Il ritorno di Marcello Abbondanza: matrimonio con la Zanetti Bergamo

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Di Redazione

Il Direttore Generale Giovanni Panzetti annuncia il primo passo in vista del nuovo campionato: “Si è scelto un cambiamento. Ringraziamo Matteo Bertini per il lavoro svolto nella passata stagione e gli auguriamo di proseguire con successo la sua carriera. Il Volley Bergamo ha però scelto di cambiare strategia e di affidare la guida tecnica a Marcello Abbondanza che è per la nostra Società un volto noto e un gradito ritorno”.

L’allenatore romagnolo, nella passata stagione sulla panchina polacca del Chemik Police, si presenta a Bergamo con un ricco palmares. Abbondanza torna infatti nella Società dei suoi inizi dopo quattro Scudetti, due in Turchia, uno in Azerbaijan e uno in Polonia, due Coppa CEV5 coppe nazionali tra Italia, Turchia e Polonia e due particolari primati: nella stagione 2017-18 stabilisce il record di nove finali scudetto consecutive in quattro campionati diversi, serie iniziata nella stagione 2009-10 in Italia e proseguita negli anni successivi in Azerbaigian, Turchia e Polonia, nel 2016 disputa la sua terza final four di Champions League raggiunta con tre squadre diverse.

E ora il nastro si riavvolge e Marcello Abbondanza torna dove era partito. Dal 1998 a oggi. Il passato che si tuffa nel futuro. La prima sensazione?“La pelle d’oca. Io sono nato qui pallavolisticamente, la mia formazione è stata fatta a Bergamo, un vita fa, con dei compagni di viaggio importanti. Furono due anni meravigliosi perché vincemmo tanto e perché stavamo molto bene fra di noi. E c’erano tante persone che a distanza di 22 anni ancora rivedo e con cui parliamo e condividiamo i ricordi come fosse ieri. E’ la prima volta che mi capita di vivere una situazione così”.

Perché pensi che questo sia il momento giusto per tornare? “Non so se è il momento giusto. So che è il momento. La Società viene da alcuni anni di obiettivi non raggiunti e in cui non è stata all’altezza della Storia e del Nome. Ma credo che la storia si chiami così perché passata e deve essere una bella benzina per provare a fare qualcosa di importante. Deve essere un esempio per il futuro, però allo stesso tempo bisogna scrivere delle nuove pagine. Quindi venire in questo momento per provare a scriverle è per me molto stimolante”.

Come ti troveremo cambiato da quel 1998?Totalmente. Logicamente lo stampo è quello, mi hanno fatto così e così sono. Ma sono cambiato molto, ho avuto esperienze importanti: credo che il mio più grande cambiamento sia stato quando ho deciso di lasciare l’Italia. Ho cominciato a vedere la vita prima di tutto e poi la pallavolo in un’altra maniera e sono cambiato come essere umano. Ora ho una famiglia, due bimbi, e questo ti cambia ancora di più. Non è cambiata la passione, perché è la stessa di quegli anni a Bergamo, però prima c’era un ragazzo che doveva imparare, ora invece, pur avendo ancora bisogno di imparare, credo di avere fatto un percorso che mi ha portato ad avere un’identità molto più forte”.

Hai parlato con il Presidente Bonetti e il Direttore Generale Panzetti? “Sì. Abbiamo ricordato il passato. Abbiamo più che altro parlato di quello che è stato e dei tanti ricordi comuni. Non mi hanno posto obiettivi, ma credo che non ce ne fosse bisogno. L’obiettivo credo che sia chiaro: dobbiamo provare a centrare i play off prima di tutto e poi capire, durante la stagione, quello che la squadra possa fare. Ancora dobbiamo definire alcuni dettagli e sarà una squadra logicamente che risponderà ad un budget normale. Una squadra che dovrà cercare delle scommesse. E in base a quante scommesse vinceremo, si definirà quale sarà la nostra posizione. E in base, ovviamente, anche a quello che faranno gli altri, perché il Campionato italiano è estremamente competitivo adesso”.

Si punta molto su di te. Su quello che puoi dare in più. Quasi tu fossi un top player. Quanto pesa la responsabilità?“Non mi è mai pesata. Sono stato in club molto importanti e molto stressanti, non ultimo il Fenerbahce a Istanbul, con tantissimi tifosi… E mi sono allenato alle pressioni. Ma soprattutto sono nato qui: quando ero a Bergamo in quegli anni, la pressione ce l’avevi ogni giorno che aprivi gli occhiDovevi imparare a gestirla: ricordo la prima stagione che finii qui, quando per dieci giorni avevo avuto la febbre. Ed ero il terzo allenatore… E’ diventato normale a Bergamo, per me, non sentire la pressione. Anche perché è una bellissima cosa, se è una pressione positiva. Quella negativa crea problemi, in tutti gli ambienti lavorativi. Qui ho imparato cosa è, quindi non l’ho mai sentita e non la sento neanche adesso”.

Di che cosa ha bisogno Bergamo per rilanciarsi?“Secondo me di serenità e di lavorare bene. Logicamente di usare il passato nella maniera giusta. Non di usare il passato come confronto per quello che deve essere il presente o il futuro, ma di usarlo per prendere esempio di quello che è stato e prendere energia per quello che si dovrà fare”.

