I Tucani diventano Aquile, splendida vittoria di Brescia sulla Kemas Lamipel Santa Croce

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Di Redazione

Entusiasmo alle stelle: Brescia vince anche con Santa Croce. Tucani meno cinici in avvio ma mai arrendevoli: conquistano tre punti con un pizzico di fortuna e tanta testa nel finale, nonostante un Padura Diaz da 32 punti. Galliani MVP. Pubblico in delirio.

Primo set a razzo, poi qualche incertezza difensiva e un po’ di nervosismo rischiano di costare caro ad una Sarca Italia Chef Centrale che subisce il ritorno dei Lupi e l’aggancio 1-1. Santa Croce difende molto e tocca a muro, sprecando pochissimo, mentre i Tucani devono faticare più del solito per mettere palla a terra. Nel terzo set si rivede la squadra convinta che aggiusta la ricezione e chiude con sicurezza con un solo errore in battuta, mentre il quarto è il parziale più nervoso con break e contro break che trasformano il finale in un crescendo di emozioni. Il video check spegne il sogno del tie break per Santa Croce e innesca Galliani – MVP con 24 punti – e Candeli che fanno esplodere il San Filippo per il 3-1 finale.

Il tecnico bresciano schiera in avvio Tiberti incrociato a Bisi, Cisolla e Galliani in banda, Festi e Candeli al centro con Zito libero. Coach Pagliai parte con Acquarone in regia incrociato a Padura Diaz, Krauchuk e Colli a banda, Larizza e Marra al centro, con Catania libero Due ace di Cisolla e un block su Krauchuk – subito rimpiazzato dall’ex Mazzon – valgono il 4-0 di casa. I conciari recuperano con Padura Diaz e Mazzon (9-8), efficace in prima linea. Santa Croce trova un buon giro al servizio con il suo opposto e arriva all’ aggancio prima a 13, e poi a 17. L’ace di Colli segna il sorpasso ospite (18-19), ma Brescia lotta: Cisolla riceve in acrobazia la palla che Galliani trasforma nel primo set ball, chiuso al secondo tentativo da un errore in attacco degli ospiti (26-24).

Il doppio muro consecutivo del Gallo su Padura Diaz ridà smalto ai Tucani (4-3) che bloccano ancora l’opposto con Festi e vanno a segno con Bisi e Cisolla (10-8), liberati dalle mani mai scontate del capitano. Si combatte: Brescia si prende il 16 pari al termine di uno scambio pazzesco, ma i Lupi – con Krauchuk di nuovo in campo – staccano di un break (17-19) e riescono a fermare Galliani e Bisi a muro (18-21). Un errore dal centro per Brescia consegna il parziale agli ospiti.

Partenza in salita per l’attacco di casa che subisce la pressione di Kemas e la sua ottima difesa e deve rincorrere 4-7. Bargi è dentro per Marra al centro. Con pazienza e un buon lavoro nella correlazione muro-difesa, i Tucani agganciano a 11. Il murone di Cisolla sull’opposto di Santa Croce segna il 16-14, ma sono le difese di Tiberti a infiammare il San Filippo per il 18-16 e il 22-19, che permette a Bisi di trapassare il muro. Brescia va in vantaggio 2-1 (25-19) grazie a due errori di Santa Croce.

Candeli si fa sentire con un monster block e un attacco; il servizio di Gallo infastidisce (4-1), ma basta un piccolo calo e i Lupi fiutano la preda (8-10). La caparbietà dei bresciani è ripagata: bene Zito e Cisolla in copertura, con Gallo e Candeli che bucano i tre metri (13-11). Padura Diaz è inarrestabile e tiene i suoi in partita con un parziale di 1-7 (14-18): i conciari tengono a distanza i Tucani che però non sono soliti arrendersi e ci provano fino alla fine. Dentro Mijatovic in battuta e, col suo servizio float teso che vale anche un ace, Brescia colma il gap (22-22). Tensione palpabile sotto rete (con cartellini gialli): il video check annulla il set ball che sarebbe valso a Santa Croce il quinto set e si rigioca il 23-24. Il match svolta: un muro su Mazzon, poi sono Tiberti dai nove metri e il Gallo a ribaltare tutto, passando dal rischio tie break al match ball (25-24), che Candeli chiude con un monster block – confermato in dal video check – che fa esplodere il San Filippo.

“Tre punti fondamentali contro una squadra forte che è arrivata spavalda in battuta e ha giocato un gran match – conferma Tiberti – noi non abbiamo fatto la nostra miglior partita, io per primo, ma se facciamo tre punti così, pur con un po’di fortuna nelle fasi finali del quarto set, ci metto la firma. Il pubblico ha risposto esaltandosi, lo abbiamo premiato con un gran finale”.

Radioso coach Zambonardi: “Abbiamo fatto vedere le belle cose del nostro repertorio, ma eravamo molto contratti oggi. Bravi Tiberti e Cisolla a tenere sempre la rotta senza cedere alla tensione. Zito solido in ricezione e difesa. Una vittoria bella e sofferta contro una squadra forte: se riusciamo a fare tre punti nonostante il gioco nervoso di oggi, dico che questa è un’ulteriore conferma del valore della squadra”.

