrati: Hoffer (L), Gironi. Coach: Andrea Giani.

Kioene Padova: Polo 6, Louati 6, Volpato 9, Torres 22, Travica 4, Randazzo 14, Danani (L); Cottarelli, Cirovic 1, Premovic. Non entrati: Bassanello (L), Sperandio, Lazzaretto. Coach: Valerio Baldovin.

Arbitri: Zavater-Boris.
MVP: Matteo Piano (Revivre Axopower Milano) .

(Fonte: comunicato stampa)

 

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Perugia, Lorenzetti guarda al futuro: “L’obiettivo? Andare a caccia di 5 finali!”

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La Sir Susa Vim Perugia archivia una stagione in cui il livello è stato altissimo, sotto tutti i punti di vista, e si proietta verso il futuro con le ambizioni che hanno da sempre contraddistinto il club, nella consapevolezza che sarà un’annata in cui ci sono ben 5 trofei per i quali competere.

A tracciare il bilancio e le prospettive per la prossima stagione è stato coach Angelo Lorenzetti nel corso della conferenza che ha chiuso il ciclo di incontri con la stampa di quest’anno. Il tecnico bianconero ha voluto cominciare la conferenza ringraziando i giornalisti per il rapporto di fiducia e collaborazione che c’è stato nel corso dell’intero anno, per poi passare all’analisi della stagione. 

"Quest’anno – e voglio approfittare di questo appuntamento finale per farlo -  volevo ringraziarvi perché è stato un anno in cui il livello di attenzione, di cura, di rispetto reciproco in palestra è stato altissimo, la conoscenza reciproca dell’anno precedente ha inciso e questo ci ha consentito di stare più attaccati alla classifica, ma soprattutto nei numeri, di giocare un po’ meglio dell’anno prima".

"Lo scorso anno noi avevamo un’eccellenza per il cambiopalla, un’eccellenza per la fase break, quest’anno le due fasi sono state molto più equilibrate e per il modo in cui hanno lavorato i ragazzi non posso che essere grato perché è stato un divertimento quotidiano lavorare con loro. Dopodiché questo lavoro e questo miglioramento che c’è stato nei numeri ha portato a raccogliere meno dell’anno prima, e questo è stato fonte (in quei momenti lì) di analisi profonda".

Il riferimento è stato alle due semifinali non centrate, quella di Coppa Italia e quella di campionato con Civitanova: "sono state due semifinali molto diverse; sulla prima non ho un rammarico grandissimo, perchè dopo la partita di Trento è stato tutto molto veloce e c’è stato un po’ di “scombussolamento”, per il calendario che avevamo avuto e poi per l’infortunio di Oleh. L’analisi dopo la Coppa Italia comunque ci ha garantito un riflettere sul nostro tipo di gioco, che comunque aveva dato dei segnali per cui dovevamo 'rimettere a posto' soprattutto il cambiopalla".

"Al contrario dell’anno prima, quest’anno dall’inizio eravamo meno competitivi sul cambiopalla diretto e molto nel cambiopalla indiretto, ma quando arrivi ai momenti cruciali delle manifestazioni il cambiopalla diretto conta. Quel momento lì ci ha dato modo di cambiare il nostro gioco, soprattutto su questo aspetto e questo ha fatto sì che il percorso che abbiamo fatto in campionato fino alla semifinale sia stato un percorso netto, con numeri buoni e con il gioco che volevamo fare. La semifinale con Civitanova invece è un rammarico grande, perché è successo tutto in una settimana, dietro secondo me non ci sta solo la palla. Tuttavia quello “schiaffone” e il modo in cui i ragazzi lo hanno gestito, secondo me è stato uno dei motivi per cui la Champions è arrivata qua".

Secondo Lorenzetti la squadra in Polonia è riuscita a fare un salto di qualità importante, grazie anche ad una riflessione personale e individuale che ha portato il gruppo a lavorare bene in palestra: "Abbiamo giocato “CON” l’evento, tanto è che non ci siamo accorti neanche di quanto casino ci fosse al palazzetto di Łódź e questo è stato un grande salto di qualità! Giocare con l’evento è una cosa molto importante perché significa stare nell’evento e farsi trascinare da esso. Il salto di qualità va fatto nella gestione delle emozioni e nel sapere esattamente cosa ognuno di noi voleva diventare, non cosa doveva difendere".

Ora la Sir, campione d’Europa, si accinge a vivere una nuova grande stagione da protagonista, con la consapevolezza di aver conquistato quest’anno, un trofeo che mancava e che era un grande obiettivo di questa società. Si riparte senza essere mai sazi, ma con le medesime ambizioni e con quella giusta pressione che è un tratto imprescindibile dei grandi club: "Nello sport si guarda avanti. La pressione è una componente importante, guai se noi non avessimo la pressione di “andare a caccia di 5 finali” il prossimo anno! Spero che non si diventi mentalmente più liberi perché abbiamo vinto, ma lo si diventi perché è bello andare a vincere".

In vista della prossima stagione il tecnico è estremamente positivo e lo comunica alla stampa sottolineando che "non c’è giorno in cui non vedo l’ora che arrivano in palestra il pomeriggio! Per il prossimo anno l’ossatura resterà quella. Quando si ripartirà, ci sarà da riprendere un percorso e soprattutto poi ci sarà da guardare fuori perché il prossimo anno giocheremo in Italia dove Trento darà valore a quando ha fatto quest’anno e allo scudetto conquistato, ci sarà poi da fare attenzione a Verona perché ha fatto della potenza uno dei suoi punti di forza".

"Nel percorso in Europa la Champions sarà diversa dal prossimo anno in termini di qualità perché quest’anno comincia a diventare, in attesa poi anche dell’entrata delle russe, una Champions ancora più difficile, perché le squadre polacche sono diventate ancora più forti e perché le società turche hanno formato delle squadre molto competitive e quindi dovremo impostarla in maniera diversa già dalla fase a gironi. Il prossimo anno abbiamo 5 manifestazioni e l’obiettivo sarà quello di andare a caccia di 5 finali!".

(fonte: Sir Susa Vim Perugia)