Francesca Piccinini è la nuova vicepresidente della UYBA (VIDEO)

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Di Eugenio Peralta

Non c’è niente da fare: Francesca Piccinini non riesce proprio a separarsi dalla pallavolo. La lontananza della “Divina” dal mondo del volley, dopo lo stop della carriera agonistica annunciato ad aprile, è durata soltanto pochi mesi: oggi vi rientra e non dalla finestra, ma dalla porta principale. Piccinini ricoprirà infatti la carica di vicepresidente della Unet E-Work Busto Arsizio, la società in cui ha vissuto gli ultimi scampoli di pallavolo giocata. Non solo un ruolo di rappresentanza: avrà l’incarico di occuparsi del settore giovanile e del progetto UYBA Friends, il network di società di tutta Italia affiliate ai bustocchi.

Le novità sono state annunciate oggi in una conferenza stampa con il presidente Giuseppe Pirola e Paolo Ferrario, amministratore delegato e presidente dello sponsor e-work. In collegamento telefonico il presidente Fipav Giuseppe Manfredi, anche per dare un’altra comunicazione: a Piccinini (che nella passata legislatura ha seduto in Consiglio federale) è stato conferito per meriti sportivi il patentino da allenatore. Chissà, dunque, che in futuro non si possa vedere la “Picci” anche su una panchina di Serie A…

Per il momento Francesca si trincera dietro un sorriso smagliante: “Sono ancora qua!“. E poi, più seriamente, aggiunge: “Sono davvero molto orgogliosa di esserci. È stato un percorso lungo, ma alla fine ho deciso di accettare la proposta: ho dato tanto a questo mondo e mi sembrava giusto continuare a offrire la mia esperienza anche fuori dal rettangolo di gioco, anche se continuerò a mettere i piedi in campo in diverse vesti. Sono emozionata, ma ho anche tanta voglia di imparare e mettermi in gioco: il ruolo di vicepresidente è importante, cercherò di crescere insieme alla famiglia UYBA“.

Per il momento – continua l’ex azzurra – farò quello che so fare: comunicare con le giovani, per insegnare loro i valori dello sport, a credere in loro stesse e ad amare questa disciplina“. E anche allenarle? “Stanno provando in tutti i modi a convincermi – ride Francesca – francamente non è mai stato un mio desiderio, non mi sono mai vista in questo ruolo. Ma nella vita tutto può accadere, chissà… magari come allenatrice vincerò la medaglia olimpica, l’unica che mi manca“.

Non è la prima volta che Piccinini dice addio alla pallavolo per poi tornare: “Ma nel primo caso era stata una decisione affrettata – racconta – dettata anche da un momento difficile a livello personale. Oggi sono convinta di aver dato tutto ciò che potevo sul campo, e onestamente all’inizio avevo dei dubbi perché l’idea di tornare di nuovo in palestra tutti i giorni non era delle migliori. Alla fine, però, ho sentito la mancanza del mio sport“.

Una battuta anche sulla prima squadra della UYBA: “Credo sia molto competitiva, le ho viste allenarsi spesso con tanto entusiasmo e tanta voglia. C’è un bel gruppo, una bella amalgama: il sestetto non è cambiato tantissimo, molte giocatrici sono state confermate rispetto all’anno scorso e si può fare un bellissimo campionato. Marco Musso, poi, è un allenatore con tanta voglia di fare e mettersi in discussione, che crede moltissimo in quello che fa“.

Molto soddisfatto il presidente biancorosso Giuseppe Pirola: “Ci abbiamo messo un po’ di mesi a convincerla, ma ce l’abbiamo fatta: Francesca continuerà a fare in modo diverso ciò che ha fatto per trent’anni, e lo farà non solo per noi ma per l’intero movimento. Oltre ai compiti che ho indicato, avrà la supervisione su tutte le nostre attività: la sua esperienza è un valore aggiunto, l’abbiamo già vista dare consigli a coach e giocatrici della prima squadra. Fare crescere i dirigenti dalla base era uno dei punti del programma del nuovo presidente federale: quale miglior esempio di questo?“.

Avere Piccinini in società – conclude Paolo Ferrario – sarebbe un successo per qualunque sponsor. Io, in particolare, la vedo come un modello: i risultati nel lavoro e nello sport si ottengono prima di tutto con la passione, e vedere Francesca emozionarsi per una nuova tappa della sua carriera è lo stesso atteggiamento che vorrei vedere nei ragazzi che si approcciano al mondo del lavoro“.

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