Giannelli: "Al palazzetto c’erano poche persone e a maggior ragione vanno ringraziate e gratificate con una buona prestazione"

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Di Redazione

Il palazzetto di Trento, quando le sfide sono infrasettimanali non è mai gremito, ma ieri il pubblico era davvero poco – circa 600 persone – anche se, sparpagliati a un paio di seggiolini di distanza l’uno dall’altro, gli spettatori hanno occupato una buona porzione degli spalti.

Pure gli inossidabili tifosi hanno dovuto fare i conti con la direttiva e così hanno occupato la curva a macchia di leopardo ma la loro voce non è mancata a dar sostegno ai giocatori trentini.

«Viviamo una situazione difficile-analizza coach Angelo Lorenzetti oggi all’ Adige in cui i cittadini di Trento devono essere innanzitutto felici di essere più fortunati rispetto ad altre zone d’Italia. Per questo bisogna essere ancora più disponibili ad accettare ciò che viene detto con fiducia.

Dunque mettere in campo la personale responsabilità con atteggiamenti virtuosi individuali. In questo senso, penso che in questi momenti tutta l’Italia si debba scoprire una grande famiglia pensando che i governanti siano la mamma e il papà del Paese.

Al di là delle nostre convinzioni politiche, deve spingerci la fiducia che faranno il bene per tutti quanti. Come sportivi dobbiamo anche noi fare un passo indietro e accettare ciò che le istituzioni decidono: a questi livelli lo sport non è vacanza, è anche lavoro.

E come tutti i lavoratori ogni giorno vanno al lavoro magari costretti a prendersi qualche rischio, anche noi dobbiamo fare la nostra parte. L’uomo, in queste situazioni, di fronte a un nemico che non vede si riscopre fragile e per chi sta nel benessere la cosa risulta ancora più sgradevole. Ma siamo proprio noi a dover dare l’esempio».

Anche il capitano della squadra, Simone Giannelli, si adegua al momento: «Siamo dei privilegiati e dunque dobbiamo fare ciò che possiamo e farlo al meglio. Al palazzetto c’erano poche persone e a maggior ragione vanno ringraziate e gratificate con una buona prestazione.

Noi siamo parte di uno spettacolo e ne siamo consapevoli: facciamo ciò che ci dicono e cerchiamo di farlo al nostro meglio. Era difficile trovare la concentrazione e la grinta per aggredire l’avversario come ci eravamo detti in allenamento, però abbiamo fatto tutto il possibile. La partenza è stata difficile però penso che poi ci siamo trovati, facendo bene».

 

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