La nuova vita di Matteo Martino: "Pallavolo addio, voglio dedicarmi agli atleti disabili"

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Di Redazione

A poco più di un anno dalla squalifica per doping che ha chiuso di fatto la sua carriera sui campi da Beach Volley, Matteo Martino è tornato a parlare ai microfoni di Radio Italia Anni ’60. L’ex schiacciatore della nazionale ha raccontato alla trasmissione “Container” i suoi progetti per il futuro, escludendo ogni possibilità di un ritorno alla pallavolo giocata.

Voglio passare la mia vita ad aiutare gli altri. Di vita ce n’è una sola e la devi dedicare, anima e corpo, a quello che vuoi fare, senza rimpianti” ha detto Martino esponendo il suo sogno: aprire una palestra per atleti disabili. “Non dimenticherò mai quando li osservavo sorridermi dalla tribuna, dopo aver fatto chilometri e chilometri per vedermi giocare. La mia non è mai stata compassione, ma ammirazione. Hanno una forza ed una voglia di vivere senza eguali”.

La mia non sarà una classica palestra per disabili – ha continuato Martino – potranno allenarsi in una sala, discutere e confrontarsi in un’altra, raccontare le loro esperienze di vita, coltivare i loro hobby. Loro ti possono insegnare davvero tanto.Ecco, quello che voglio gridare al mondo è che disabilità non vuol dire essere inferiore a qualcuno. Hanno tutto il diritto di vivere la loro vita al 100%, senza restrizioni”.

Per quanto riguarda il mondo del volley, Martino è categorico: “Io con la pallavolo ho vinto tutto quello che volevo vincere, e quindi anche se non fosse successo quell’episodio che mi ha rovinato la vita probabilmente mi sarei ritirato. Ho sbagliato, sono stato distratto e ne ho pagato le conseguenze, ma adesso voglio cambiare vita, dalle ceneri si può rinascere”.

L’ex nazionale conclude: “Ho amato la pallavolo, ma la vita da campione ti logora dentro perché stai spesso lontano da casa. Io ho fatto anche delle esperienze televisive e ho capito che, oltre lo sport, c’è un altro mondo tutto da scoprire. Allenatore? Chissà. Non lo escludo, magari di beach volley per i bambini. Nello sport veniva fuori il professionista, lo sportivo, ora voglio dedicarmi ai sogni di Matteo, e perché no? Mi piacerebbe riprovarci con il mondo dello spettacolo”.

(fonte: Mondoliberonline.it)

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