Sarca Italia Chef Centrale – Kemas Lamipel 3-1 (26-24; 21-25; 25-19; 26-24)
SARCA ITALIA CHEF CENTRALE: Tiberti, Bisi 14, Cisolla 17, Galliani 24, Festi 5, Candeli 7, Zito (L), Mijatovic 1, Crosatti. Ne: Ceccato, Malvestiti, Ristic, Franzoni (L), Ostuzzi. All. Zambonardi.
KEMAS LAMIPEL SANTA CROCE: Acquarone 3, Padura Diaz 32, Larizza 7, Marra 2, Krauchuk 6, Colli 14, Bargi 4 ,Catania (L), Mazzon 6. N.e: Di Marco, Andreini e Turri. All. Pagliai
Ace: Brescia 4, Santa Croce 4.
Battute sbagliate: Brescia 9, Santa Croce 16
Muri: Brescia 13, Santa Croce 10
Attacco: Brescia 46%, Santa Croce 46%
Ricezione: Brescia 52% (19% perfetta), Santa Croce 51% (28% perfetta)
Arbitri: Sabia e Piubelli. Addetto Video check: Fumagalli.
Durata: 32’ 31’ 32‘ 37’. Totale: 2h12.

(Fonte: comunicato stampa)

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Matteo Sperandio è il primo confermato di Porto Viro… e non solo in campo!

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Prima conferma nel roster dell’Alva Inox 2 Emme Service Porto Viro in vista del campionato di Serie A2 Credem Banca 2025/2026. Capitan Matteo Sperandio ha rinnovato per un’altra stagione, legandosi così ai colori nerofucsia per il settimo anno consecutivo.

Pochi dettagli da discutere, tanta sostanza su cui fare affidamento: il rinnovo del centrale classe 1992 è stato pressoché una formalità. In campo e nello spogliatoio, continuerà a essere un riferimento per la squadra; fuori, ricoprirà ancora l’incarico di responsabile marketing del club.

Guardando ai numeri, nella scorsa stagione Sperandio ha contribuito in maniera determinante alla salvezza. Ha chiuso la Regular Season con 25 presenze e 149 punti realizzati, di cui ben 63 a muro: un dato, quest’ultimo, che gli è valso il terzo posto assoluto tra gli specialisti del fondamentale.

Alto 200 centimetri, l’atleta trevigiano gioca in Serie A ininterrottamente dal 2010, incluse tre annate di SuperLega. Al suo attivo, 431 incontri disputati tra campionato e coppe, 2073 punti messi a segno e due promozioni conquistate: dall’A2 all’A1 nel 2015/2016 a Sora, dall’A3 all’A2 nel 2020/2021 proprio a Porto Viro.

Una carriera straordinaria che sta per arricchirsi di un nuovo capitolo, in una città e una società che per Sperandio sono diventate casa, famiglia: “Questo rinnovo significa tante cose: fiducia, lavoro, dedizione, gioie e dolori – commenta in occasione del prolungamento del contratto – Ho molti ricordi legati a questo club, alcuni belli, altri meno, ma se devo tracciare un bilancio degli anni trascorsi qui, è sicuramente più che positivo. La maglia nerofucsia è diventata una seconda pelle, ormai non riesco più a immaginarmi con altri colori addosso. A Porto Viro sto bene, sia dal punto di vista sportivo che umano: le persone sono speciali, i tifosi, la città. Mi ritengo fortunato, perché posso continuare a giocare ad alto livello e a lavorare vicino casa: non credo esista un posto migliore per proseguire la mia carriera. Sentire la fiducia incondizionata della società è fondamentale, significa che da entrambe le parti c’è la volontà di continuare insieme. Del resto, credo di dimostrare il mio attaccamento con i fatti, sia dentro che fuori dal campo”.

Anche per un giocatore esperto come Sperandio, ogni stagione è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, e l’ultima non fa eccezione: “È stata una stagione particolare: la mia prima da capitano, con una squadra nuova e molto giovane. Siamo partiti fortissimo, poi abbiamo vissuto momenti complicati, ma alla fine abbiamo centrato l’obiettivo salvezza, che ci eravamo prefissati fin dall’inizio. I risultati della prima parte dell’anno ci avevano fatto sognare qualcosa in più, ma sapevamo che non sarebbe stato facile, e così è stato. Forse avremmo potuto fare meglio, io per primo, sia come giocatore che come capitano. Ma è stata un’esperienza che mi ha insegnato tanto, e spero di farne tesoro per affrontare al meglio la nuova stagione”.

Ed è giusto allora guardare al futuro, alla stagione 2025/2026: “Sarà quasi un anno zero, è cambiato lo staff tecnico e cambierà una buona parte del roster, per cui avremo bisogno di tempo per diventare squadra. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma dobbiamo anche alzare l’asticella. A livello personale, so di poter crescere ancora: tecnicamente, penso soprattutto alla battuta e all’intesa con il palleggiatore. Come capitano, invece, il mio primo compito sarà far capire ai nuovi cosa significa indossare questa maglia, trasmettere la mia grinta a tutto il gruppo e all’ambiente”.

Sul cambio di guida tecnica e sulle prospettive per l’Alva Inox 2 Emme Service: Coach Morato ha avuto l’opportunità di salire in SuperLega e ha fatto bene a coglierla: gli auguro davvero il meglio. La società ha scelto Daniele Moretti per aprire un nuovo ciclo: personalmente sono molto contento, lo conosco un po’ per esserci affrontati da giocatori, e chi lo ha avuto parla benissimo di lui anche come allenatore. Come detto, sarà un anno di transizione, almeno all’inizio, ma ci sono tutte le premesse per fare bene. Siamo una società giovane, ma abituata a vincere, e per questo abbiamo quasi il dovere di puntare in alto, di provare ad arrivare il più lontano possibile in tutte le competizioni. Il livello dell’A2 continua ad alzarsi: è arrivata Taranto dalla SuperLega e sta costruendo una squadra molto competitiva, ma anche altri club si stanno rinforzando. Sarà un campionato ancora più difficile, ma proprio per questo anche più bello e stimolante”.