Imoco, nuovo grido d’allarme: “Capienza al 50% o il volley muore”

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Foto Ufficio Stampa Imoco Volley Conegliano
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Di Redazione

Rivedere la norma che prevede il 35% della capienza di pubblico per gli sport indoor, innalzando la quota almeno al 50%. Lo chiedono ormai da tempo, e a gran voce, le società della pallavolo, la Lega e il Comitato 4.0 che con le loro istanze stanno cercando di stimolare le istituzioni governative a modificare il provvedimento.

Eppure l’inizio della stagione sportiva è ormai alle porte e ancora l’appello non ha avuto risposta. È notizia di oggi, poi, dalle prime pagine dei giornali locali, che più di 4000 bambini e ragazzi della Provincia di Treviso hanno abbandonato la pratica sportiva, indubbiamente un dato preoccupante per il mondo dello sport, un settore tra i più penalizzati dalla pandemia tra partite a porte chiuse, palestre chiuse, ecc.

Il ruolo delle società delle serie maggiori è sempre stato quello di traino del movimento, ma le problematiche per i club, dopo quasi due campionati interi giocati senza pubblico con le conseguenti perdite di introiti non solo legati al botteghino (ovviamente la minor visibilità ha disincentivato gli sponsor, con ulteriori perdite per le società sportive), sta mettendo a serio rischio la vita stessa dello sport di vertice, con inevitabili conseguenze anche per la base

Ultimo appello in ordine di tempo è quello di oggi, tramite un comunicato stampa della società, dei presidenti di Imoco Volley Piero Garbellotto e Pietro Maschio: “La capienza al 35% non è sostenibile per le società di vertice, si rischia seriamente di andare in estrema difficoltà e di chiudere i battenti. Chiediamo almeno il 50%, diversamente non si va avanti. Una capienza così ridotta non consente alle società di coprire nemmeno i costi vivi dell’apertura dei palazzetti. Dopo due stagioni di estrema difficoltà superata con grandi perdite – continuano i presidenti del club di Conegliano – sta diventando insostenibile continuare a gestire le società sportive, che oltre a dare lustro alla Serie A1 e allo sport di vertice, fanno un grandissimo lavoro nel sociale investendo nei giovani e dando loro le opportunità e le esperienze che solo lo sport sa offrire. Se le società maggiori, che rappresentano un modello per tante ragazzine che sognano un giorno di poter vestire le maglie più prestigiose e che per forza organizzativa investono di più nei settori giovanili (l’Imoco Volley ad esempio coordina l’attività di oltre 1000 giovani), vanno in sofferenza o addirittura saranno costrette a chiudere, le ripercussioni sui settori giovanili e sullo sport di base potrebbero essere devastanti.”

foto Cev

Con il progredire della campagna vaccinale e la presenza del Green Pass, con le cautele di sicurezza che le società sportive hanno già dimostrato di saper applicare puntualmente, la normativa del 35% è ritenuta troppo limitante, tanto da mettere in pericolo l’esistenza stessa in futuro dei club.

Gli esempi che arrivano quotidianamente dall’estero dimostrano che ci sarebbero tutte le condizioni per un’apertura almeno al 50%. Sabato scorso con 20.565 tifosi sugli spalti la finale di EuroVolley 2021, che ha visto l’Italia imporsi alla Stark Arena di Belgrado contro le padrone di casa della Serbia, ha battuto il record mondiale assoluto di presenze nella pallavolo femminile per una partita tenuta in un’arena indoor. “L’impegno della popolazione italiana nel fare il vaccino in alta percentuale e nell’utilizzo del Green Pass, è proprio mirato al poter tornare progressivamente alla normalità, per questo ci auspichiamo che le istituzioni, come abbiamo visto avviene in tanti altri Paesi, raccolgano le istanze dello sport per poter riaprire le porte a un numero congruo di spettatori in stadi e palazzetti, il 50% è per noi la base minima da cui ripartire“chiosano i dirigenti  gialloblù.

