Gabi Garcia vestirà la maglia degli USA: “Ma non dimentico le mie radici”

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Di Redazione

La FIVB ha accettato la richiesta per il cambiamento di nazionalità sportiva presentata da Gabi Garcia Fernandez: l’opposto della Cucine Lube Civitanova potrà giocare con la nazionale degli USA, ma soltanto tra due anni. La sua decisione ha provocato numerose polemiche a Portorico, la cui Federazione aveva presentato opposizione al provvedimento, soprattutto in previsione dei Mondiali 2022 (a cui la squadra caraibica si era qualificata proprio grazie al contributo fondamentale del giovane attaccante).

Anche per questo, Garcia ha annunciato la notizia via Instagram accompagnandola con un comunicato in cui chiarisce la sua posizione: “Sono portoricano oggi, lo sarò domani e sempre. La patria si porta nel cuore, e il mio orgoglio come portoricano non lo definisce una cittadinanza sportiva. Oggi comincia una nuova tappa della mia vita, ma senza mai dimenticare le mie radici“.

L’opposto rimprovera alla Federazione di aver trasformato la vicenda in un “circo mediatico” e si lancia in pesanti critiche all’attività federale: “Anno dopo anno ho partecipato agli eventi estivi con la nazionale e sono stato testimone del progressivo deterioramento, della mancanza di organizzazione, struttura e fondi. La maggior parte delle volte la FPV non ha neppure un campo in cui allenarsi o lascia che la nazionale si alleni in campi non sicuri, dato che non possiede alcun impianto. Viaggi male organizzati, mancanza di giocatori, staff, fisioterapisti, cura pre e post allenamento, e qualche volta anche mancanza di acqua e di ghiaccio, per quanto possa sembrare incredibile“.

Come atleta – accusa Garcia – ho subito numerosi infortuni durante la mia carriera, e anche se questo è un rischio che tutti gli atleti corrono a qualsiasi livello, alla BYU e ora a Civitanova mi sono reso conto che senza la dovuta preparazione, la giusta alimentazione, strutture di allenamento valide e personale tecnico professionale, i rischi di infortuni aumentano esponenzialmente. Ho partecipato a due eventi con la nazionale maggiore e purtroppo queste condizioni non sono migliorate: è un rischio che non posso correre, sono un atleta a tempo pieno e la mia mente e il mio corpo sono i miei strumenti di lavoro. Mantenermi giocando tutto l’anno ad alto livello, in un ambiente corretto e sicuro, è essenziale per continuare a crescere e garantire il mio futuro e quello della mia famiglia“.

(fonte: Instagram Gabi Garcia)

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Perugia, Sirressi fiduciosa: “L’obiettivo primario resta la salvezza, ma sognare non costa nulla”

A1 Femminile

Nel cuore dell’estate pugliese, tra il caldo di Sant’Eramo in Colle, tranquillo borgo in provincia di Bari, e le giornate divise tra allenamenti in palestra, relax e un po’ di mare, Imma Sirressi si prepara alla sua quarta stagione con la maglia della Bartoccini MC Restauri Perugia, la terza consecutiva con alle spalle sempre i gradi di capitano. Libero di esperienza, carismatica guida in campo e fuori, Sirressi rappresenta un punto fermo per la formazione perugina.

Nelle ultime due stagioni ha collezionato un altissimo numero di presenze, ben 61 in gare ufficiali, confermandosi una colonna difensiva imprescindibile per le Black Angels. Nel suo palmarès figurano, oltre la Coppa Italia di A2 conquistata a Perugia, anche una Supercoppa Italiana, uno Scudetto e una Champions League. Sono dunque diverse le stagioni da protagonista nella massima serie, a testimonianza di una carriera solida e vincente. Nel frattempo, il libero e capitano della squadra del Presidente Antonio Bartoccini si divide tra attività quotidiane in palestra e tempo libero da spendere in famiglia:

"Mi sto godendo un po’ di riposo, ma non trascuro l’allenamento – afferma Imma –. Vado tutti i giorni in palestra e do una mano a mia madre (Chiara Marsico, ex pallavolista, ndr) che allena una squadra di ragazze under 15. Spesso alleniamo insieme. Lei è stata la mia prima allenatrice e ancora oggi è un punto di riferimento".

Ma il pensiero di Imma è già rivolto alla prossima stagione e all’ambiente di Perugia: "Non è una questione solo di campo. Il mio lavoro è anche quello di tenere unito il gruppo, trasmettere la cultura del lavoro, dell’impegno quotidiano, dell’identità delle Black Angels. È una filosofia, un modo di essere, non solo una maglia".

Il suo compito sarà anche quello di fare da collante tra le veterane e le nuove arrivate: "Cercherò di fare quello che lo scorso anno è stato fatto con successo: accogliere e accompagnare le nuove, spiegare cosa significa giocare a Perugia. Una città 'frizzicarina', come mi piace dire, che chiede tanto, ma sa anche dare tanto".

Sul nuovo gruppo che sta nascendo, Sirressi mostra fiducia e lucidità: "Mi sembra che sia stata costruita una squadra molto consapevole. Un bel mix tra esperienza e gioventù. Conosco bene Perinelli, l’ho affrontata spesso, so delle qualità di Fiesoli e ho visto spezzoni video delle straniere: ci sono capacità e consapevolezza. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma sognare non costa nulla. Un sogno vero sarebbe vincere lo scudetto a Perugia, ma il sogno praticabile è quello di entrare nei playoff. Sarebbe bellissimo poter vivere un’appendice stagionale del genere".

Tra i momenti più emozionanti dello scorso anno, Imma ricorda il calore del PalaBarton: "È stato incredibile giocare lì. L’atmosfera che si è creata è stata qualcosa di unico. Non mi aspettavo un pubblico così numeroso. Rispetto all’anno in A2 ho visto una crescita enorme. Tifo organizzato, affezionato e coinvolgente".

E anche il suo paese ha sentito questo legame: "I miei compaesani hanno organizzato un pullman per venire a vedere una partita. Si sono emozionati. Da allora mi fermano per chiedere notizie su di noi: chi arriva, chi parte, come sarà la squadra… È nato un legame forte anche lì, tra Sant’Eramo in Colle e Perugia". Una stagione calda, dentro e fuori dal campo, è ormai alle porte. E con un capitano come Imma Sirressi, che unisce tecnica, leadership e cuore, le Black Angels possono guardare con fiducia al futuro.

(fonte: Bartoccini MC Restauri Perugia)