Come inizia la programmazione della nuova avventura?“Confronto con lo staff, conoscerci e programmare il periodo migliore per iniziare. Prima però finire la squadra, con due-tre dettagli da definire. Poi sentirò le ragazze. Non subito: ora devono vivere la Nazionale o i loro impegni estivi. E poi dovremo capire, quando l’organico sarà definito, se avremo la possibilità di iniziare con un blocco importante. E quindi pensare solo a cominciare a lavorare”.

Marcello Abbondanza nasce a Cesena il 24 agosto 1970.Inizia come secondo allenatore sulla panchina della Olimpia Teodora di Ravenna nel 1996-97 e tra il 1998 e il 2000 svolge il ruolo di assistente tecnico della Foppapedretti Bergamo al fianco di Marco Bonitta e Gianni Caprara. Nella stagione 2002-03 fa il suo esordio come primo allenatore con il Millenium Mazzano, società debuttante in Serie A2, sfiorando la promozione in massima serie.

Nella stagione 2003-04 viene chiamato alla Scavolini Pesaro, dove rimane tre anni vincendo la Coppa CEV 2005-06; nello stesso periodo è inoltre assistente tecnico nello staff della Nazionale italiana agli ordini di Marco Bonitta; nell’estate del 2005 guida la Nazionale universitaria impegnata alla XXIII Universiade. Dal 2006 al 2008 è il primo allenatore della Monte Schiavo Jesi, che guida alla finale dei play off scudetto nel 2006-07.

Passa poi in Serie A2 al Volley 2002 Forlì nella stagione 2008-09, quindi viene ingaggiato dal Villa Cortese, debuttante in A1 nella stagione 2009-10, dove rimane tre anni, conquistando la Coppa Italia nel 2009-10 e nel 2010-11 e raggiungendo in tutte e tre le annate la finale scudetto. Da ottobre 2011 a febbraio 2014 è anche allenatore della Bulgaria, con la quale vince la medaglia d’argento all’European League 2012 e la medaglia di bronzo all’European League 2013. Nell’annata 2012-13 si trasferisce in Azerbaigian ingaggiato dal Rabita Baku, con cui si aggiudica il campionato azero e la medaglia d’argento al Mondiale per club e in Champions League.

Nella stagione seguente passa al Fenerbahce, in Turchia, dove al primo anno vince la Coppa CEV; l’anno successivo fa doppietta conquistando sia la Coppa di Turchia che il campionato turco. All’avvio della terza stagione nel club vince la Supercoppa turca. In Champions League è al terzo posto nella terza final four della massima competizione europea raggiunta con tre squadre diverse dall’allenatore cesenate. Nell’annata 2016-17, sempre alla guida del club turco, si aggiudica per la seconda volta sia la Coppa di Turchia che il campionato turco.

Nel 2017 la Federazione pallavolistica del Canada annuncia l’ingaggio di Marcello Abbondanza come commissario tecnico della Nazionale femminile con le “Giubbe rosse” vince il proprio girone del Campionato nordamericano 2017 qualificandosi ai Mondiali 2018.

Nel maggio 2017, il tecnico rescinde consensualmente il contratto che l’avrebbe legato per un’altra stagione al Fenerbahce, per ritornare in Italia e firmare un contratto triennale con il Casalmaggiore, dove tuttavia viene esonerato dopo cinque partite nel novembre dello stesso anno; nel febbraio successivo viene ingaggiato dalle polacche del Chemik Police con cui si aggiudica il campionato 2017-18 insieme a Malwina Smarzek che ora ritrova a Bergamo.

Nell’estate 2018, con la Nazionale del Canada, è secondo al torneo nordamericano di qualificazione alla Volleyball Challenger Cup 2018 e conquista la medaglia di bronzo alla Coppa panamericana, la seconda della storia della nazionale canadese.

Nella sua seconda stagione alla guida del Chemik Police, aggiunge un altro trofeo alla sua bacheca, aggiudicandosi la Coppa di Polonia.

Nella stagione 2017-18 stabilisce il record di nove finali scudetto consecutive in quattro campionati diversi, serie iniziata nella stagione 2009-10 in Italia e proseguita negli anni successivi in Azerbaigian, Turchia e Polonia.

Le sue vittorie

con il Club

Campionato azero: 1

2012-13

Campionato turco: 2

2014-15, 2016-17

Campionato polacco: 1

2017-18

Coppa Italia: 2

2009-10, 2010-11

Coppa di Turchia: 2

2014-15, 2016-17

Coppa di Polonia: 1

2018-19

Supercoppa turca: 1

2015

Coppa CEV: 2

2005-06, 2013-14

con la Nazionale

Medaglia d’argento nella European League 2012 – coach della Bulgaria

Medaglia di bronzo nella European League 2013 – coach della Bulgaria

Medaglia di bronzo nella Pan American Cup 2018 – coach del Canada

Le sue squadre

1996-1997      Olimpia Ravenna (secondo allenatore)

1998-2000      Foppapedretti Bergamo (assistente tecnico)

2002-2003      Volley Millenium Mazzano

2003-2006      Scavolini Pesaro

2005                Nazionale Italiana universitaria

2006-2008      MonteSchiavo Jesi

2008-2009      Volley 2002 Forlì

2009-2012      Villa Cortese

2011-2014      Nazionale Bulgara

2012-2013      Rabita Baku

2013-2017      Fenerbahce Istanbul

2017-2018      Nazionale Canadese

2017                Pomì Casalmaggiore

2017-2019      Chemik Police

2019-2020      Zanetti Bergamo

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