(fonte: Comunicato stampa)

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Perugia, Sirressi fiduciosa: “L’obiettivo primario resta la salvezza, ma sognare non costa nulla”

A1 Femminile

Nel cuore dell’estate pugliese, tra il caldo di Sant’Eramo in Colle, tranquillo borgo in provincia di Bari, e le giornate divise tra allenamenti in palestra, relax e un po’ di mare, Imma Sirressi si prepara alla sua quarta stagione con la maglia della Bartoccini MC Restauri Perugia, la terza consecutiva con alle spalle sempre i gradi di capitano. Libero di esperienza, carismatica guida in campo e fuori, Sirressi rappresenta un punto fermo per la formazione perugina.

Nelle ultime due stagioni ha collezionato un altissimo numero di presenze, ben 61 in gare ufficiali, confermandosi una colonna difensiva imprescindibile per le Black Angels. Nel suo palmarès figurano, oltre la Coppa Italia di A2 conquistata a Perugia, anche una Supercoppa Italiana, uno Scudetto e una Champions League. Sono dunque diverse le stagioni da protagonista nella massima serie, a testimonianza di una carriera solida e vincente. Nel frattempo, il libero e capitano della squadra del Presidente Antonio Bartoccini si divide tra attività quotidiane in palestra e tempo libero da spendere in famiglia:

"Mi sto godendo un po’ di riposo, ma non trascuro l’allenamento – afferma Imma –. Vado tutti i giorni in palestra e do una mano a mia madre (Chiara Marsico, ex pallavolista, ndr) che allena una squadra di ragazze under 15. Spesso alleniamo insieme. Lei è stata la mia prima allenatrice e ancora oggi è un punto di riferimento".

Ma il pensiero di Imma è già rivolto alla prossima stagione e all’ambiente di Perugia: "Non è una questione solo di campo. Il mio lavoro è anche quello di tenere unito il gruppo, trasmettere la cultura del lavoro, dell’impegno quotidiano, dell’identità delle Black Angels. È una filosofia, un modo di essere, non solo una maglia".

Il suo compito sarà anche quello di fare da collante tra le veterane e le nuove arrivate: "Cercherò di fare quello che lo scorso anno è stato fatto con successo: accogliere e accompagnare le nuove, spiegare cosa significa giocare a Perugia. Una città 'frizzicarina', come mi piace dire, che chiede tanto, ma sa anche dare tanto".

Sul nuovo gruppo che sta nascendo, Sirressi mostra fiducia e lucidità: "Mi sembra che sia stata costruita una squadra molto consapevole. Un bel mix tra esperienza e gioventù. Conosco bene Perinelli, l’ho affrontata spesso, so delle qualità di Fiesoli e ho visto spezzoni video delle straniere: ci sono capacità e consapevolezza. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma sognare non costa nulla. Un sogno vero sarebbe vincere lo scudetto a Perugia, ma il sogno praticabile è quello di entrare nei playoff. Sarebbe bellissimo poter vivere un’appendice stagionale del genere".

Tra i momenti più emozionanti dello scorso anno, Imma ricorda il calore del PalaBarton: "È stato incredibile giocare lì. L’atmosfera che si è creata è stata qualcosa di unico. Non mi aspettavo un pubblico così numeroso. Rispetto all’anno in A2 ho visto una crescita enorme. Tifo organizzato, affezionato e coinvolgente".

E anche il suo paese ha sentito questo legame: "I miei compaesani hanno organizzato un pullman per venire a vedere una partita. Si sono emozionati. Da allora mi fermano per chiedere notizie su di noi: chi arriva, chi parte, come sarà la squadra… È nato un legame forte anche lì, tra Sant’Eramo in Colle e Perugia". Una stagione calda, dentro e fuori dal campo, è ormai alle porte. E con un capitano come Imma Sirressi, che unisce tecnica, leadership e cuore, le Black Angels possono guardare con fiducia al futuro.

(fonte: Bartoccini MC Restauri Perugia)