Il contributo di Javier Martinez contro il coronavirus: "Restituiamo un po’ dell’affetto della città"

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Di Roberto Zucca

Negli scorsi giorni, un’iniziativa benefica di una squadra di A3, il Biscottificio Marini Delta Po Porto Viro, ha attirato su di sé le attenzioni di media del settore e quotidiani locali: cinque atleti della società, ovvero Cuda, Dordei, Lazzaretto, Luisetto e Martinez, hanno dato supporto al sindaco della cittadina veneta per piegare e imbustare le mascherine protettive da distribuire alla popolazione locale nell’ambito delle attività di contenimento del coronavirus.

Javier Martinez, uno degli atleti protagonisti, si dimostra entusiasta dell’idea: “Ho dato la mia disponibilità sin da subito perché ritengo sia stata un’iniziativa importante. Noi giocatori siamo considerati quasi come delle star del calcio qui a Porto Viro. Il pubblico ci segue, ci sostiene, riempie il palazzetto. Per una volta, non con la pallavolo, ma attraverso la pallavolo, abbiamo restituito parte di quell’affetto e di quel sostegno ricevuto”.

Delta Volley Porto Viro

Il presidente Veronese quanto fa sentire la sua vicinanza a voi e alla comunità in questi momenti?

È un uomo eccezionale che non ha fatto pesare nemmeno per un secondo la situazione che stiamo vivendo. Ci ha assicurato la continuità, anche in senso economico, e si è impegnato in prima linea per noi. Per ciò che riguarda la comunità, Porto Viro è una piccola cittadina nella quale la pallavolo ha assunto un ruolo preponderante sulle altre discipline. Il merito della diffusione di questa passione è suo”.

Porto Viro è una favola da prima in classifica. Se lo aspettava, Martinez?

Io sono arrivato all’ultimo, ma già nei primi giorni mi sono reso conto che stavamo costruendo qualcosa di importante. Volevo giocare al Nord per fare un’esperienza di buon livello e per sperimentare una A3 competitiva. Sono contento che la squadra abbia raggiunto questi risultati”.

Si continuerà? Se sì, come secondo lei?

È un’incognita. Si parla di continuazione solo ad alto livello. O magari per tutti si andrà direttamente ai play off e agli spareggi promozione. O magari non si ricomincerà affatto. Difficile fare ipotesi concrete. Viviamo day by day la situazione”.

Se le chiedessi di scrivere il suo futuro, magari dall’estate in poi, cosa scriverebbe?

Vorrei viaggiare. Quello mi manca molto. Sono nato in Argentina, ho vissuto in Sardegna, poi nelle Marche da quando avevo 15 anni. Onestamente la mobilità ha caratterizzato tutta la mia vita. Adesso non poter uscire a cena con gli amici o andare dalla mia ragazza nelle Marche è mentalmente molto impegnativo”.

Ufficio Stampa Loreto

La scorsa estate è stato uno dei protagonisti della trasmissione Temptation Island, che ha fatto record di ascolti. Il connubio volley-televisione sembra rivelarsi una scelta vincente?

Io sono uscito dalla mia comfort zone e ho voluto provare un’esperienza diversa. Non ho fatto grandi riflessioni. Mi hanno contattato, ho fatto dei provini, sono partito e mi sono ritrovato su Canale 5 protagonista di un programma che ha fatto record di ascolti. Quello che è successo dentro il programma è relativo. Mi sono divertito ed è stato interessante”.

Essere “il pallavolista della televisione” è un qualcosa che pesa sulla sua carriera?

No, credo che sia anche un’opportunità per le società ritrovarsi in squadra qualcuno che aiuta magari a staccare qualche biglietto in più. Almeno, io la vivo come un punto a favore della disciplina, non come un difetto. Una volta che si sono spente le telecamere si torna in palestra. La televisione non è un metro di giudizio. A giudicarti è il campo”.

Continuerà con la televisione o si focalizzerà sulla pallavolo in futuro?

Intanto vorrei giocare. Questo è il mio obiettivo per la prossima stagione. Poi la tv è un contorno che se si dovesse ripresentare, valuterei con piacere”.

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