Julio Velasco e la giornata sfortunata di Zaytsev…

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Di Redazione

Una partita complicata sulla carta che Modena è riuscita a giocare al meglio e a portarsi a casa una bella vittoria contro una formazione ben attrezzata come Ravenna. Soddisfatto coach Julio Velasco, come lui stesso ha dichiarato al quotidiano “Il Resto del Carlino Modena”.

Era ventotto anni fa, proprio il 28 ottobre: Velasco e Cantagalli si arrampicavano sulla muraglia verdeoro del Maracanazinho laureandosi campioni del mondo. Ed eccoli, quasi tre decenni dopo, assieme a Ravenna a discutere dopo la vittoria: «Me lo ha ricordato via whatsapp Paolo Giardinieri, nostro statistico al Mondiale. Ventotto è una cifra tremenda, così tanto è passato… Da un lato mi sono rallegrato, dall’altro meno».

Con queste parole Julio liquida l’amarcord passando poi a tessere le lodi di una Ravenna «Davvero fortissima, che fa una splendida pallavolo e che siamo riusciti a piegare soltanto quando è calata nel finale. Anche Rychlicki ha fatto una grande partita, prima di accusare qualche passaggio a vuoto. Sono molto felice di questi tre punti».

Contento, ma anche arrabbiato in certi momenti della partita. O almeno così Velasco ha dato a vedere: «Quando parlo alla squadra durante la partita non cerco mai di rivelare esattamente il mio stato d’animo, semmai di dire o fare la cosa giusta. Il più delle volte i giocatori hanno bisogno di tranquillità o di consigli, ma in qualche caso serve una sferzata ed è quella che ho cercato di dare stavolta».

Sferzata che è sicuramente arrivata anche da Denys Kaliberda, finalmente un fattore per l’Azimut Leo Shoes: «Denys non giocava sul serio da gennaio» commenta Velasco, «è un giocatore che ci può dare equilibrio in ricezione ed è molto forte anche in attacco, e può crescere ancora».

Il finale è sulle condizioni di Ivan Zaytsev: «Le ha avute tutte, oggi. Stamattina una noia di piccola entità al ginocchio, poi una mini-distorsione alla caviglia nel primo set, infine il collo. Però abbiamo giocatori come Pinali pronti a entrare e fare la differenza», conclude il coach.

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