Foto: Roberto Peli

Francesca Devetag: “Bellissimo essere TM, ora una nuova sfida: diventerò mamma”

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Di Roberta Resnati

Francesca Devetag ha lasciato la pallavolo giocata dopo aver vinto la prima coppa europea con la “sua” Monza che l’ha praticamente adottata ormai da 6 anni. In quest’ultima stagione l’abbiamo vista sempre sul taraflex ma in une veste diversa, quella di Team Manager della Vero Volley Monza in Superlega. Su questa decisione, su questo periodo e soprattutto sul suo futuro abbiamo intervistato la centrale goriziana.

Come sta? Dove e come sta vivendo questa quarantena?

Sto bene e in questo periodo di quarantena, che speriamo possa concludersi a breve, sono stata inizialmente a Monza fino alla conclusione ufficiale della stagione sportiva in corso, poi sono rientrata a casa a Grado dove mi trovo adesso. Ho salutato i ragazzi della squadra ormai qualche settimana fa, e adesso grazie al lavoro in smart working ho la possibilità di stare qui a casa e proseguire la parte gestionale della squadra con un occhio sulla stagione futura!“.

Sono rari gli esempi di ex giocatrici che diventano team manager, soprattutto in una squadra maschile. Come mai questa scelta, e come è stato l’impatto iniziale nel suo nuovo ruolo?

La scelta è merito del presidente Alessandra Marzari che mi ha offerto la possibilità di scegliere al termine della scorsa stagione sportiva di affrontare una nuova sfida personale e lavorativa all’interno del Consorzio Vero Volley. Da atleta del Consorzio nelle mie ultime 5 annate ho sempre ammirato la grande passione che sia lei, sia il direttore sportivo Claudio Bonati hanno dedicato alle squadre, così ho deciso di iniziare l’avventura da team manager. È un ruolo che mi sta piacendo tantissimo, che mi permette di stare sul campo con i ragazzi, vicina allo staff nella programmazione sportiva e tecnica, e soprattutto di imparare dalla direzione sportiva come costruire una squadra di alto livello. È un ruolo dinamico, che sviluppa quotidiane relazioni ed è gratificante quanto vincere sul campo. Sono molto felice della scelta“.

Foto: Rocco Lodedo

Che rapporto ha con i “suoi ragazzi”?

Mi piace questa definizione: ‘i miei ragazzi’. È proprio così che li ho considerati durante tutta questa prima stagione! Sono stati molto bravi nei miei confronti nel darmi inizialmente il tempo di capire quali sarebbero state le loro esigenze, i loro obiettivi e di permettermi di relazionarmi con ciascuno in modo molto chiaro e rispettoso. Sono stata con loro tutto l’anno, in ogni allenamento, seguendo tutti i momenti sportivi del gruppo, sia quelli belli che quelli più difficili, sul campo e fuori. Ho cercato di esserci per loro e spero di aver trasmesso loro quella che poteva essere anche la mia esperienza da atleta del Vero Volley! Alla fine pochi mesi hanno distanziato il mio essere ‘fine atleta’ dal loro essere ‘inizio atleta’ della stagione 2019/2020! Per ognuno di loro ho almeno un bel ricordo di questa stagione insieme!“.

Da quando è stato sospeso il campionato, che differenze ha notato nei giocatori nell’affrontare gli allenamenti, nei rapporti interpersonali e nel morale?

Purtroppo la differenza c’è stata, sarebbe stato molto più coinvolgente allenarsi con gli obiettivi del campionato, del finale stagione, dell’agonismo dei play off. Purtroppo la pandemia ci ha costretto a sospendere improvvisamente la parte competitiva ma, inizialmente, non gli allenamenti. I ragazzi sono stati molto corretti nel dimostrare disponibilità e rispetto di tutte le regole di prevenzione che abbiamo applicato in palestra per poter garantire loro di allenarsi in massima sicurezza fino a quando la Federazione ha decretato poi la sospensione dei campionati. Anche gli allenamenti a quel punto avrebbero perso il loro valore“.

Appese le ginocchiere al chiodo ha però subito indossato la canotta da beacher…

Sì, grazie all’esempio di un’amica! Erano anni che la vedevo entusiasta non solo nei tornei di beach estivi ma anche in tutti gli allenamenti invernali, non capendo come si potesse giocare a beach d’inverno. Ecco quindi che non appena ne ho avuto l’occasione, grazie a lei, ho iniziato a seguire un corso di beach volley, per la mia prima volta, in una disciplina che poco si avvicina all’indoor… e che fatica! Con il coach e le ragazze del gruppo abbiamo iniziato dai primi fondamentali (e meno male!)“.

Le manca la pallavolo indoor? Ci potrebbe essere un ritorno sul taraflex?

La pallavolo indoor al momento non mi è mai mancata! Sono contenta delle scelte che ho fatto ormai un anno fa e ad oggi, vedendo anche come si sono messe le cose su più fronti, le rifarei tutte. Credo che un contributo importante sia legato alla passione che ho avuto e ho per la pallavolo, colmata nel “mio” Vero Volley, nel quale ho trovato grandi vittorie sul campo, motivazioni lavorative e in cui vedo la possibilità di crescere come persona“.

Ufficio Stampa Monza

Tra i tuoi mille impegni la vediamo anche allenatrice del GSS Alba, squadra campione d’Italia del FSSI (Federazione Sport Sordi Italia). Come è nata questa passione? Cosa le danno queste ragazze e che scudetto è stato?

“Tra un impegno sportivo e l’altro con il Vero Volley sono ormai quattro anni che seguo da vicino la pallavolo femminile delle ragazze sorde, e in particolare quella della squadra di Gss di Alba come allenatrice. Sono arrivata qui per un’amicizia con il capitano dell’Italia seniores della Nazionale Pallavolo sorde (che rientra nella FSSI), Ilaria Galbusera, che mi ha coinvolto in un progetto bellissimo, sensibile, ancora poco conosciuto della realtà sportiva delle ragazze che hanno questa disabilità. Dai camp estivi multisportivi con obiettivi d’integrazione alle ragazze e ai ragazzi che giocano la nostra pallavolo sono esempi di dedizione, passione e ricerca di una normalità non sempre facile per loro da trovare. Alleno quindi, nel periodo post stagionale Fipav, un gruppo di ragazze che vive la sordità dalla nascita o in tempi successivi e che ha voglia di giocare esattamente come tutte noi! Sono bravissime a leggere il mio labiale, mentre io cerco di imparare la Lis. Insieme abbiamo vinto uno scudetto ma abbiamo anche perso tante gare e se per quest’anno è tutto sospeso, vedremo per il prossimo! Lavoriamo sia per allargare il gruppo che per migliorare il livello tecnico“.

E ora è pronta ad un’altra sfida…

Sì, una nuova sfida.. forse la più importante della vita. Diventerò mamma ad agosto! Sono entusiasta, un po’ impaurita, ma certa che sarà un’avventura speciale, unica per come sta andando, per come la stiamo vivendo e speriamo che il futuro ci possa riservare solo cose positive“.

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