Il beach volley diverte e fa bene ma attenzione agli infortuni

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Di Redazione

Il beach volley è, insieme con il nuoto, lo sport protagonista dell’estate. Sulle nostre spiagge si moltiplicano i tornei amatoriali: un buon modo per tenersi in forma e socializzare durante la vacanza. Per chi invece sceglie di pratica questo sport a livello agonistico deve prestare molta attenzione ai rischi del gesto atletico. “La sedentarietà invernale – come sottolinea il dott. Arturo Guarino, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Traumatologia sportiva dell’ASST Gaetano Pini-CTOcomporta spesso il sovrappeso e può giocare brutti scherzi”.

Per approcciarsi al beach volley, che è a tutti gli effetti uno sport e non solo un gioco, a livello agonistico è necessario avere una buona preparazione atletica, raccomanda Guarino. “Tonicità ed elasticità delle giunzioni mio-tendine sono condizioni basilari per evitare infortuni durante l’atterraggio, dopo aver colpito la palla, perché bisogna tener conto che questo sport viene praticato su una superficie sabbiosa, quindi irregolare e che tende all’affossamento. Ciò comporta la possibilità di sottoporre a stress le articolazioni portanti”.

Caviglia, ginocchio e arti superiori sono più a rischio: “L’articolazione tibiotarsica, ossia la caviglia – sottolinea il Direttore della Traumatologia Sportiva dell’ASST Gaetano Pini-CTO – è sottoposta a gesti atletici che, se eseguiti male, possono sfociare in distorsioni di vario grado, fino ad arrivare a fratture malleolari. Il ginocchio, a causa della flesso-estensione e delle sollecitazioni gravose, può essere sottoposto a lesioni delle componenti meniscali e legamentose, come il crociato anteriore”. Anche gli arti superiori sono in pericolo: “Le ripetute cadute in avanti possono comportare sollecitazioni distorsive a carico dei polsi e delle mani e, in casi gravi, anche fratture dei vari distretti articolari. Inoltre, possono insorgere periartrite di spalla legate alla elevata frequenza con cui si colpisce la palla per schiacciarla al suolo”.

Adrenalina e competizione sono le componenti che spingono a compiere gesti atletici a cui il nostro corpo non è abituato: “La veemenza con la quale si affronta la partita, porta a sollecitare i muscoli a volte in maniera esasperata e questo può innescare quella catena di eventi lesivi che va dal semplice allungamento fino alla lacerazione muscolare. Per prevenire infortuni è bene giocare senza esagerare, tenendo sempre presenti i propri limiti. In caso di dolori, una borsa del ghiaccio può tornare utile, ma se persistono è necessario rivolgersi al medico specialista”.

Altro aspetto da non sottovalutare è che di solito si gioca a beach volley durante il giorno: “Le temperature elevate e l’umidità dell’aria d’estate – sottolinea Guarino – sottopongono a stress l’apparto cardiovascolare e respiratorio. Per questo il paziente che ha delle patologie cardiovascolari, specialmente se in età avanzata, deve prestare maggior attenzione. Lo stesso vale anche per i bambini per cui è consigliato praticare questo sport, ma vivendolo come un gioco, un modo divertente per socializzare e non come una competizione agonistica”.

(Fonte: comunicato stampa)

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