Joanna Wolosz: "Il segreto dell’Imoco Conegliano? Ci capiamo al volo!"

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Di Alessandro Garotta

Nella vita, darci degli obiettivi ci nobilita, ci permette di porre limiti alle nostre infinite possibilità. Ma in fin dei conti è il raggiungimento di un risultato concreto che ci gratifica, che ci rende vincitori agli occhi nostri e degli altri. Un’ottica materialista ingigantita nella società di oggi, governata dal tutto e subito.

Meccanismo che si fa ancora più cinico nella pallavolo, in cui la forma, il bel gioco, può emozionare, coinvolgere, ma non è nulla se non abbinato a un risultato: dunque, è importante il viaggio, ma conta anche dove arrivi. In questa logica, il ruolo della palleggiatrice si carica di peso e responsabilità. Fattori che pesano su qualunque giocatrice, ma non se sai di avere la stoffa per fare la differenza nei momenti che contano. Non se sei Joanna “Asia” Wolosz.

In un’intervista esclusiva ai microfoni di Volley NEWS, il capitano dell’Imoco Volley Conegliano racconta i segreti del club campione del mondo e le emozioni della Coppa Italia vinta a Busto Arsizio.

Terzo trofeo stagionale e titolo di MVP. Quali emozioni ha provato dopo la vittoria della Coppa Italia?

Ero felicissima, visto che inseguivamo questo trofeo da tre anni: dopo due finali perse ci tenevamo molto a conquistare la Coppa Italia e finalmente ce l’abbiamo fatta. Ci mancava ed è stata davvero una grande soddisfazione per la squadra, la società e i tifosi”.

Se ripensa alla finale contro Busto Arsizio, quali sono stati i punti di forza che vi hanno permesso di vincere?

Abbiamo giocato di squadra, ognuna ha dato il suo ottimo contributo e quindi penso che i nostri punti di forza siano stati proprio la coesione e l’unità del gruppo. Busto Arsizio è partita fortissimo, fino a tre quarti del primo set ci hanno messo in difficoltà con il loro entusiasmo, ma siamo state prima solide nel reggere l’urto, poi brave ad alzare il nostro ritmo. Da lì in poi abbiamo spinto per tutta la partita e abbiamo conquistato il 3-0, giocando tutte insieme una grande partita”.

In questa stagione state dimostrando grande solidità e carattere, caratteristiche tipiche di chi è consapevole delle proprie qualità. Questa Imoco è la squadra più forte della sua carriera?

Sì, certamente questa è la squadra più forte con cui ho giocato. Comunque, la stagione è ancora lunga: per ora abbiamo vinto tutti i trofei, ma non sarà facile continuare così perché le avversarie saranno sempre più agguerrite”.

Foto Michele Gregolin/Imoco Volley

Seguendovi sui social, ciò che risalta è una forte sintonia tra di voi. Possiamo dire che il gruppo sia il fattore X di questa Imoco?

A volte forse esageriamo un po’ (ride) sui social, vero? Però… siamo fatte così, ci divertiamo molto insieme e abbiamo una grande sintonia anche fuori dal campo. Da tre anni ormai gran parte del gruppo è assieme qui a Conegliano e si è creata una grande amicizia tra noi, un feeling che poi in campo si tramuta in energia positiva ed è una risorsa importante per la nostra squadra. Ci capiamo al volo e lo ritengo uno dei segreti dei grandi successi di questi anni”.

Quali sono i suoi progetti per la prossima stagione?

Ora sono concentrata solo sul campo e su questa intensissima stagione, con nuovi traguardi importanti che ci aspettano. Poi a fine campionato ragionerò con il mio procuratore sul futuro, ora è presto”.

A inizio gennaio con la nazionale polacca ha sfiorato la qualificazione alle Olimpiadi. Cosa vi è mancato per staccare il pass per Tokyo?

Ci è mancata… la vittoria nella semifinale con la Turchia! Secondo me, abbiamo giocato un ottimo torneo, considerando che abbiamo avuto a disposizione solo dieci giorni per prepararlo. Ci è mancato qualcosa nei momenti decisivi della semifinale, certamente un po’ di esperienza in partite di questo livello. Peccato, ma penso che abbiamo una nazionale forte, che in futuro potrà crescere e ottenere buoni risultati”.

Farà parte anche del prossimo ciclo olimpico oppure cercherà di concentrare le sue energie solo sul club?

Ho emozioni contrastanti dentro di me riguardo a questo argomento, dovrò pensarci a mente fredda. Intanto sono focalizzata con il massimo impegno sulla stagione con l’Imoco”.

Gli impegni sono serrati e voi giocatrici avete davvero poco tempo per riposarvi. Crede che sia necessario rivedere i calendari internazionali?

Noi giocatori possiamo farci poco finché non nascerà una sorta di sindacato o associazione per rappresentare le nostre istanze. Si gioca tanto, tantissimo e senza soluzione di continuità; secondo me, alla lunga questo va a scapito dello spettacolo perché non si può giocare sempre al 100% e aumentano rischi di infortuni e guai fisici. Speriamo di poter parlare con le federazioni e provare a risolvere questo problema”.

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