Velasco: "La difesa è il termometro dell’anima di una squadra. Le etichette a me non piacciono. Su Mazzone…"

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

Una partita che per l’Azimut Leo Shoes Modena si è messa male sin dall’inizio. Un risultato che la dice lunga (3-0 per Milano) sul gioco espresso dai canarini. Arrabbiato e amareggiato Julio Velasco a fine partita per l’atteggiamento mostrato dai sui ragazzi, nell’intervista rilasciata ai canali youtube della società “Modena Volley“.

Questa partita mi dice che non c’eravamo. Loro hanno giocato molto bene ma quello che non mi va giù è che loro hanno voluto la vittoria più di noi! Hanno difeso molto più di noi perché possiamo giocare anche meglio tecnicamente ma la difesa è il termometro dell’anima di una squadra! Loro hanno difeso moltissimo e noi no, quindi il termometro dice che loro hanno voluto la vittoria molto più di noi, perché tutti vogliono vincere a parole poi però bisogna vedere cosa si fa sul campo”.

Quando gli si chiede se è stata semplicemente una giornata no o se tecnicamente è mancato qualcosa, Velasco risponde duro.

Le etichette a me non piacciono, non servono, ogni partita ha un’etichetta differente, è roba vostra non mia. Quando si vince siamo una cosa, quando si perde ne siamo un’altra, siamo sempre noi, compresi i difetti. Oggi si sono visti più i difetti, mentre in altri momenti si vedono più i pregi”.

Sul finale di partita il ct argentino a colloquio con il suo palleggiatore Micah Christenson gli ha più volte chiesto di dare palla a Mazzone, per giocare più primi tempi.

A Micah ho detto di dare la palla a Mazzone di nuovo, perché non è possibile che noi giochiamo senza primi tempi. Gli ho detto di dargli la palla finché non glielo dico io, se no lo tolgo, perché non si può giocare cosi. Questo no, questo no, questo no… così ogni palleggiatore va in tilt. Giochiamo il primo tempo, la tiriamo fuori, facciamo un pallonetto. Noi dobbiamo fare più primi tempi, molti più primi tempi. Però per giocare più primi tempi i centrali devono sistemare la palla anche quando salta il muro avversario, non sempre quando non salta. Questo è il tema principale tutte le volte e questa volta mi sono arrabbiato! Gli ho detto dagli la palla di nuovo, dagli la palla di nuovo e mi sono arrabbiato perché ho detto sempre la seconda facciamo bene, la prima la facciamo male e poi la seconda la facciamo bene? Eh no.. così si perde!”

Ieri sera è sicuramente mancato l’apporto dell’opposto azzurro Ivan Zaytsev, non ancora al top della condizione, sostituito nel terzo set da Pinali. Scelta tecnica o problemi fisici? Una risposta che non lascia nulla al caso…“Ma l’avete vista la partita? Se la partita l’avete vista è una domanda fuori luogo, forse eravate a prendere il caffè, non lo so”.

Una Modena dunque un po’ spenta e meno agguerrita del solito non è riuscita ad essere pungente e ficcante, neanche al servizio, con due soli ace a fronte di 12 errori.

Questa sera la battuta non è andata poi così male, rispetto ad altre cose. Loro hanno giocato meglio in attacco e in difesa. Milano ha ricevuto meglio delle altre partite ma non perché noi abbiamo battuto male ma perché loro hanno ricevuto bene e quello ci sta non è che loro non sanno ricevere. Però loro in attacco hanno giocato sempre alto, Piano ci ha fatto male, ce l’eravamo detti, ma poi non siamo mai riusciti a fermarlo. I nostri primi tempi non funzionano e loro, quando avevamo doppio/triplo muro, hanno giocato sempre alto. Quando poi li abbiamo murati hanno fatto copertura e la partita si è cosi complicata”.

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI