“Julio III” in copertina sul numero di dicembre di Pallavolo Supervolley

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Pallavolo Supervolley torna con il numero di dicembre e dedica la copertina a Julio Velasco, il tecnico scelto dalla Federazione per prendere in mano la nazionale femminile azzurra e portarla ai Giochi di Parigi. A 71 anni, l’uomo che cambiò la pallavolo italiana degli anni ’90, vuole compiere un altro miracolo, stavolta con le donne e farle arrivare lì dove non sono mai arrivate, sul podio olimpico. Per chiudere il cerchio della sua e della nostra storia: “Dobbiamo superare i problemi, le aspettative, le emozioni, perché sono sicuro che la nazionale femminile disputerà i Giochi Olimpici 2024. Io terrò conto dei problemi personali, che sono ragazze giovani, ma se si cominciano a negoziare troppe cose la gestione di un gruppo diventa complicata. Quindi giocatrici tutte uguali e trattate tutte alla stessa maniera? Non è vero, non lo sono e la cosa che lo rende più chiaro a tutti è il conto in banca, però la nazionale deve avere riguardo per tutte. Ma è chiaro che ci sono differenze fra chi non fa i playoff, ad esempio, e chi gioca finali di Coppa Italia, campionato e Champions”.

L’ultimo numero dell’anno è il momento per fare bilanci e quello che si chiude è l’anno orribile del volley femminile. Quello della morte di Julia Ituma e quello in cui giocatrici cardine della nazionale hanno manifestato disagi psicologici grandissimi. Un’inchiesta attraverso voci significative del mondo della pallavolo prova a far luce e a trovare la strada per affrontare il problema della salute mentale, che coinvolge tanti atleti. “Lo psicologo di squadra è come un supervisore. Dopodiché anche gli atleti devono prendere consapevolezza che è importante investire in loro stessi. Imparare da un professionista a gestirsi meglio o ad avere un supporto. Perché non basta la rete sociale e familiare, c’è bisogno di parlare con qualcuno super partes” spiega Daniela Gioria.

Un approfondimento, questo invece decisamente tecnico, è quello sulla squadra che ha vinto le ultime tre Champions League maschili, parliamo dello Zaksa con il racconto che ci porta in Polonia a parlare con i protagonisti. Nazione, la Polonia, da dove è partito anche Wassim Ben Tara, il nuovo opposto della Sir. Padre tunisino, madre polacca, gli ultimi tre anni nella Plusliga, in questo avvio di campionato si è fatto conoscere in campo dai tifosi di Perugia a suon di schiacciate chirurgiche e potenti: «Arrivare in Italia a 27 anni non è tardi. In Polonia vedevo tante partite del campionato italiano. Con Simone Giannelli ci intendiamo a meraviglia e Angelo Lorenzetti è un allenatore che ha tanta esperienza e conoscenza del gioco».

Imperdibili poi le rubriche. Se il libero di Novara Eleonora Fersino si racconta nel questionario Time out, sono invece i due fidanzati Filippo Federici Federica Squarcini, lui libero a Modena, lei centrale a Conegliano, i giovani campioni messi a confronto nell’intervista doppia. Senza dimenticare lo spazio Amici miei: stavolta tocca all’ex capitana azzurra Manuela Leggeri raccontare Julio Velasco.

Ad aprire le danze però è sempre l’inviata speciale Rachele Sangiuliano e questa volta è il turno di Giacomo Bertagnolli, il più vincente sciatore paralimpico italiano, rispondere alle sue domande.

foto Pallavolo Supervolley

(fonte: Comunicato stampa)

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Bergamo conferma lo staff di coach Parisi per ricominciare da dove è arrivata

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Bergamo blinda anche il suo staff tecnico. Dopo quella di Carlo Parisi, arriva la conferma anche dei suoi più stretti collaboratori: il vice, Marcello Cervellin, il preparatore atletico Luca Rossini e lo scoutman Alessandro Bianciardi. E, con loro, anche per lo staff medico si proseguirà il percorso nel segno della continuità con i medici Alberto Baldi e Maurizio Gelfi, la nutrizionista Marta Gamba e i fisioterapisti Matteo Gandolfi e Matteo Bonfanti. E come Team Manager ci sarà ancora Ludovico Carminati.

Così, mentre Rossini condivide l’avventura in Nazionale con Parisi e lo Staff di Velasco, Cervellin lavora in palestra per tenere in allenamento Linda Manfredini, rimasta a Bergamo per terminare l’anno scolastico.

Ed è proprio il secondo allenatore rossoblù a tirare le somme di un’annata speciale, provando a spiegarne i segreti: “Si è creato subito un buon rapporto tra i componenti dello staff, la squadra e la società. Poi abbiamo avuto l’abilità di sfruttare un inizio di campionato senza big in molte delle squadre avversarie che ci ha permesso di andare in fiducia per il resto della stagione. Forse avremmo potuto fare un po’ meglio nella parte finale dell'anno, anche se bisogna riconoscere che ci sono stati degli scontri con squadre di caratura superiore. A Bergamo ho trovato un ambiente dinamico in un campionato in cui è andato tutto bene, un contesto che ha dimostrato cultura sportiva anche nei piccoli momenti di difficoltà. Perché quando le cose vanno bene è tutto più semplice, ma nei momenti in cui i risultati non venivano, la società ci ha messo in condizione di tranquillità e organizzazione per fare il meglio possibile”.

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare in modo diverso?

“Avrei voluto fare qualche risultato in più alla fine della stagione che ci avrebbe permesso di fare una partita di più in casa nella fase dei Play Off e di avere qualche possibilità in più per allungare il nostro percorso. Ma non si può chiedere tanto di più a questa stagione”.

E ora?

“Ora dobbiamo lavorare per ricreare situazioni simili di fiducia della squadra e di fiducia reciproca da parte di tutti noi e poi limare ogni piccolo particolare in cui tutti possiamo migliorare. E’ utopico pensare che si possano ricreare le stesse situazioni dello scorso anno, in cui siamo stati bravi ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Quella fortuna che forse non avremo, potremo aggiustarla migliorando ogni dettaglio con l’obiettivo di confermare ciò che abbiamo fatto, che sarebbe un grandissimo risultato. Se poi venisse anche qualcosa in più…”.