Kim Yeon-Koung si prepara al rientro: "Ci vorrà ancora qualche settimana" (video)

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Di Redazione

La stella coreana Kim Yeon-Koung compie oggi 32 anni, anche se è costretta a festeggiare lontana dai campi: l’infortunio agli addominali riportato durante le qualificazioni alle Olimpiadi le ha impedito di continuare la stagione con l’Eczacibasi VitrA Istanbul, di cui è il capitano. In un video pubblicato nei giorni scorsi sul suo canale YouTube, Kim mostra i dettagli del percorso di riabilitazione che sta affrontando in Corea e che dovrebbe concludersi a breve, anche se è presto per definire la data del rientro in campo.

Nel video, Kim racconta come si è sviluppato l’infortunio: “Negli allenamenti con la nazionale ho cominciato a sentire una sensazione strana agli addominali, ma ho continuato ad allenarmi perché i test medici non rilevavano nessun problema. Così a poco a poco i muscoli hanno cominciato ad allenarsi durante gli allenamenti. Sono arrivata al punto che riuscivo a malapena a stare in piedi e camminare, e sentivo un dolore terribile anche solo quando tossivo o ridevo“. Dopo quasi un mese di terapia, però, le cose vanno molto meglio: “Il dolore è quasi del tutto scomparso e ora posso saltare. La lacerazione muscolare era arrivata fino a 3 cm, adesso si è ridotta a meno di un centimetro“.

Hyo-Won Yoon, direttore del centro sportivo in cui Kim sta compiendo il suo percorso di recupero, si dice fiducioso: “I suoi addominali sono molto migliorati, non ha problemi nei movimenti. Potrà senz’altro scendere in campo alle Olimpiadi, ma per il campionato turco è ancora un po’ presto. Credo che ci vorrà ancora qualche settimana“.

(fonte: YouTube)

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.