Impianti inagibili, le società sportive di Terracina sempre più in ginocchio

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Di Redazione

Se in tutta Italia le società sportive si stanno lentamente riprendendo dal danno economico dei mancati incassi dovuti alla pandemia, a Terracina si continua a fare sport, qualunque sport, ancora a porte chiuse a causa dell’inagibilità sia del Palacarucci che dello stadio Mario Calavolpe.

Una situazione che, come è facile immaginare, sta mettendo letteralmente in ginocchio le società locali che ora si sono unite per chiedere spiegazioni tramite un comunicato congiunto, che riportiamo integralmente di seguito, nel quale chiedono un incontro per fare luce su questa delicata questione che rischia davvero di cancellare lo sport a Terracina.

Si tratta delle società di volley A.S.D. Pallavolo Futura Terracina ’92 e A.S.D. Volley Terracina, quella di basket A.S.D. Academy Terracina Basketball, quelle di Calcio a 5 A.S.D. Real Terracina e A.S.D. Sporting Terracina C5 e quella di calcio A.S.D. Terracina Calcio.

Le società sportive di Terracina chiedono un incontro urgente con il Commissario prefettizio Francesco Antonio Cappetta. Dopo mesi dalla chiusura del Palacarucci e dello stadio Mario Colavolpe ancora non si vedono spiragli di aperture dei vari impianti sportivi: solo partite a porte chiuse.

Questa decisione sta determinando dei danni enormi alla città, allo sport, alle società e ai tifosi. È diventato impossibile poter assistere a manifestazioni sportive per i cittadini mentre per le società, costrette a giocare continuamente fuori casa o a porte chiuse (come nel calcio), i costi sono lievitati e diventati proibitivi. Sta diventando sempre più avvilente e faticoso portare a termine questa stagione e programmare la prossima senza certezze dell’utilizzo delle varie strutture.

Il rischio vero con tale atteggiamento è di far morire lo sport a Terracina. Le nostre società contano tutte insieme più di 1000 iscritti. Tale numero diventa ancora più importante con le famiglie e i tifosi vicini al mondo del calcio, del calcio a 5, della pallavolo e del basket.

Tutte queste persone, dunque, chiedono una soluzione per l’apertura dei suddetti impianti sportivi nel più breve tempo possibile.

Il rischio vero è di far fallire le nostre società sportive e di far morire la nostra storia sportiva, fatta di tanti sacrifici e importanti risultati. Questo non lo possiamo accettare e la città non lo può permettere.

Lo sport, infine, non è fatto solo da risultati e numeri ma anche di un vissuto quotidiano fatto di mille iniziative nel tessuto sociale. Tutti insieme, ogni giorno, siamo vicini a quelle persone o enti sofferenti, con progetti ed iniziative che spesso non sono pubblicizzate ma sono di altissimo profilo sociale.

Il danno, dunque, non è soltanto economico ma soprattutto sociale ed è incalcolabile.

(fonte: comunicato stampa)

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