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Il Pagellone di Paolo Cozzi – Che impatto per Zaytsev, Blengini gran motivatore

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Di Paolo Cozzi

È una Cucine Lube Civitanova bella, fisica, cinica quella che schianta Perugia e si regala il secondo scudetto consecutivo. E onestamente se pensiamo ad un mese e mezzo fa, con la Sir che dominava incontrastata in Europa e in Italia, mentre Civitanova si leccava le ferite dell’ennesimo obiettivo stagionale fallito, nessuno probabilmente ci avrebbe scommesso i famosi due cent. Ma proprio qua sta la grandezza di questa Lube, capace di ricompattarsi, di ritrovare comunione di intenti e di tenere Perugia sempre a bada, riuscendo soprattutto in ricezione a contenere quella che fino a poco fa era una serie di battitori al salto devastante.

È una Lube già proiettata nel futuro, con Yant che quest’anno doveva essere riserva e che, complice l’infortunio di Juantorena, si è impossessato del campo senza più abbandonarlo, con Simon che, seppur partente, si è innalzato su livelli di gioco inavvicinabili per chiunque, con De Cecco tornato quel fantastico palleggiatore ricco di talento ammirato anche a Tokyo 2020.

Venendo alla partita, i marchigiani dominano in tutti i fondamentali, con un muro attento e preciso e una ricezione che permette a De Cecco di sbizzarrirsi con i suoi attaccanti. E proprio l’attacco è il fondamentale ieri più altalenante, con le due compagini che faticano a trovare continuità e Perugia che chiude con un mesto 38%.

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Ma veniamo alle pagelle della squadra campione d’Italia.

Zaytsev voto 9. Primo set mostruoso per lo Zar, che da solo mette a ferro e fuoco Perugia. Un impatto importante sulla partita che stronca subito le speranze perugine. Qualche errore in più nei set seguenti, ma Ivan ancora una volta dimostra che, quando la palla scotta, lui si sente a suo agio!

De Cecco voto 8,5. continua a pennellare alzate di 9 metri, a ispirare i centrali, e si prende lo sfizio di dare un paio di murate. Qualche palla scappa anche a lui a filo rete, ma un Luciano così è goduria per gli occhi.

Yant voto 8. Bravo, anzi bravissimo. Perugia prova a farlo saltare in ricezione, e lui non solo tiene, ma attacca con il martello di Thor. Se alla Lube si chiude un ciclo, lui è il perno su cui rifondare la squadra.

Lucarelli voto 8,5. Magari in attacco sembra faticare, ma è giocatore intelligente che spreca poco e dà tanto equilibrio alla squadra. In crescita nel corso della finale, non è un caso se è il giocatore marchigiano che attacca più palloni. Pressoché perfetto in seconda linea.

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Simon voto 8,5. Al centro della rete è un incubo per i centrali umbri, praticamente immarcabile sia per l’altezza a cui colpisce, sia per la capacità di fintare e liberarsi dal muro avversario. Pensare che non lo vedremo più attaccare con De Cecco fa però piangere il cuore…

Anzani voto 8. Lui, che è uno dei migliori interpreti del muro, riesce a leggere bene le trame di Giannelli e si porta a casa ben 4 scalpi. Bene anche in attacco, anche se non servito tantissimo, e sempre pericolosissimo dalla linea dei 9 metri, dove spesso costringe a palla alta gli avversari.

Balaso voto 8. In una giornata in cui in ricezione barcolla un pochettino, mette tutta la sua esperienza in difesa e nella gestione dei secondi tocchi. Quando è arrivato alla Lube era un po’ il capro espiatorio della seconda linea, adesso è un leader che gestisce ottimamente il reparto con grande maestria.

Blengini voto 9. Spesso l’ho criticato, soprattutto perché dava la sensazione di aver perso il polso dello spogliatoio nel corso della stagione, invece è stato eccellente a toccare le corde giuste e a motivare un gruppo che sembrava ormai pronto alle vacanze estive.

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Sugli sconfitti, perdonatemi ma non me la sento di infierire in un momento sempre difficile da gestire per un atleta (e credetemi, avendo perso 3 Finali Scudetto… ne so qualcosa!). È evidente che Pergia ha giocato male, al di sotto delle proprie aspettative. Giannelli, che per mesi ha condotto alla grande la squadra sembra essersi bloccato e ha indubbiamente perso lo scontro con De Cecco, Leon ancora una volta non è riuscito a dare continuità ai suoi colpi di alta classe, e come con la Polonia ha fallito il grande evento.

Anderson è lo schiacciatore che è piaciuto di più e, pur con qualche passaggio a vuoto, ha fatto vedere di avere ancora fame di grandi palcoscenici. Male Rychlicki, che dà la sensazione di poca continuità e soprattutto di patire nei momenti topici del match. Solé al centro, non è riuscito a regalare i numeri delle stagioni precedenti, colpa di una palla spesso non trovata con Giannelli.

Male Ricci, che dopo una bella serie di semifinale sprofonda nell’anonimato e cede il posto a Mengozzi, unica nota positiva di una Sir che in seconda linea si ritrova con un Colaci dai due volti (a volte strepitoso e a volte in grandissima difficoltà) e un Piccinelli in rampa di lancio. Tante difficoltà anche per Grbic, che nei mesi precedenti aveva organizzato una vera e propria corazzata. Più che tecnicamente o tatticamente, sembra essere mancato qualcosa mentalmente alla sua squadra nei momenti clou della stagione.

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